Simpatico, colorato, luminoso. Queste le prime tre parole che ti vengono in mente non appena metti piede da Shu, l'asian bar che a Mirano è riuscito in poco tempo a spostare gli equilibri. Merito dell'energia di Kei Shu e dell'estro della sorella Yue, che hanno rinverdito l'esperienza nella ristorazione della famiglia (i loro genitori aprirono il primo ristorante cinese della cittadina del Veneziano più di 20 anni fa) arricchendola con il loro bagaglio di esperienze in giro per il mondo e la loro voglia di instillare anche nel nostro Paese il gusto per il sapore orientale autentico. Il tutto scaturisce però da prodotti del nostro territorio anche, quando possibile, a chilometro 0. Di autenticità in questo locale appena fuori dal centro ce n'è tanta, a partire da mamma Ling che in cucina sforna i suoi prodigiosi ravioli alla stessa maniera di quando era giovane. Piatto forte le specialità dello street food asiatico in cui ti potresti imbattere in questo esatto momento anche a Pechino o Seul.

Ma che ci fanno i cicchetti in un ristorante orientale?


Detto questo se vi aspettate che l'articolo continui con tutti i cliché della cucina cinese sciorinati uno dopo l'altro vi sbagliate di grosso: ora parliamo di "cicchetti". Esatto, quelli dei bacari. Perché non sperimentarne uno orientale? Nel menu di Shu c'è un'intera sezione dedicata ad assaggini che nel gusto hanno tanto di giapponese, coreano o cinese ma nella concezione hanno altrettanto di Venezia, dove la condivisione a tavola è un elemento fondamentale. L'idea alla base di Shu è di ordinare e "mettere in mezzo", condividendo con gli altri commensali, un po' come accade negli izakaya, i pub nipponici. Tra i cicchetti che vanno per la maggiore i ravioli di mamma Ling (e come potrebbe essere altrimenti, c'è anche la versione vegana), il pollo fritto e le "takoyaki", polpettine fritte ripiene di polpo e cipollotto servite con maionese e salsa teriyaki al miele. C'è di che godere anche per vegani e vegetariani, visto che le patate fritte qui vengono saltate al wok con pepe di sichuan e servite con maionese al miso.

Birre artigianali rigorosamente del territorio


Parola d'ordine condivisione, dicevamo. Come al pub. E al pub che si fa? Si va di bionde. Kei Shu è un grande amante delle birre e ha voluto fin da subito privilegiare i birrifici artigianali del territorio. Non aspettatevi quindi proposte annacquate e "conformiste", qui si pigia forte sull'acceleratore grazie alle proposte di Lucky Brue, birrificio vicentino, e di Evoqe Brewing, birrificio indipendente di Trebaseleghe. Il primo, per esempio, produce la "Japa", interessante ambrata con luppolo giapponese dal gusto agrumato che si sposa alla grande con gli involtini e i bao, mentre il secondo presenta uno stuolo di birre acide che impreziosiscono fritti e pollo piccante. E poi, per gli amanti, in canna ci sarà a breve una selezione di sakè che ti farà viaggiare seduta stante. Nel senso che tu stai seduto ma la mente e il palato sono altrove, lontani.

Bao: ne mangi uno e non riesci a fermarti


Bao o non bao? Certo che bao! I tipici paninetti cotti al vapore che vanno giù che è un piacere sono tra i pilastri di Shu, compreso quello preferito di Kei (maiale sfilacciato cotto a bassa temperatura stile Qintian, cetrioli e arachidi), ma può incuriosire anche il duck bao con l'anatra alle 5 spezie fritta o quello con la tempura di gambero. Anche in questo caso c'è una proposta vegetariana, con le melanzane. Se condivisione deve essere, infatti, allora che lo sia per tutti: per questo Kei ha inserito proposte veg e gluten free.

Novità in arrivo: pollo fritto e tante proposte del giorno


Attenzione, però, che il menu cambia in fretta: oltre alle proposte del giorno che scaturiscono dalla fantasia del gestore, forte dei suoi viaggi in Oriente e delle esperienze nelle cucine di ristorazione gourmet italiana in mezzo mondo, tra non molto ci sarà una sezione tutta dedicata al pollo fritto. Tranquilli, niente di "pesante". La frittura sarà alla coreana, con fecola e niente farina. Risultato: più croccantezza e goduria anche per i celiaci. L'idea del resto è che l'asticella della qualità debba rimanere costantemente alta: le verdure arrivano dal campo di un fruttivendolo di Zianigo, a non più di un chilometro, e anche per il resto, quando possibile, lo staff si rifornisce sul territorio. Il matrimonio Italia-Oriente lo si assapora anche nelle tecniche di cucina: Kei ha infatti introdotto nella cultura asiatica la cottura sottovuoto e con il roner, attualizzandola. Tra le proposte del giorno anche il "set aperitivo" con edamame, spring roll, samosa e ravioli con i gamberi o il bao con il tofu. E perché non provare il torikatsu? Coscia di pollo disossata marinata in soia, sake, mirin e fritta nel panko.

Con le bowl da Shu ogni sera è Capodanno


Il viaggio in Oriente continua con le bowl, le tipiche ciotole di riso a cui la famiglia Shu è molto affezionata, specie alla "Shu Bowl" che è identica a quella che Kei mangiava da piccolo a Qintian, in Cina, a Capodanno: maiale sfilacciato cotto a bassa temperatura condito con tanti ricordi. Da provare anche il pollo al curry alla giapponese, con maggiori note dolci del "cugino" indiano e nessuna traccia di piccante. Se poi vuoi "fare una cosa a 3" e sei pure vegetariano ecco l'"In 3 è meglio" con funghi shiitake, bambù e tofu.

Stile "street", sostenibilità, colori


La cucina ha tanto da dire, ma non è che l'atmosfera che si respira sia da meno. Toglietevi dalla mente l'immagine trita è ritrita del ristorante cinese che avete in testa e spalancate gli occhi su un ambiente in stile "street" luminoso e giovane con luci al neon, scritte e colori. Un locale dove presente e passato si tengono in equilibrio: così sul muro trovate la gigantografia alla orientale di mamma Ling da piccola e, poco più in là, un amplificatore con una chitarra elettrica. Perché a volte da Shu si suona pure. Il tutto attorniato da sedute minimal e tanto legno e verde, a denotare l'anima sostenibile del locale, in cucina come nel servizio: le vaschette per l'asporto, per esempio, sono riciclabili!

Shu asian bar
Via Cavin di Sala, 218 - Mirano (VE)
Telefono: 0418657004

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  • Shu Asian Bar

    Via Cavin Di Sala 218, Mirano (VE)

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