Quando con l'intraprendenza si scala la vetta. Gheorghe racconta il suo Cafè Royale
Pubblicato il 30 ottobre 2019
Cafè Royale è un locale pieno di potenzialità. Ma tutto ciò che lo rende speciale - come gli ampi spazi, il dehors praticamente unico a Mestre e una vocazione polivalente - rappresenta anche una sfida per chi lo gestisce. Gheorghe è un ragazzo giovane e intraprendente che ha fatto del superamento degli ostacoli la molla per passare da una scuola di meccanica alla gestione di Café Royale. E ci vuole una personalità come questa per sfruttare al meglio ogni angolo del locale e ogni fascia della giornata. Gheorghe è soddisfatto del suo Café Royale ma vuole crescere sotto molti punti di vista prima però "bisogna impostare tutto nel modo corretto e ci vuole un po' di tempo: voglio che tutto sia fatto per bene". Con un atteggiamento come questo, si scalano le montagne.
Ciao Gheorghe, prima di tutto, per chi è pensato il tuo locale?
La nostra clientela tende ad essere giovane perché la sala interna è molto confortevole e adatta a ospitare grandi gruppi, anche festaioli. Io lascio molta libertà di movimento e di divertirsi ai miei clienti perché voglio che si sentano a casa e coccolati.
Cosa significa per te coccolare il cliente?
La nostra scelta di bottiglie di vino, ma soprattutto di superalcolici, è altamente selezionata e di qualità. Lo stesso vale per i nostri cicchetti per l'aperitivo e per la panineria che serviamo a pranzo e a cena. La vera coccola però sta nel servizio attento e nella miscelazione. Anche per questo ci rivolgiamo a un pubblico più adulto.
A cosa hai pensato per i tuoi clienti ideali?
Prima di tutto a una serata con dj set, quella del giovedì che abbiamo inaugurato in ottobre. Si chiama Meetup ed è un appuntamento fisso per tutti i giovedì d'autunno e d'inverno. Un modo per non dover aspettare il fine settimana per divertirsi e bere qualcosa di buono. Abbiamo in programma anche della musica dal vivo, ma è troppo presto per i dettagli!
Mi parlavi anche di una coccola speciale nell’ambito della miscelazione...
Sì. Ovviamente prepariamo tutti i grandi classici e abbiamo i nostri signature ma preferiamo costruire ogni cocktail su misura per chi ci sta di fronte. Conoscendo le preferenze del cliente realizziamo cocktail unici e sartoriali.
Come sei arrivato ad appassionarti di questo mestiere?
Dalla cucina, è lì che ho iniziato a muovere i primi passi nel mondo del gusto e degli abbinamenti che poi ho coltivato e trasportato in mixology. Anche se il mio background è completamente diverso, vengo da una scuola di meccanica, l'esperienza e la gavetta nella ristorazione mi hanno portato dove sono. A un certo punto mi sono chiesto:"Lavoro tanto, perché non fare il grande salto e mettermi in proprio?".
E ora, ti senti arrivato?
No di certo. Anche se sono soddisfatto punto sempre più in alto. Con il tempo mi piacerebbe riarredare il locale e aumentare il personale in modo da essere ancora più presenti per i nostri clienti. Poi chissà... ora sponsorizziamo una squadra di calcio locale della serie A amatoriale che si chiama Café Royale! Ci è sembrata una bella idea, di sostegno ai giovani e al territorio.
Progetti per il futuro?
Potenziare un lato di Café Royale che ci dà molta soddisfazione, quello dell'organizzazione di feste e ricevimenti. Il locale si può riservare interamente e noi ci occupiamo di tutto, dal cibo al servizio passando per l'allestimento. Tra le mie esperienze lavorative c'è anche quella in una ditta di catering e posso dire che mi ha regalato qualche arma in più per fare felici i miei clienti.
Nulla di più avventuroso?
In futuro vorrei gestire un hotel, in montagna. È il luogo naturale che più mi affascina, rilassa e mette in moto la creatività. Fra i monti, mi ricarico.
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Amo mangiare ma sono sempre a dieta, non riesco mai a stare ferma anche se alla guida sono un pericolo, adoro andare per locali però sono un po' tirchia. Le contraddizioni sono il mio pane quotidiano: mai prendersi troppo sul serio.
Viale Don Luigi Sturzo 43, Venezia (VE)