Come nasce Ad Horeca, l'Accademia di Formazione made in Bari. Intervista a Michele Stragapede

Pubblicato il 24 gennaio 2022

Come nasce Ad Horeca, l'Accademia di Formazione made in Bari. Intervista a Michele Stragapede

Non c'è scuola migliore di imparare sul campo, siamo tutti d'accordo? É proprio questa la forza di Cippone & Di Bitetto, specialisti del settore food and beverage che negli anni di studio del mercato hanno deciso di mettere la loro esperienza a servizio dei professionisti con percorsi formativi altamente qualificati, dando vita a una vera e propria Accademia di formazione: Ad Horeca.

Ma facciamo un passo indietro: Cippone & Di Bitetto non nasce come azienda di consulenza, ma in parte lo diventa. Nel 1999, anno in cui due delle aziende principali nel settore della distribuzione food and beverage in Puglia si fondono, nasce l'impresa che conosciamo ora, diventando un punto di riferimento nel territorio. Una vasta offerta merceologica dev'essere accompagnata da una profonda consapevolezza dei prodotti proposti, ed è così che negli anni si consolida la loro conoscenza del mercato, partecipando a fiere e incontri internazionali per studiare e comprendere le tendenze del mercato. Una conoscenza che hanno deciso di sfruttare a favore di tutti i professionisti del settore per indirizzarli al meglio sulla scelta dei propri prodotti, ma non solo. Cippone & Di Bitetto infatti, oltre la branca della distribuzione, offre consulenza operativa e gestionale e formazione specialistica. 

Negli ultimi anni la formazione specialistica ha assunto un ruolo sempre più importante, dando vita a una scuola completa e innovativa per professionisti del canale Ho.Re.Ca (Hotellerie Restaurant Catering), che prevede cinque principali aree di insegnamento: Food, Beverage, Bartending, Caffetteria e Manager.

I corsi sono accomunati dal focus sulla scelta e conoscenza della materia prima, nelle varie declinazioni, a seconda del tema scelto. Nell'ambito Food vengono proposti corsi sull'aperitivo, sushi all'italiana, panineria e dolci, oltre che sulla pizza, divisa in due livelli di approfondimento. Troviamo poi class su vino e birra, che spaziano dallo studio del processo produttivo alle prove pratiche di degustazione, servizio e vendita; oltre che quelle dedicate al bartending e caffetteria, durante le quali, sotto la guida di maestri del settore, vengono illustrate le tecniche più innovative. Un corso diverso, ma di questi tempi attuale come non mai, è invece Horeca Manager, dove viene spiegato come gestire al meglio progetto, location , investimenti, comunicazione, strumenti di vendita, budget, ecc...


Un'idea vincente, spiegata più nel dettaglio da Michele Stragapede, l'amministratore delegato di Cippone & Di Bitetto.

Cosa vi ha spinto, voi che siete sempre stati nel mondo della distribuzione food and beverage, ad aprire una scuola di formazione? 
La formazione che abbiamo sempre fatto ai clienti è nata dalla necessità di porci bene sul mercato: come azienda non abbiamo mai giocato sui prezzi bassi ma sulla qualità dei prodotti, era necessario spiegare perché scegliere il nostro prodotto. Così abbiamo pensato di far toccare con mano la qualità attraverso giornate formative accompagnate da diverse degustazioni. Inizialmente si investì in un'aula per supportare gratuitamente i clienti sulla vendita; col tempo, la formazione è diventata qualcosa di sempre più strutturato fino a trasformarsi in un business. Oltre alla compravendita, quindi, parte dell'offerta si articola su veri e propri corsi di formazione con diversi indirizzi: caffetteria, pizza, vino, mixology, management. Possiamo dire che sia un tipo di formazione che aiuta gli imprenditori a essere imprenditori. Nel 2017 è stato sviluppato il progetto dell'Accademia di Formazione, ospitata all'interno di uno spazio di 1000 mq a Bari e contemporaneamente sono in sviluppo partenership che coinvolgono altre città, come Napoli.

Qual è il corso, tra i tanti che proponete, a riscuotere maggior successo? 
Figlio di quello che è successo negli ultimi due anni, sicuramente il corso Horeca Manager. Uno dei risultati della situazione pandemica è stata una più pignola selezione sul mercato: sia ristoratori che consumatori esigono determinati standard qualitativi. Si parla di qualità a 360 gradi: dall'offerta food al servizio, fino all'impiattamento . É quindi chiaro che la formazione assume un ruolo sempre più importante sul mercato, per rispondere a quest'esigenza di distinguersi.


Dopo il periodo di crisi inevitabilmente portato dalla pandemia, i professionisti del settore hanno ancora voglia di mettersi in gioco investendo sulla formazione? 
Sì, la formazione ora come ora può dirsi essere l'unico elemento che li porta a pensare al futuro.

Credete che dopo due anni di pandemia il consumatore abbia esigenze diverse? qual è il modo per soddisfarle al meglio? 
Il consumatore è sicuramente diventato più esigente e preferisce la qualità alla quantità. Oltre a essere più esigente, è anche più informato, il che significa che c'è bisogno di personale a sua volta più qualificato e  rende la formazione ancora  più necessaria.

Se lei dovesse fare un salto in avanti di 5 anni, ci racconta come sarà il mondo dei locali allora? 
Sicuramente l'offerta food sarà ancor più variegata rispetto a quel che già è adesso. Nella mia visione, uno degli elementi cardine del mondo dei locali nel prossimo futuro potrebbe essere un aumento di locali etnici, in particolare quelli con influenze messicane e spagnole. Un altro format interessante - ma ancora sottovalutato- è quello dello street food, un concetto di ristorazione veloce, smart, che si consuma in autonomia, e che porterà a un aumento sempre maggiore del consumo fuori casa, ma anche fuori dai locali. Di pari passo probabilmente si rafforzerà ancor più il take away, che ha visto negli ultimi due anni un aumento davvero impressionante.


Foto di copertina e nel testo dalla pagina Facebook di Ad Horeca.

  • GLI ADDETTI AI LAVORI

scritto da:

Beatrice Modugno

Trevigiana di nascita, studentessa a Padova, pugliese di famiglia. Quando non sono ai fornelli, mi trovi seduta al ristorante. Mangio ovunque e lo racconto a tutti: possiamo parlare di cibo anche per tre o quattro ore di fila.

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