​Eccellenze veneziane: “Murano Sottovuoto” al Caffè Florian dal 7 settembre al 15 ottobre

Pubblicato il 28 settembre 2019

​Eccellenze veneziane: “Murano Sottovuoto” al Caffè Florian dal 7 settembre al 15 ottobre

Stefano Stipitivich racconta l’opera del Maestro Vetraio muranese Fabio Fornasier esposta nello storico Caffè veneziano.

In occasione della Venice Glass Week, dal 7 settembre al 15 ottobre, il Caffè Florian ospita, nella Sala delle Stagioni, “Murano Sottovuoto” di Fabio Fornasier. I “calici sotto-vuoto” dell’artista si trasformano anche in splendidi lampadari che illuminano il Caffè, il più antico del mondo, che il prossimo anno compirà 300 anni di ininterrotta attività. Un’opera contemporanea con cui il giovane maestro muranese vuole dimostrare di essere simbolicamente fedele alla tradizione, ma di avere anche uno sguardo rivolto alla modernità. Il Direttore Artistico del Caffè Stefano Stipitivich ci racconta questa entusiasmante collaborazione.

Il Florian, da molti anni, è vetrina internazionale del vetro artistico di Murano. Ora tocca al talento di Fabio Fornasier.
In questo storico Caffè, a fine ‘800, nacque l’idea stessa della Biennale. Impossibile scindere il virtuoso binomio tra l’arte e questo locale. Grandi artisti internazionali del vetro hanno esposto al Florian, da Yoichi Ohira a Richard Marquis a Toots Zynsky, senza contare i maestri veneziani. Ora Fabio Fornasier ha accettato con grande piacere di esporre qui, proprio dove artisti che conosce e stima moltissimo sono già passati.

Perché avete scelto di ospitare un’opera come "Murano Sottovuoto” al Florian?
Il lavoro di Fornasier è un’opera di ricerca nel campo del vetro artistico e si inserisce perfettamente nel percorso di sperimentazione nel campo delle arti visive che il Florian porta avanti da più di trent’anni.



Un’opera perfetta per rappresentare anche all’estero e al pubblico internazionale che visita il Caffè l’abilità dei Maestri Vetrai di Murano e il talento artistico di Fabio Fornasier.
Il Florian ha aperto dei locali raffinatissimi in Cina e a Taiwan, dove l’arte si sposa con la tradizione dei Caffè. Fabio sarebbe felice di continuare a esporre la sua opera anche nei nostri Caffè in Asia, anche se è contento di aver cominciato questa collaborazione dal Caffè Florian di Venezia, la sua città.

Il Caffè Florian è sempre stato in prima linea per valorizzare le eccellenze veneziane. E questa vocazione viene da lontano.


Il Florian da sempre ha un rapporto, una sorta di cordone ombelicale, che lo lega alla città. Sentiamo quindi quasi un imperativo morale, in una Venezia spesso stravolta dal turismo mordi e fuggi, quello di fornire una vetrina importante a chi recupera le nostre tradizioni d’eccellenza.

A cosa ti fa pensare “Murano Sottovuoto”?
Quest’opera mi ricorda i “mobili” di Calder, che tanto piacevano a Peggy Guggenheim. L’idea di “Murano sottovuoto”, come sottolinea Fabio, nasce dalla volontà di restituire il giusto, meritato valore a un calice di Murano, interamente realizzato a mano con una complessità esecutiva notevole, a volte svenduto a poche decine di euro. In questo modo il calice assume una nuova connotazione simbolica e una diversa lettura in chiave contemporanea.

Quest’opera ha infatti un forte valore metaforico.
Prima di tutto, Fornasier ha voluto rappresentare una metafora su Murano e la lavorazione del vetro, un grido d’allarme per provare a “conservare” questa arte millenaria. L’idea di sottovuoto, secondo me, è allo stesso tempo anche una metafora quanto mai calzante su Venezia: bisogna metterla “sottovuoto” per salvarla dalle nuove invasioni barbariche.

Oggi un maestro-imprenditore come Fabio Fornasier deve affrontare nuove sfide e difficoltà per produrre vetro d’arte a Murano.


Ti rispondo proprio con le parole chiarissime del maestro-imprenditore che abbiamo il piacere di ospitare in questi giorni al Florian: “Il problema del vetro di Murano, intendo quello non seriale ad uso e consumo di turisti distratti e frettolosi, è dato dal suo collocarsi in un labile confine tra l’altissimo artigianato e l’opera d’arte. La vera difficoltà è far convivere lo spirito libero dell’artista, senza confini per definizione, con le regole del mercato; in sintesi, lavoriamo da artisti ma non possiamo ignorare le regole del marketing. Tutto qua”.

L’equilibrio dell’isola e delle sue tradizioni è costantemente messo alla prova. Qual è il segreto del Caffè Florian per mantenere intatta la sua iconica identità?
Il compianto cantautore Pierangelo Bertoli nella sua canzone A muso duro, dice ad un certo punto “…con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro”. Ecco questa è la formula del Caffè Florian: fedeli alle tradizioni della nostra amata Venezia, ma aperti ad un mondo in continua evoluzione.

  • GLI ADDETTI AI LAVORI

scritto da:

Giacomo Pistolato

Cinefilo e gattofilo, mi piace scrivere e osservare. Vivo e scelgo Venezia, quasi tutti i giorni. Non amo le contraddizioni. O forse si.

IN QUESTO ARTICOLO
×