Bevendo si impara: 7 birrerie del Veneto che ti trasformeranno in un esperto conoscitore pinta dopo pinta
Pubblicato il 1 marzo 2019
Forse non saprai distinguere al primo sorso un'american pale ale da un'indian pale ale, ma ti sarà chiara la differenza tra la boch e la stout. Riconoscerai una pinta ben spillata da una così così e potrai smetterla di ordinare "una bionda" e aprire gli occhi sulle infinite sfumature di colore e di sapore della birra. In poche settimane abbandonerai i panni del daltonico funzionale e vedrai cosa c'è oltre la bionda, la rossa e la nera. E sai qual è il pezzo forte? Che non dovrai aprire mezzo libro: ascolta e interpella il birraio, prendi qualche appunto, ma soprattutto, assaggia, assaggia e assaggia di nuovo.
Da Duri Ai Banchi, birroteca alle porte di Mestre, si ordina al bancone. Perché il ruolo dell'oste è quello di spiegare le birre prima di spillarle, capire i gusti del clienti e proporre degli assaggi per sincerarsi che una volta ordinata la pinta, ce la si gusti davvero, in pace e soddisfatti. Quattro spine e una pompa con proposte a rotazione, oltre 100 tipi di birre in bottiglia e tanti eventi conoscitivi come le serate con il birraio (delle tap takeover in cui le spine sono interamente dedicate a un birrificio). Basta lasciarsi andare, e divertirsi.
Quando ho voglia di provare una birra sconosciuta e mi sento poco social, infilo la prima cosa che mi capita a tiro e corro al Red Bear, cioè "da Pavel". Il pub birreria di Marghera è caldo, soffuso, rarefatto e l'unica protagonista è la lavagna con le proposte alla spina della settimana. Mi (de)gusto la chicca del giorno passando praticamente inosservata, perché da Pavel tutti hanno una sola cosa in testa: la birra. Me compresa.
Tutti i birrofili lo sognano: un locale dove bere birra artigianale, guardare lo sport on demand, mangiare un taglio di carne scelta ben cucinato e portarsi a casa la birra preferita. Ebbene, Birrificio del Doge ha trasformato il sogno in realtà con Doge Zero, Ristopub e Beershop dove trovare tutte le Birre del Doge. Imperdibile: la selezione di tè della casa al sapore di birra, come il Weizen flavour tea.
Che fortuna essere uno studente universitario padovano che bazzica per Via Facciolati: la seconda laurea in birrologia è praticamente assicurata. Il listino di birre alla spina di Birreria Da Carre è accompagnato da una puntuale descrizione dei nuovi acquisti provenienti da birrifici indipendenti italiani ed esteri, che non puoi non provare. Io ho buttato giù pinte con retrosapori alla ciliegia, al mandarino e all'acqua di mare come solo una vera esperta (e fedele frequentatrice) sa fare.
Se negli altri pub la birra scorre a fiumi, in Taverna del Porto a Padova siamo in mare aperto. La birreria è indipendente dalle multinazionali della birra industriale e vuole diffondere la cultura della birra artigianale a tutti i viandanti che attraccheranno al suo porto. Si organizzano spesso degustazioni e piccoli festival per appassionati, curiosi e aspiranti marinai.
Nidaba è un locale per fanatici. In senso buono, perchè qui tutto, dalla scelta di birre inimmaginabile ai piatti di cucina arditi (ma con materie prima locali ed eccellenti) fino agli spiriti è per gastrofanatici e foodie di tutte le età. Nidaba è stato premiato come Italian Best Restaurant with beer 2018 da RateBeer.com. Vogliamo perdercelo? Io non credo.
Red Quill, a Vicenza, è il classico pub dove rilassarsi all'uscita dall'ufficio con una pinta, doppia porzione di fritti e un concerto di musica dal vivo. Ma sotto l'amatissima veste del pub di quartiere, Red Quill si distingue con una selezione di birre ben selezionate di ottima qualità. Per chi vuole saperne di più, senza strafare.
Nuova, anzi nuovissima, nel panorama delle birrerie veronesi, Maratonda promette birre indipendenti scovate in Italia e nel resto del mondo con in mente nessun'altro criterio oltre alla qualità artigianale. Provare per credere.
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Immagine di copertina da Pexels, CC
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Amo mangiare ma sono sempre a dieta, non riesco mai a stare ferma anche se alla guida sono un pericolo, adoro andare per locali però sono un po' tirchia. Le contraddizioni sono il mio pane quotidiano: mai prendersi troppo sul serio.