C'è un posticino a Milano in cui il vino sociale incontra la tradizione toscana
Un angolo di Maremma a Milano, in zona Porta Romana
L'omaggio alla storia del quartiere, la passione per la cucina toscana, il tocco contemporaneo. Con il fil rouge della qualità: nell'accoglienza, nei piatti, nei calici. Dalla scorsa estate, Osteria Uguccione si è affacciata in punta di piedi sul panorama della ristorazione cittadina, accasandosi in una delle zone più fiorentine e autentiche del centro. Fatjion l'oste, Elvis lo chef, Remo il sommelier: sono loro i volti, le braccia e la determinazione al centro del progetto. Tra primi piatti di pasta fresca e secondi piatti tradizionali, risotti e carni alla brace.

Fatjion, Elvis e Remo hanno alle spalle diversi lustri di esperienza in centro a Firenze, tutti legati alla cucina toscana. Non nascono oggi, insomma. La scelta di Sant'Ambrogio nasce dall'idea di non puntare sulla quantità “turistica”, ma su una location capace di accogliere piacevolmente anche residenti e studenti. E da ospiti del quartiere hanno scelto come nome quello di una figura tradizionale del luogo: Uguccione era l'anziano sacerdote legato al miracolo eucaristico del 1830 nella chiesa di Sant'Ambrogio a Firenze, dove il vino consacrato nel calice si trasformò in sangue.

A tavola, Uguccione vuol dire tradizione radicata ma interpretata con stile e consapevolezza. Tratto distintivo è la stagionalità, con un menu nuovo ogni mese, basato su ingredienti che seguono davvero i ritmi della terra e dei produttori locali. La stagionalità non come dichiarazione, ma come pratica quotidiana. La racconta, fra gli altri piatti, la crema di zucca e gli gnocchi con crema di cavolo nero. La tradizione riecheggia, gustosa, in piatti preparati come una volta: dall'ossobuco alla fiorentina al coniglio ripieno con salsiccia toscana, carciofi e scamorza affumicata. Fra gli antipasti, fa capolino la lingua salmistrata con pecorino al whiskey e fichi freschi.

Ricette senza tempo tramandate di generazione in generazione si fondono con un tocco di creatività contemporanea. La semplicità si veste di raffinatezza, catturando l'essenza della città. Anche nei piatti di pasta fresca come i Cappelletti ripieni di burrata, con tartare di manzo, crema di pecorino e tartufo fresco. I tortelli di patate si esaltano ed esaltano il ragù di Chianina Igp, le pappardelle sposano come da tradizione la carne di cinghiale. Guanciale di Norcia e pomodoro fresco con i pici, proposti anche nella classica versione cacio e pepe. In menu ci sono sempre due risotti: attualmente si chiamano "Opera d'arte", ai porcini e tartufo, e "Unità perfetta" con verdure croccanti, stracciatella, olive taggiasche e zafferano.

Pilastro importante del locale è la carne, con varietà, ricerca e qualità a fare da coordinate imprescindibili. La selezione Bistecca alla Fiorentina ospita Chianina Igp da bovini allevati in Toscana e Umbria, frollata 30 giorni, gustosa e morbida; la pregiata Rubia Gallega spagnola della Galizia (che impreziosisce i golosissimi tacos fra gli antipasti), frollata 60 giorni, morbida e dal sapore complesso e intenso; la Scottona irlandese, frollata almeno tre settimane, dal sapore equilibrato, delicato ma deciso. E c'è poi la selezione dello chef, tagli scelti ogni giorno in base alle proposte del fornitore di fiducia. Non solo bistecche ma anche picanha (servita con patate dolci), filetti, tagliata classica e hamburger di Chianina. Sulla griglia cuoce anche il polpo, servito su letto di crema di patate dolce, così come la Guancia di manzo cotta in bassa temperatura. Proposte di pesce anche tra i primi piatti. Dulcis in fundo, il tiramisù della casa e gli altri dessert.

La qualità riverbera anche in cantina, con nomi di un certo livello a partire da Frescobaldi, Antinori (anche per le bollicine) e Castello di Monterutoli. Non solo etichette toscane di rilievo ma anche puntate decisamente interessanti nella produzione piemontese (Barolo in primis), siciliana, altoatesina e nella Franciacorta.

Tutto questo lo si apprezza in un ambiente elegante e accogliente, ideale per serate in comitiva, pranzi e cene di lavoro, ma anche sufficientemente intimo per chi desidera un’esperienza più riservata. I coperti all'interno sono 40, cui se ne aggiungono una trentina nel dehors riscaldato, che permette di mangiare all'esterno sia nella bella stagione, sia quando fuori le temperature sono più basse. Dentro, la cultura enogastronomica si fonde con le arti visive, protagoniste di mostre ed esposizioni. Tramite Patrizio Travagli dell'Accademia d'arte, ogni mese o due mesi si alternano quadri di nuovi artisti. Osteria Uguccione è aperta 7 giorni su 7, dalle 12 alle 22.30.

Via Giosuè Carducci, Firenze (FI)
Ci ha raccontato il suo percorso dalla gavetta nei pub fino alla ristorazione di quartiere, passando per i catering della moda e il fine dining
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