Uno dei più bei rooftop bar di Venezia e un nuovo menu cocktail che rappresenta i momenti diversi del giorno

Pubblicato il 4 agosto 2025

Uno dei più bei rooftop bar di Venezia e un nuovo menu cocktail che rappresenta i momenti diversi del giorno

C'è qualcosa non solo di magico ma anche di profondamente misterioso nell'osservare Venezia dall'alto, quando la città si distende sotto i tuoi occhi stupefatti, come un quadro impressionista dipinto sull'acqua. È proprio questa la sensazione che ho provato varcando la soglia del cocktail bar Skyline, situato all'ultimo piano dell'iconico Hilton Molino Stucky, sull'isola della Giudecca. Un luogo che non è semplicemente un bar, ma un vero e proprio teatro dove ogni drink racconta una storia, e ogni sorso è un'esperienza sensoriale. Come quella che ho fatto io, e che adesso ti racconto.

L'arte della mixology incontra la poesia veneziana

La mia serata inizia con un'accoglienza calorosa che con professionalità e passione mi accompagna al tavolo. Mi raccontano del nuovo menù "Skies of Venice", un progetto ambizioso curato con grande attenzione da Valentina, la bar manager, insieme al suo team, nato dalla volontà di catturare in un bicchiere tutti i momenti che scandiscono una giornata veneziana. Non è solo mixology, è pura poesia liquida.

"Ogni cocktail rappresenta un momento diverso del giorno", mi spiega il giovane Alan porgendo la drinklist, difronte alla distesa di un panorama indescrivibile, tra i più stupefacenti e commoventi che occhio umano abbia mai scorto. La vista spazia dalle cupole di San Marco alle acque cangianti della laguna, dipingendo un'atmosfera che già da sola varrebbe il viaggio.

Il risveglio: Blushing Dawn

Il primo drink ad accogliermi è il Blushing Dawn, e già dal nome si intuisce la delicatezza di quello che sta per arrivare. La vodka Absolut Elyx si sposa perfettamente con lo sciroppo alla vaniglia e fava Tonka, mentre il frutto della passione esplode in tre consistenze diverse: succo, purea e spuma. Il risultato è un cocktail che sa davvero di alba, con quella dolcezza sottile che ti risveglia dolcemente i sensi, proprio come i primi raggi di sole che accarezzano i tetti veneziani.

Il calore: Crimson Flame

Con il Crimson Flame entriamo già nel vivo. Il rum Havana 3 e 7 anni porta con sé tutto il calore dei Caraibi, ma è lo sciroppo al peperone a sorprendere davvero. Non è piccante come ci si aspetterebbe, ma avvolgente, quasi speziato, bilanciato perfettamente dal succo d'arancia e dal lime. La decorazione con il peperone candito non è solo estetica: ogni elemento ha un senso, una funzione nel racconto che il drink vuole narrare.

La magia: Ruby Mirage

Il Ruby Mirage è pura eleganza. Il gin Malfy al pompelmo rosa si fonde con la soda all'ibisco in un gioco cromatico che ricorda davvero gli ultimi raggi di sole che si riflettono sulla laguna. È un drink che bevi con gli occhi prima ancora che con il palato, e quando finalmente lo assaggi, il liquore agli agrumi completa un quadro di freschezza e raffinatezza che ti trasporta direttamente sui canali veneziani al tramonto.

L'Ora d'oro: The Last Date

Sorseggiando The Last Date mi soffermo a chiacchierare nuovamente con Alan, che tiene a raccontarmi la sua filosofia: "Amo ricreare i piatti. Quando vado al ristorante, poi provo a ingegnarmi per trasformare un piatto che mi ha colpito in qualche modo in un drink." È esattamente quello che fa con questo cocktail: il Jameson Black Barrel incontra un brodo di datteri che, suona strano a dirsi, ma bevuto diventa una rivelazione. Il succo di lime e il bitter all'arancia completano un'esperienza che sa di calore, di casa, di fine giornata perfetta.

La sera veneziana: Twilight Indulgence

Il Twilight Indulgence è il cocktail più complesso della serata, un intreccio di nuances che racconta la complessità della sera veneziana. L'amaro locale 207 si sposa con il liquore agli agrumi, mentre il rabbit extra bitter e il liquore Cadello aggiungono profondità. La ciliegia al maraschino non è ornamento ma parte integrante della narrazione gustativa. È un drink che richiede tempo, attenzione, proprio come le serate veneziane meritano di essere vissute.

L'orgoglio di casa: Serenissima Glow

Il Serenissima Glow merita quasi un discorso a parte. Il gin Stucky 1985 Venice Gardens è infatti il vanto della casa, e si sente. Il cordiale allo champagne porta eleganza, l'infuso di camomilla addolcisce, il succo di limone gassato rinfresca. È Venezia in un bicchiere, è la Serenissima che brilla di luce propria. La caramella alla camomilla è il tocco finale che trasforma ogni sorso in un piccolo momento di estasi.

L'innovazione: Umami Clouds

L'Umami Clouds di Alan è una rivelazione. La tequila Altos Reposado all'olio d'oliva suona impossibile sulla carta, ma al palato è geniale. Il cordiale al pomodoro e le decorazioni a base di pomodoro e tortillas trasformano completamente l'idea di cosa possa essere un cocktail. È la dimostrazione che la mixology può davvero essere arte culinaria liquida, capace di sorprendere e conquistare anche i palati più esigenti.

La tempesta: Rising Tempest

Il Rising Tempest è dedidato "a chi sa accogliere la tempesta", e infatti non è un drink per tutti. Vodka, tequila, gin Plymouth, Cointreau si uniscono in una base alcolica importante, equilibrata dalla kola soda e dalla gelatina alla coca-cola. È un cocktail che divide, che provoca, che non lascia indifferenti. Proprio come le tempeste veneziane, che vanno accolte e vissute intensamente.

La serenità: Azure Reverie

Con Azure Reverie torniamo alla calma. Il cordiale alla menta e tè verde si sposa con l'Italiacus e il Green Chartreuse in un equilibrio perfetto tra freschezza e complessità. La nuvola di menta è il tocco finale che trasforma ogni sorso in un momento di pura serenità, come guardare il cielo veneziano in una giornata senza nuvole.

Il gran finale: Venetian Lagoon

Il Venetian Lagoon chiude perfettamente questa esperienza. Il Gin dei Sospiri (che nome poetico!) si unisce al Noilly Prat e al Luxardo bitter bianco in un cocktail complesso ma equilibrato. L'infuso di cavolo viola e la salamoia portano salinità e profondità, mentre l'oliva kalamata ricorda che siamo pur sempre nel Mediterraneo. È davvero "l'ultimo momento di quiete prima che la città si svegli", un finale perfetto per una serata perfetta.

I protagonisti di un'esperienza indimenticabile

Questa degustazione non sarebbe stata la stessa senza il team che l'ha resa possibile. Andrea, che mi ha accolto con professionalità e calore, raccontandomi la filosofia dietro questo progetto straordinario. Valentina, la bar manager che con la sua visione artistica ha saputo trasformare ogni momento del giorno in un'esperienza gustativa, curando con grande attenzione il menù insieme al suo team. Alan, con la sua filosofia innovativa che trasforma i piatti in drink. E poi c'è Bernardette, la giovane mixologist che ha appena vinto un premio nazionale e si prepara a volare verso una competizione internazionale. Sentire l'amore e la passione che animano questo team ha reso ogni sorso ancora più speciale.

Skies of Venice

Non è solo il nome di una drinklist, ma la promessa mantenuta di un viaggio attraverso tutti i momenti che rendono unica una giornata veneziana. Dall'alba al tramonto, dalla tempesta alla calma, ogni cocktail è un capitolo di una storia più grande, quella di una città che sa ancora stupire e incantare.

Uscendo dallo Skyline, con la laguna che brilla sotto le luci della sera e il sapore dell'ultimo cocktail ancora sul palato, ho realizzato di aver goduto ben più che di una "semplice", lussuosa degustazione. Ho vissuto Venezia attraverso i sensi, assaggiando la poesia liquida di chi sa trasformare ingredienti in emozioni.
Ed è questo, naturalmente, il vero segreto di locali così: non solo offrire drink eccezionali, bensì creare ricordi indimenticabili.
Eppure quanti altri ce ne sono, di "locali così"?

Skyline Rooftop Bar
Giudecca, 810 - Venezia
Telefono: 0412723316

  • CENA BLOGGER
  • RECENSIONE

scritto da:

Alvise Salice

Con lo pseudonimo di Kintor racconto da anni i miei intrattenimenti. Sport e hi-tech gli amori di gioventù; mentre oggi trovo che viaggiare alla ricerca di culture, gusti e sapori della terra sia la cosa più bella che c'è. O magari la seconda, via.

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