Olio d’oliva, in aumento la produzione rispetto allo scorso anno e buona qualità
Pubblicato il 4 ottobre 2021 alle 05:24
Se non lo sapevi, dopo la Spagna, l’Italia è il secondo produttore di olio di oliva e il primo importatore mondiale oltre a essere, con quasi 13 litri all’anno di uso pro capite, il Paese che ne consuma di più. Lo amiamo visceralmente, soprattutto, è alla base della nostra alimentazione e di tutte le nostre ricette più amate (e famose). Ma in quale situazione versa la produzione di olio in Italia?
Come per il vino, anche in questo caso i cambiamenti climatici stanno condizionando in modo sempre più incisivo salute delle piante e conseguente produzione in termini di quantità, ma soprattutto, qualità.
Riporta il corriere.it: “Il settore olivicolo-oleario è fortemente influenzato dai cambiamenti climatici estremi — afferma Walter Placida, presidente Federazione (FNP) Olio di Confagricoltura — Abbiamo avuto una stagione segnata da una diffusa siccità, in particolare nelle regioni meridionali, che ha favorito il contenimento delle problematiche fitosanitarie, ma che ha influenzato i volumi produttivi. Soltanto le prossime settimane, con il clima che ci sarà all’inizio dell’autunno, potranno chiarire l’andamento anche in termini di resa in olio”.
Perdite fino al 90% in Veneto e Lombardia, le Regioni che maggiormente hanno sofferto dei bruschi cambiamenti climatici di quest’anno, dalle gelate al ritardo delle fioriture fino ad arrivare alle grandinate estive. Questi i dati riportati da coldiretti.it. Fitopatologie invece hanno colpito la Liguria che dimezza la produzione come anche l’Emilia Romagna.
Riporta sempre il corriere.it: “La situazione si presenta più variegata e altalenante nel Centro Italia, a seconda della disponibilità idrica, dove in Abruzzo, rispetto allo scorso anno, la produzione registrerà un aumento del 10%”. In Toscana, sulla costa, si avrà circa il 50% della produzione potenziale; nelle zone interne si andrà al 30%”.
Al sud: “Ad eccezione della Campania, tiene invece l’olio extravergine del Mezzogiorno che vede in Molise un aumento del 10%, nonostante la siccità, e buoni volumi anche in Puglia. Bene la salute delle piante ma variabile la quantità in Sicilia, mentre è diversificata la situazione in Calabria, con le aree costiere di Cosenza e Crotone a buona produzione, mentre si preannunciano meno positive le produzioni di Vibo e Reggio”.
Foto di copertina di Dimitri Karastelev da Unsplash
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Amo il Salento in ogni sua espressione, ma quella che preferisco è indubbiamente il pasticciotto. Come tutti ogni tanto sogno di essere altrove, ma poi mi siedo davanti al nostro mare, sorseggio un calice di Primitivo e mi sento la persona più fortunata sulla faccia della terra.