In città a Padova c’è fermento perchè c’è un nuovo indirizzo da provare che è un po’ sulla bocca di tutti, non perché è “di moda” o ha fatto un gran buon lavoro di marketing ma perché molto semplicemente (seppur poi semplice tanto non lo sia) sta provando a proporre qualcosa di nuovo, di diverso, di buono. 

Lei si chiama Trattoria da Crak ed è una ragazza che si porta gran bene i suoi anni perché nonostante sorga all’interno di un palazzo storico, in una vietta defilata del centro ma molto caratteristica e abbia preso il posto dell’ancor più storica precedente attività che proponeva cucina sarda beh, è veramente niente male. 

Ma partiamo dall’inizio: cos’è Trattoria da Crak? 

È la nuova scommessa di Crak - Birrificio Artigianale e Agricolo - che ha fatto la sua storia (e la sua fama) tra una Guerrilla, una Mundaka e una Briciola in quel di Campodarsego e Brusegana. Quasi dieci anni dopo l’inizio di questo enorme successo imprenditoriale i ragazzi di Crak hanno scelto di poggiare sulla città un’altra bandierina che raccontasse la loro voglia di fare, restituire, dire e ascoltare ma soprattutto che fosse qualcosa di totalmente diverso dai locali già aperti in precedenza. 

Il risultato è una trattoria dai tavoli in legno scuro e dalle finiture d’un tempo, con qualche libreria e qualche bottigliera qui e lì, vecchi lampadari e una luce soffusa che ben ci sta con la “caciara”, termine tecnico molto utilizzato per raccontare l’accoglienza e l’atmosfera delle trattorie dei nostri luoghi. Sì, è tutto questo ma è anche (e probabilmente soprattutto) una trattoria dei giorni nostri che ha capito quanto l’impatto ambientale e le scelte del singolo possano fare la differenza. Esatto hai già capito: è una trattoria che propone piatti totalmente vegetali. 

Piatti vegetali, ma quali? 

Il menù è un menù totalmente votato al vegetale ma l’intenzione di Crak - e del nuovo socio in questa partita che è Chef Nicola Cogo - è quello di rendere l’esperienza di alto livello tanto da farti quasi dimenticare che stai mangiando (solo) delle verdure. Sì perché spesso quando si pensa a dei piatti vegetali si pensa a qualcosa di semplice, quasi noioso che però qui è totalmente in controtendenza, anzi, morso dopo morso il gioco sta proprio nel capire come sono riusciti a rendere in quel mondo quella verdura che così lavorata sembra memorabile. 

Un menù qui che è totalmente vegetale sì e per questo (anche) strettamente legato alle stagionalità o alle super stagionalità con piatti che bene o male sono già in questi pochi mesi di apertura diventati simbolici e altri che invece ruotano parecchio. Non mancano poi presenze interessanti (anche giornaliere o settimanali) che arrivano con l’arrivare di quel preciso ingrediente come di questi giorni l’ingresso di sua maestà le spugnole. 

Facciamo qualche esempio…

Tra i piatti simbolici sicuramente da menzionare i tortelli in tocio i quali sono ripieni di Verzotto Moretta di Veronella, una verza molto pregiata che fermenta in ex botti di birra Mansueto per circa 40 giorni e poi ovviamente le trippe alla nuova vecchia maniera. Su queste non daremo spoiler, specifichiamo solo l’ovvio ovvero che no, non contengono realmente trippe. 

Non tanto un piatto simbolico bensì un ingrediente è invece il tartufo che diversamente da quanto si può pensare si trova, di diversa varietà e provenienza, tutto l’anno ed è un qualcosa che mette a proprio agio anche chi legge “vegetale” e non sa cosa aspettarsi. Beh, con il tartufo questo non accade. 

Altra storia invece per i piatti super stagionali come le erbecotte (con i bruscandoli del loro luppoleto) o l’insalata russa primaverile. 

Non solo cibo però!

Qui non serve lo diciamo noi perché la fama di Crak è nota. Tra birre, birre acide, le annate di Mansueto, i vini delle loro tenute (come Prosecco, Coda di Volpe o Aglianico) e una selezione niente male realizzata in collaborazione con l’Enoteca Severino. 




Trattoria da Crak, 
Via Rolando da Piazzola 21, Padova 
Tel. 0497423095

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