Quale sono i più grandi scrittori e poeti del Salento?

Pubblicato il 3 marzo 2016

Quale sono i più grandi scrittori e poeti del Salento?

Le penne salentine più importanti dall'800 alle porte del XXI secolo

L’azzurro del mare, il marroncino ramato dei terreni, il verde delle foglie d’ulivo, il grigio dei muretti a secco che sfilano lungo le strade di campagna: sono queste le tonalità sui quadri della letteratura salentina. Un territorio che ha saputo dimostrare una vitalità impensata, accogliendo le correnti più innovative del XX secolo, dal futurismo all’ermetismo, dal neorealismo allo sperimentalismo, alla neoavanguardia.


Si passa dalla frizzante poesia dialettale di Giuseppe De Dominicis, a poeti e scrittori che hanno ricordato i luoghi natii pur essendosene fisicamente allontanati, come Carmelo Bene e Michele Saponaro. C’è poi chi ha trascorso buona parte della propria vita nel tacco d’Italia, come il poeta e traduttore Vittorio Bodini o come Salvatore Paolo che, pur avendo pubblicato un solo romanzo, può essere considerato l’unico vero romanziere della seconda metà del Novecento salentino; o ancora come il poeta, traduttore, prosatore e intellettuale Vittorio Pagano. Il fervore culturale è evidenziato anche dal proliferare di riviste e periodici. Esemplare  “L’Albero”, fondato dal grande Girolamo Comi, che rappresentava il bollettino dell’Accademia Salentina.


Singolare la figura di Michele Saponaro, uno degli autori di maggior successo nei primi decenni del XX secolo, i cui libri sono stati pubblicati dai più importanti editori italiani. Con il passare del tempo, però, la critica letteraria ha posto questo scrittore, prima notissimo e molto apprezzato dal pubblico, nel completo oblio. Non mancano ovviamente le donne; Maddalena Castegnaro Guidorizzi, ad esempio, ha creato un genere letterario nuovo, a metà strada tra prosa e poesia. Emilia Bernardini, discendente di una delle figure più note della lotta risorgimentale del Mezzogiorno, Antonietta De Pace, ha alternato nelle sue opere la ricostruzione storico-documentaria all’invenzione letteraria.


Una delle ambientazioni più gettonate dagli autori è da sempre Otranto, la suggestiva porta d’Oriente che vanta un passato storico e culturale di immensa ricchezza. Horace Walpole ha scelto questa terra per battezzare nel 1764 la nascita del romanzo gotico; la scrittrice Maria Corti si è immersa nella paura e nella fede degli abitanti del luogo per descrivere la presa di Otranto del 1480 e il massacro di 800 martiri ad opera dei turchi. Anche il contemporaneo Roberto Cotroneo lo ha voluto come scenografia di uno dei suoi libri, che prende il nome dal comune stesso.

Il Salento è la terra del calore umano, la terra del mare, come dice lo scrittore e storico della Grecìa salentina Rocco Aprile; ma è anche il luogo della cucina genuina e della cultura popolare salda nelle sue radici, per la scrittrice Rina Durante, o dei canti d’amore antichi per Daniela Palmieri. 

Immagine di copertina: Panorama di Mike Photo Art da Flickr, CC. 

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scritto da:

Grazia Licheri

Le parole sono gocce che muovono il mondo. Per questo vivo ogni giorno le mie emozioni e lascio che prendano forma attraverso la scrittura. Amo comunicarle agli altri attraverso racconti e articoli creativi, ma soprattutto… amo la musica e il buon cibo.

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