A Modugno si è tenuta una gara per decretare il migliore spillatore di birra dell’anno

Pubblicato il 15 giugno 2024

A Modugno si è tenuta una gara per decretare il migliore spillatore di birra dell’anno

Ecco com’è andato il Beer Festival

Il 21 e 22 maggio da Cippone & Dibitetto si è parlato solo di birra con la nuova edizione del Beer Festival. Un evento che ha coinvolto produttori ed espositori della bevanda luppolosa che piace proprio a tutto il mondo. Una due giorni per formarsi, divertirsi e sfidarsi in divertenti gare di spillatura tra i migliori barman di Puglia e Basilicata. Organizzato in collaborazione con la testata Birra&Sound, il Beer Festival è stato l’occasione per scoprire anche nuove realtà per gli operatori del settore e anche per conoscere aspetti della birra non sempre noti a tutti. A tenere banco, tra un sorso e l’altro, la Draught Master, una vera e propria competition che ha decretato vincitori tutti pugliesi e tutti del nord barese. Vi raccontiamo com’è andata.

Birre in degustazione e beer pong



La location è sempre la stessa, siamo a Modugno presso la sede di Ad Horeca, versatile e in grado di trasformarsi da un luogo di formazione in una vera e propria oasi di divertimento in cui fermarsi a degustare, anche solo all’esterno, oltre 60 tipi di birre in totale relax en plein air. Le sorprese sono iniziate subito prima dell’ingresso. Una tendostruttura di oltre 200 mq ha raccolto al suo interno visitatori curiosi di scoprire un impianto di birra alla spina con oltre 60 vie, una vera rarità. Qui a spillare le tipologie di birra più disparate, partner e personale di Ad Horeca. L’atmosfera, per niente ingessata, dava l’aria di una festa esclusiva, ma per nulla impostata, complici le aree dedicate al relax e all'intrattenimento. Non è mancato il classico tavolo di ping pong, teatro di sfida per gli appassionati della variante alcolica, cioè i “beer pong”.

All’interno dell’accademia più smart del sud Italia invece, presenti i produttori di birra che hanno portato i loro iconici prodotti, ma anche le ultime novità non ancora in commercio. Un’occasione per assaggiare quella che sarà la birra “to be” e discuterne con responsabili commerciali e brand ambassador presenti. A partecipare gli operatori del settore sempre attenti alle novità da portare sui banchi di bar e ristoranti.

Talk e momenti formativi al Beer Festival



I talk sono stati un successo e sono andati tutti sold out. Complici di questo success Teo Musso che ha condotto un incontro chiamato “La birra secondo Teo” in cui si è parlato di sfide e opportunità di avviare un’attività imprenditoriale, problematica ben sentita dagli operatori del settore che devono barcamenarsi tra la ricerca di personale che è sempre carente e un aumento dei costi di gestione della propria attività. Ad aggiungersi una masterclass su storia e importanza degli strumenti realizzata in collaborazione con l’azienda Guinness. Nicolò Sanson, brand ambassador della stout più famosa al mondo, ha fatto un crossover tra storia dell’azienda irlandese e l’importanza di avere un’ottima assistenza tecnica per garantire il corretto funzionamento degli impianti di spillatura. Su questo oggi, la Guinness è un’azienda d’avanguardia.

Una sfida all’ultima goccia… di birra



Ma veniamo al pezzo forte, la Draught Master. Una competition a tutti gli effetti che ha contraddistinto questa edizione Beer Festival. Un momento dedicato solo e soltanto alla spillatura perfetta. Una sfida che Cippone & DiBitetto ha lanciato qualche settimana prima sui canali social e che barman e bartender non si sono lasciati sfuggire. L’obiettivo è stato valutare il corretto percorso che la birra compie dalla spina al cliente finale, il tutto in un tempo massimo a disposizione di dieci minuti per partecipante.

Diverse le categorie con cui misurarsi al bicchiere e che, ovviamente, richiedono diversi tempi. Spillatura tedesca che prevede tre tempi di servizio, belga un tempo comprensivo di taglio, spillatura all’inglese invece richiede un tempo. L’irlandese, ultima ma non per importanza, due tempi da dedicare al momento carbo-azoto. A giudicare 3 esperti del mondo birra: Rosario Piergianni, trainer del percorso Birnauta di Ad Horeca e publican di esperienza, Luca Gennaro, fondatore e direttore editoriale di Birra&Sound e Ugo Antonio Da Val, beer sommelier, mastro birraio e sommelier del luppolo. A loro è toccato il compito di procedere all’assaggio tecnico composto dalla valutazione visiva ed organolettica della birra e cioè, posizionamento bicchiere e sottobicchiere a seconda dell’orientamento dei marchi. Importante anche il tema della pulizia legata al bicchiere. Infatti la giuria ha verificato che non ci fosse la presenza di bollicine e/o macchie. Anche la schiuma vuole la sua parte quindi, sotto la lente di ingrandimento le dimensioni delle bolle, altezza e cappello. Infine si arriva alla valutazione organolettica vera e propria che richiede la complicità della corretta carbonazione.

Come ogni competition che si rispetti anche la comunicazione vuole la sua parte, quindi ogni partecipante ha dovuto stare attento alla correttezza della descrizione della birra servita in base allo stile ed, in generale, all’esposizione al pubblico. Per assolvere a questo arduo compito ben tre ospiti d’eccezione: Carla Palone, assessore allo sviluppo economico della città di Bari, Fabio Mollica, fondatore e direttore editoriale di Amazing Puglia e Ama Bari e Francesco Panebianco, responsabile commerciale Italia di 2night.

In 10 minuti – sembrano tanti, ma assicuriamo essere pochissimi – ogni partecipante ha dovuto scegliere il bicchiere in base alla tecnica di spillatura, procedere alla fase di lavaggio con la giusta tecnica, pulirlo e posizionarlo sullo sgocciolatoio ben pulito. Solo dopo si entra nel vivo con la vera e propria spillatura cronometrata, preparazione del vassoio per il servizio e servizio ai giudici. Ad alternarsi 24 spillatori professionisti in totale tra Puglia e Basilicata. Sul podio a trionfare però, sono stati tutti locali pugliesi e precisamente del nord Barese. Partiamo dal quarto posto che va al locale Trappist 28 di Giovinazzo, mentre sul podio sale al terzo posto Artizen di Altamura, a seguire il St Patrick Beershop di Barletta ed il vincitore assoluto è stato il Fermento Come a Casa di Bari. Si tratta di tutte eccellenze che la Puglia vanta in fatto di servizio, scelta e competizione commerciale nel mondo della birra. Adesso non ci resta che provare i locali coinvolti per verificare che il servizio di spillatura della birra sia sempre al top, ma viste le premesse, siamo sicuri di si.

Una due giorni da ripetere

Il Beer Festival, a detta di organizzatori e partecipanti all’evento, è stato un momento carico di significato. Non è mancato proprio niente, dalle buone birre fino ai momenti di divertimento, senza contare la formazione e i momenti di confronto svolti nell’auditorium di Ad Horeca a cura di Cippone & Dibitetto. Si può paragonare la manifestazione anche un termometro per testare l’impatto della birra nel campo della ristorazione e affini. Ne viene fuori un mondo dinamico, giovane e per niente sprovveduto, come si può pensare dall’esterno.

A testimoniare la perfetta salute della nostra bevanda preferita sono stati gli stessi partecipanti. Per questo ci piace concludere con un po’ di numeri, sintomo di un vero e proprio crescendo di attenzioni per questo mondo. 380 punti vendita coinvolti, più di 1000 operatori del settore partecipanti e circa 350 referenze in degustazione tra prodotti alla spina, in bottiglia e in lattina. Un nuovo modo per fare cultura del bere responsabile, bandiera che la scuola di formazione Ad Horeca e Cippone & Dibitetto da sempre promuovono. Tutte premesse, queste, per una nuova edizione più sensazionale di quella già conclusa.
 

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scritto da:

Serena Leo

Amo raccontare il vino e il cibo, mia croce e delizia. Sono costantemente alla ricerca di proposte gourmet “sartoriali” esaltanti. A tavola, come nella vita, desidero che il mio calice sia sempre pieno e che i commensali siano allegri e appassionanti.

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