Fernando Pezzuto ci ha raccontato come mai per la ricotta del Caseificio San Marco vengono a Noicattaro in tanti

Pubblicato il 27 gennaio 2022

Fernando Pezzuto ci ha raccontato come mai per la ricotta del Caseificio San Marco vengono a Noicattaro in tanti



Nato nel 2001 dalla passione e dall’amore di papà Marco per il mestiere, il caseificio San Marco, nel cuore di Noicattaro, negli ultimi vent’anni è riuscito a ritagliarsi una nicchia di mercato ma soprattutto a conquistare il cuore e il palato dei propri clienti. Prodotti di alta qualità, con latte selezionato dai migliori pascoli della zona e un tocco di originalità che non guasta mai. Fernando Pezzuto e i suoi fratelli sono entrati uno alla volta nell’attività di famiglia, ci siamo fatti raccontare la sua storia. 
 
Come descriveresti la vostra attività? Come è cominciata?
Mio padre ha sempre fatto questo lavoro, prima come dipendente, poi a un certo punto ha deciso di mettersi in proprio. Ha sempre fatto affidamento su due cose principalmente: l’amore per il mestiere di casaro e quello per mia madre, che lo ha seguito e appoggiato dal primo momento e che è fondamentale per il successo dell’attività. Quando i clienti entrano nel nostro punto vendita al dettaglio mia madre li coccola e riesce a capire al volo i gusti più adatti per il palato di ciascuno. Noi siamo tre fratelli maschi, io il più grande, e ognuno di noi alla fine è entrato a fare parte dell’azienda di famiglia dopo aver provato a seguire altre strade. Negli anni l’azienda è cresciuta sempre di più e ci ha portato molte soddisfazioni.



Puoi fare un esempio?
Abbiamo vinto dei premi con i nostri prodotti, a testimonianza degli standard qualitativi che cerchiamo di mantenere. Ma se devo indicare qualcosa che mi rende davvero orgoglioso, anche se può sembrare strano dall’esterno, è che in 20 anni abbiamo sempre superato in modo eccellente i controlli. Nessuno ha mai trovato una virgola fuori posto nel nostro caseificio. Ed è importante perché nella vendita all’ingrosso riforniamo case di riposo e asili nido, luoghi che richiedono controlli qualitativi alti.
 



Siete alla seconda generazione, cosa è cambiato?
Quando io e i miei fratelli siamo entrati in caseificio insieme a mio padre abbiamo cercato di unire alla tradizione all'innovazione e alle nuove tecnologie. Ad esempio con noi collabora un biologo che ci segue per monitorare giornalmente la produzione, con un nuovo metodo da lui utilizzato riusciamo a produrre delle scamorze a basso contenuto di lattosio.



I prodotti che secondo te sono il fiore all’occhiello del caseificio?
Siamo molto famosi per la ricotta, il prodotto per cui i clienti ci cercano e vengono apposta anche da fuori Noicattaro per acquistarla. Un altro prodotto per cui la gente ci cerca sono le mozzarelle, anche queste vanno forte. A me invece piace produrre una caciotta di mucca aromatizzata al vino. Con degli amici che hanno una cantina, quasi per gioco, abbiamo sperimentato e messo in immersione la caciotta intera nel vino (di solito il vino si aggiunge all'impasto del formaggio); in questo modo la caciotta prende esternamente il colore rosso ma all’interno rimane bianca. È un prodotto che distribuiamo solo nei primi mesi della vendemmia quando le vinacce sono più buone.
 



Progetti futuri?
Abbiamo intenzione di espanderci ulteriormente, con la costruzione di un nuovo capannone tra i paesi di Noicattaro e Rutigliano e vi sposteremo la produzione per essere più comodi rispetto ad adesso. Il progetto è già partito e ci servirà per soddisfare ancora più richieste da parte dei clienti. Speriamo di riuscire a creare nuovi posti di lavoro sul territorio e accogliere nel nostro organico altri dipendenti. Attualmente siamo al lavoro io e i miei fratelli e tre collaboratori che però sono diventati anche loro dei membri della famiglia a tutti gli effetti.

  • GLI ADDETTI AI LAVORI

scritto da:

Francesca Sorrentino

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