Nuovo Dpcm Draghi: permesso l'asporto di alcolici dopo le 18.00 ma non per i locali

Pubblicato il 3 marzo 2021 alle 12:51

Nuovo Dpcm Draghi: permesso l'asporto di alcolici dopo le 18.00 ma non per i locali

All'inizio sembrava permesso. Poi la nota integrativa di Palazzo Chigi che sfata ogni dubbio. E intanto Lombardia e Toscana rischiano la zona rossa

Il nuovo Dpcm Draghi. che entrerà in vigore a partire dal 6 marzo 2021, data di scadenza dell'ultimo dell'ex-Governo Conte, mantiene il rigore che ha annunciato nelle scorse settimane. 

Nulla cambia, di fatto, per i ristoranti. Si ripete lo stesso schema seguito finora, sia nella colorazione delle regioni, sia nei divieti imposti di apertura a pranzo in zona arancione e rossa e, sempre a cena. 

L'unico elemento di novità è l'eliminazione del divieto di asporto di alcolici dopo le 18.00 ma la modifica è valida solo per alcuni esercizi. Vediamo quali. 

Nuovo Dpcm Draghi: chi può asportare alcolici dopo le 18

Le prime indiscrezioni sul primo Dpcm del Governo Draghi (in vigore dal 6 marzo 2021) sembravano confermare l'eliminazione del divieto di asporto di alcolici dopo le 18.00 da parte di locali e pub. 
Questo sembrava far sperare i tanti pub chiusi da ormai quasi un anno (tranne la parentesi estiva) che speravano di poter riaprire, anche solo per l'asporto. 

Purtroppo una nota arrivata in tarda serata e redatta proprio da Palazzo Chigi ha sfatato ogni dubbio e ha fatto chiarezza. Il divieto di asporto rimane in vigore fino al 6 aprile per bar, pub e birrerie (codice Ateco 56.3) ed è invece stato cancellato solo per le enoteche o gli esercizi di commercio al dettaglio di bevande (codice Ateco 47.25). Solo quest'ultima categoria di esercenti potrà, quindi, effettuare asporto anche dopo le 18.00. 

Ristoranti, pub e bar: cosa cambia con il nuovo Dpcm

Praticamente per ristoranti, bar e pub non cambia nulla rispetto a quanto prevede il Dpcm ancora in vigore fino al 5 marzo. Oltre alla colorazione delle regioni, si conferma il divieto per tutte le zone arancioni e rosse di aprire a pranzo e a cena per servizio al tavolo. La cena nei locali è sempre vietata. Dopo le 18.00 ogni tipo di locale deve chiudere in zona arancione mentre in zona rossa è sempre chiuso.
 
In zona gialla è possibile consumare all'interno dei locali ma solo in tavoli di massimo di 4 persone “salvo che siano tutti conviventi”. Esattamente come prima: in zona arancione, arancione scuro e rossa, sono possibili soltanto le vendite da asporto o le consegne a domicilio.

Ovviamente, è ancora vietato consumare bevande o i cibi acquistati da asporto sul posto, nelle vicinanze, nelle vie o nelle piazze.

Intanto Lombardia e Toscana rischiano la zona rossa

Mentre si spera che le zone arancione rafforzato imposte rallentino la diffusione, la variante inglese spaventa molto. Il nuovo rapporto dell'Istituto Superiore si Sanità è previsto per venerdì 5 marzo. Sia Lombardia che Toscana sono a rischio zona rossa a partire dall'8 marzo. 

In Lombardia la variante inglese fa paura: torna l'incubo zona rossa per tutta la regione. Come ha affermato l'assessore al welfare, Letizia Moratti negli ultimi giorni, le analisi effettuate sui tamponi segnano un 64% di positivi afferenti alla variante inglese che, come è stato provato, è più contagiosa. L'idea di base delle decisioni prese dalla Regione finora sembrano mirare a proteggere Milano da una terza ondata. Questo perché una città tanto grande, con un numero di abitanti così elevato, metterebbe in serio pericolo tutto il sistema sanitario regionale perchè di più difficile gestione. 

Anche la Toscana sta subendo un aumento massiccio dei contagi. Da sabato Siena, Pistoia e Cecina sono già rosse ma da venerdì sono a rischio anche Arezzo e l'area dell'Empolese Valdelsa. Le nuove aree rosse metterebbero in ginocchio il settore della ristorazione come tutto quello produttivo e del commercio. Intanto l'1 marzo scorso si sono riversati in strada 
a Firenze i rappresentanti di Confcommercio e Confesercenti per richiedere, ancora una volta, lariapertura immediata delle attività legate a turismo, commercio e servizi, a partire da bar e ristoranti. Si ribadisce, inoltre, la necessità di maggiori misure di sostegno economico e nuovi ristori. 

Photo Credits: Foto di Free-Photos da Pixabay modificata

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scritto da:

Irene De Luca

Agenda, taccuino, registratore e macchina fotografica. Attenta alle nuove tendenze ma pur sempre “old school inside", vago alla ricerca di ispirazioni, di colori, di profumi nuovi per raccontare una Milano che poi tanto grigia non è.

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