Sara Latagliata ha organizzato alcuni degli eventi più famosi del Salento, e ora torna con un nuovo progetto

Pubblicato il 29 febbraio 2024

Sara Latagliata ha organizzato alcuni degli eventi più famosi del Salento, e ora torna con un nuovo progetto

Ci ritrovammo compagne di viaggio nella preparazione di gnocchetti sardi, funghi e gamberetti per una singolar – ma singolare assai – tenzone culinaria tra giornalisti. Lei sarebbe stata la master & commander, in realtà fu una roba da ridere come mai.

Poi anni dopo, praticamente due mesi fa, con un gelo che mai nel Salento – quattro gradi in pieno giorno a novembre -, di nuovo lei ma senza la tenuta da fornello, stretta in un paio di pantaloni giallo chiaro, correva da un angolo all’altro di una location per matrimoni a far da regista, aiuto regista, sceneggiatrice, ragazza degli attrezzi, mental coach, problem solver e via discorrendo sul set di una campagna di comunicazione sull’universo wedding (con tanto di amiche, prese dall’universo magno della rete, della cultura, del giornalismo, della gastronomia…a far da modelle in abito bianco e pelle d’oca).

ph Sergio de Riccardis e Chiara Vantaggiato presso Tenuta Luca Giovanni


Sara Latagliata è un piccolo grande mondo che gira senza sosta…

Chef, cultrice del racconto del e dal territorio, organizzatrice di eventi, chi è davvero Sara Latagliata?

Sono una donna appassionata della vita, della bellezza che tutti i giorni ci circonda e che spesso, nella frenesia di tutti i giorni, ci dimentichiamo di ammirare e di godere.
Sono una persona grata per tutte le cose vissute, sia quelle belle che quelle dolorose, perché ogni esperienza ci permette di crescere, di scoprire e migliorare di più se stessi.
Mi piace sperimentare posti nuovi, assaggiare piatti tipici e gourmet, pianificare viaggi, prendermi cura delle piante, fare sport, tanto sport!
Adoro organizzare serate tra e con amici, incontrare le persone, stare con la gente ed ascoltare le loro storie.
Sento di essere in cammino, con addosso lo zaino della consapevolezza, della strada percorsa, che porta con sé i sogni di quando era ragazza, le gioie e i traguardi raggiunti, ma anche le esperienze difficili, le cadute e le delusioni.
Mi piace guardare, in questo cammino, alla strada, che l’orizzonte lascia scorgere e farmi sorprendere da quello che invece ancora non si vede.
Tra poco farò 40 anni e se mi guardo, dentro, sento che la grinta e il fuoco che ho sempre sentito forti in me, si conciliano con una maggiore consapevolezza, un’energia equilibrata, forse più saggia, così la passione, la determinazione e la professionalità maturata in tanti anni di attività si combinano in una forma nuova, speriamo vincente.

Come nasce la tua passione per i fornelli e come si evolve nel tempo?

Nasce all’università, quando ho iniziato ad organizzare cene e serate a casa, dove insieme alla preparazione dei piatti, mi occupavo della mise en place, dei segna posto, delle scritte dei menu e di tutte quelle minuzie che potevano costituire una coccola, un’attenzione per gli amici ed i presenti. Ho sempre avuto una grande voglia di sperimentare e mettermi in gioco, di creare e comporre cromie e sapori nuovi, di donare agli altri un’esperienza culinaria significativa e che potesse rimanere impressa.
Della mia infanzia non ho il ricordo di mamma ai fornelli, ma di mamma ai pennelli, mentre compone tele e scrive poesie, così da studentessa universitaria, mentre sognavo di aprire la mia cooperativa, legata al turismo ed ai beni culturali, ha fatto strada nel mio cuore la cucina e il desiderio di approfondire in modo professionale questo mondo.
E così è stato, tanto che ho vissuto a Tuscania, per frequentare una delle più prestigiose accademie di cucina e poi a Milano dove ne il Luogo di Aimo e Nadia, (2 stelle Michelin) ho avuto l’imprinting che ha segnato in modo determinante la filosofia della mia cucina.
Ma la parola Chef e è una delle tante parole che si potrebbero usare per definirmi, perché non sono mai stata solo quello, o meglio non mi sono mai sentita solo quello.
Per 10 anni ho organizzato eventi per comuni, pro loco, enti privati, aziende vinicole, ed ovviamente ho dato vita e portato avanti al format “ A Cena con la Duchessa” .
Il cibo è cultura e questo per me sarà sempre così, ma dopo un periodo in cui sono stata sulla cresta dell’onda, menzionata e premiata dalla critica giornalistica, nonché ospite in televisione alla Prova del Cuoco, ho scelto e deciso che la vita ai fornelli non era la mia strada e che non abbracciava tutta la mia essenza.

Ph Gabriele dell'Anna, Castello di Castrignano dei Greci


Oggi di tutto il percorso fatto, rimangono le esperienze, le soddisfazioni, le competenze acquisite, l’amore per il cibo, la curiosità ed il desiderio di provare sempre posti nuovi, piatti diversi, di conoscere nel mondo le tradizioni culinarie e le espressioni gourmet.
I fornelli li accendo tutti i giorni, nella mia dimensione casalinga, continuando a prediligere i prodotti a km 0, del contadino e continuando a preparare tutto da me, brodi, fondi, pizze e minestroni.
Oggi mi porto dietro una grande cultura del cibo e la consapevolezza di quanto siano importanti le scelte alimentari, che ogni giorno attuiamo, rimane la gioia di godere dei piaceri del palato.

Da A cena con la Duchessa agli eventi contemporanei, qual è il filo conduttore del tuo andare e come è cambiato?

ACd è stato un format che per tantissimi anni, fino alla pandemia, ha permesso di vivere e riscoprire i castelli del Salento attraverso delle cene esperienziali. Queste cene avevano come protagonisti sia gli ospiti che per una notte diventavano nobili e cenavano con piatti di altri tempi, ma anche tutti i partner coinvolti. Produttori, aziende vinicole, studenti degli alberghieri, studenti dell’accademia di Belle Arti, aziende del mondo dello spettacolo, della danza, della musica, comuni, proloco, tanti attori del territorio. Tutti loro, mediante la campagna di comunicazione di ogni manifestazione e nelle singole serate evento, sono stati narrati in modo nuovo, accattivante, con l’obiettivo di valorizzarli e di generare una maggiore consapevolezza nei confronti dei turisti e di chi è parte di questi luoghi.
Luci, ambientazione, sapori, spettacolo, accoglienza ed intrattenimento, ornamenti del tempo, tutto sapientemente orchestrato con un timing interno ed un lavoro di squadra che coinvolgeva tantissime professionalità e tanti mesi di lavoro, tutto concorreva a rendere le serate evento qualcosa di indimenticabile, di irripetibile ed inimmaginabile.
E sono proprio queste tre parole che tornano, oggi, negli eventi contemporanei, ogni evento è una nuova storia da raccontare, un’esperienza che è inimmaginabile, irripetibile ed indimenticabile.

ph Simone Rosato presso Tenuta Luca Giovanni


Dopo 10 anni di attività con la Cooperativa Nobili Pasticci, con cui ho realizzato le tante edizioni di ACD, sono stata costretta, con la pandemia, a chiudere tutto. Sono stati anni in cui ho preferito sentirmi protetta tra le mura di casa e dopo aver fatto diverse cosette, mi sono accorta che il mio lavoro, quello di creare, organizzare, pianificare, costruire insieme agli altri, fare sopralluoghi e vedere le cose prima nella mente, con la fantasia e poi con il lavoro, trasformate in realtà, mi mancava.
Nel 2022 la mia famiglia ha vissuto un dolore grande, profondo e devastante che mi ha fatto capire ancora di più quanto sia preziosa la vita e quanto il talento, le passioni, la professione e l’inclinazione che uno ha, deve essere seguito, alimentato e nutrito.
E così, dopo essermi sposata nel 2023, ho deciso che ho voglia di ricominciare, ho voglia di accogliere “i grandi momenti degli altri”, compleanni, battesimi, eventi di beneficenza, matrimoni, perché la vita va celebrata e sono pronta a tendere la mano verso gli altri, per rendere i loro eventi: inimmaginabili, indimenticabili e irripetibili.

Volti di donne e persone amate e conosciute dal grande pubblico, anche quello dei social, come aiutano la narrazione?

Narrare è una parola che mi piace molto perché porta con sé un ‘infinità di possibilità.Quando si inizia una narrazione bisogna avere chiari gli obiettivi, che cosa si vuole dire, come lo si vuole dire, a chi si rivolge la nostra comunicazione. Ognuno di noi, può scegliere la maniera che sente più affine alla propria persona.
Personalmente ho sempre cercato di narrare provando a guardare le cose da una prospettiva diversa. Per A Cena con la Duchessa, un anno, mi sono ispirata alle opere d’arte di Caravaggio e degli artisti del 500’, per dar vita ad un comunicazione che raccontasse contemporaneamente, le caratteristiche salienti della manifestazione ed i partner coinvolti: èstata un’esperienza esilarante, così come per la campagna ispirata alle favole, dove lo spunto iniziale sono state le iconiche immagini dei protagonisti delle favole.

Ph Gabriele dell’Anna - Castello di Castrignano dei Greci


Insomma, basta saper guardare il mondo intorno a noi per dar vita a narrazioni suggestive, dove a fare la differenza sono le persone o, nel caso del nuovo format “Il grande giorno”, le donne che hanno deciso di aderire e far immortalare la loro immagine in delle pictures uniche nel loro genere, con gli abiti da sposa delle collezioni 2024 nelle location del Salento.
Le donne coinvolte sono donne vere, reali, che hanno passioni, professioni, attitudini e fisicità diverse, con la speranza che ogni altra donna, possa ritrovare in loro, un pezzettino di sé.
A fare la differenza nella narrazione è sicuramente il coinvolgimento di tanti professionisti, fotografi, videomaker, location per matrimoni, atelier, esperti del make up e delle acconciature. Ancora una volta, la narrazione funziona quando si crea rete e si lavora insieme.

Pensiamo all'ultimo progetto, dedicato al wedding. Ecco, per arrivare al meglio al giorno del sì, cosa occorre? Quante realtà devono incastrarsi e cosa offre il Salento in tal senso? Soprattutto a livello di location, cibo e artigianato?

Il Salento, come la Puglia, sono tra le mete più rinomate e gettonate nel mondo del wedding, tantissimi stranieri prediligono la nostra regione per il loro grande giorno.
Il percorso che porta una coppia alla data fatidica è un percorso lungo, fatto in primis da una parte emotiva, di desiderio, di sogni, di aspettative e poi da una parte più concreta legata al budget e alle possibilità di spesa.
Ogni coppia ha le proprie idee, le proprie preferenze, ma anche la propria storia famigliare, personale e lungo la strada occorre prendere tante decisioni, fare tante scelte. Per arrivare al meglio al grande giorno occorre essere lucidi, organizzati, bisogna saper pianificare, capire quali sono le priorità, quali sono le proprie capacità economiche, bisogna avvalersi di tante figure professionali. Come un caleidoscopio i pezzi che costituiscono l’organizzazione di un matrimonio sono molteplici e variegati ed è importante che tutti siano tra loro armonizzati e coordinati.
L’universo dei professionisti che gravita attorno a mondo del wedding è davvero ampio e destreggiarsi tra le varie figure coinvolte, come illustratori, tipografi, esperti in allestimenti floreali, fotografi, videomaker, musicisti e coristi, può risultare non sempre facile. Per questo è preferibile, se possibile, affidarsi ad un organizzatore- organizzatrice di eventi, affinché sia i preparativi che la giornata vissuta dagli sposi, sia dominata dall’emozione e dal sentire di quello che ci si sta promettendo di fronte ad amici e parenti. È utile e saggio, affidare le incombenze organizzative e decisionali, senza doversi preoccupare dei possibili intoppi e imprevisti che, anche se suona strano dirlo, è necessario contemplare, prevedere, ridurre, arginare e sistemare, tutto cose che un organizzatore- organizzatrice di eventi sanno magistralmente fare con discrezione, polso e sicurezza.
Il Salento offre una molteplicità di location e di soluzioni che vanno incontro all’immaginario e a i sogni degli sposi, tenute, castelli, masserie, boschetti immersi nella natura, masserie in pietre, sono solo alcuni degli scenari papabili, a cui si affiancano proposte enogastronomiche che spaziano da quelle fortemente improntate nel solco della tradizione a quelle più elaborate.
Non da meno è l’artigianato che ben si presta per creare cadò o bomboniere utili e al tempo stesso originali. Per questo oggi, continuiamo ad attrarre stranieri che prediligono la Puglia come sede dei loro matrimoni e per questo dobbiamo tutti lavorare al meglio con serietà e dedizione.

ph Antonio Fatano –Castello di Acaya

E per organizzare un evento, più in generale, quanto tempo occorre e cosa soprattutto occorre perché lasci il segno?

Ogni evento è un caso a sé, tutto dipende da come ci si immagina l’evento, qual è la ricorrenza per cui si sta realizzando quel determinato evento, in quale periodo dell’anno si colloca, perché anche le stagioni e il fattore climatico possono incidere sulla buona riuscita dello stesso, quante persone sono attese.
Per poter costruire un evento bisogna analizzare tanti fattori che devono essere combinati tra loro in modo sapiente, affinché durante l’evento tutto scorra liscio e senza intoppi. Si parte dall’idea, si verificano le fattibilità, le capacità di spesa, le criticità, si capiscono quali sono le cose più importanti da valorizzare, si effettuano sopralluoghi, ci si occupa della parte burocratica, se necessaria, si lavora in squadra mettendo in connessione le varie professionalità coinvolte, tutti devono essere preparati ed in informati, tutti devono avere preventivamente conoscenza di quello che si sta andando a realizzare, di come deve essere fatto e del crono programma che deve essere seguito. Ritengo che un evento lascia il segno, quando dietro le quinte si lavora come un’orchestra all’unisono e quando chi organizza è capace di dar voce alle fantasie ed alle visioni di chi ha richiesto l’evento, che diviene realtà e senza mai trascurare la componente umana, perché l’evento è sempre il riflesso del sentire di un’azienda, di una coppia, di un famiglia, di una persona o di una collettività.

Quanto è importante la comunicazione social e come va indirizzata per progetti del genere?

La comunicazione social nel nostro tempo, sempre più tecnologico, sempre più digitale è fondamentale.  Comunicare sui social è uno strumento potente che bisogna saper usare con saggezza, il modo con cui creiamo la nostra comunicazione riflette la nostra professionalità, la nostra identità e la nostra immagine. Siamo una società curiosa, dove “sbirciare “è una cosa che ci piace fare, i social ci consentono di vedere prodotti, luoghi, vite di altre persone e tante volte costituiscono uno strumento di “informazione”.
Per questo, prima di iniziare una comunicazione occorre domandarsi che cosa vogliamo dire, a quale bisogno rispondiamo e come vogliamo farlo. Occorre creare un piano editoriale, dove le varie tematiche sono suddivise e scadenzate, occorre guardare la comunicazione degli altri per capire, dall’analisi dei competitor che cosa funziona, cosa è trattato, cosa manca o potrebbe mancare. E soprattutto domandarsi qual è il modo con cui vogliamo comunicare al potenziale pubblico, che tipo di tono e di linguaggio vogliamo usare. Non ci si può improvvisare! Come in tutte le cose che ho organizzato, la parte creativa ha un ruolo predominante, creare e poi pianificare tutti i passi, mettendo in moto un sistema che ritengo sia valido ed efficace, come quello delle rete, che mette in connessione i vari stakeholders del settore e punta i riflettori su ognuno di loro, dando vita ad un sistema virtuoso.Come per tutte le cose, bisogna studiare, darsi degli obiettivi e lavorare per livelli, senza fretta e soprattutto con competenza e rispetto per le altre professionalità.

ph Marco Massari presso Tenuta Monacelli, con Fabiana Pacella, atelier Idea Sposa

Cosa farà da grande Sara?

Eventi, tanti tantissimi eventi Non vedo l’ora di accogliere nel mio nuovo studio, nubendi, genitori in dolce attesa, mamme che hanno da poco partorito, figli in procinto di laurearsi, persone che stanno per spegnere le candeline, genitori con gemelli che compiono gli anni.
Fare eventi, mi permette, di conoscere tante persone, di ascoltare e comporre fantasie e sogni che si trasformano matericamente con forme e colori
Eventi, tanti, diversi e variegati, ecco cosa farà Sara da grande, poi non sono già grande? Ad ogni modo sto lavorando e continuerò a farlo, per poter creare nuove sinergie e collaborazioni, dove gli eventi possano esaltare l’arte, la componente umana, possano avere fini benefici, possano rispondere ad esigenze aziendali.

Sara ragazza, Sara donna, cambia solo l’età o la dimensione del bagaglio che col tempo diventa sempre più grande, ma Sara vuole continuare ad operare nel territorio e per il territorio, con amore, passione, dedizione e rispetto.

Per Info

Sito: saralatagliataevents.com
Instagram @sara_latagliata_events
Facebook
Tel:  3207619280
Email: s.latagliata@hotmail.it


La foto di copertina è di Stefano Tamborino presso Tenuta Tresca

  • GLI ADDETTI AI LAVORI

scritto da:

Fabiana Pacella

Salentina doc, Giornalista professionista, Premio Daphne Caruana Galizia, attivista per i diritti civili, la legalità e la lotta alla mafia. Mi definisco "giornalista pescivendola", in onore della storica pescheria di famiglia (dove ogni tanto faccio capolino). Da quel posto del cuore ho coltivato fin da bambina il piacere della tavola semplice e genuina. Ho lavorato, tra gli altri, con Milena Gabanelli, Sole24ore, Corriere.it. Oggi scrivo per AGI, GUIDE DI REPUBBLICA, LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO, ARTICOLO21, 2NIGHT SALENTO, SALENTO REVIEW.

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