Questa famosa spaghetteria di Bitetto ha trovato la sua mascotte: ed è una bellissima storia

Pubblicato il 10 giugno 2024

Questa famosa spaghetteria di Bitetto ha trovato la sua mascotte: ed è una bellissima storia

Alla Spaghetteria Dorotea sono strani, ma a noi piace strano. Devi essere strano (e un po’ matto) per fare dei nidi di spaghettoni da 250 gr e un’assassina che non vuole replicare il classico barese, con il nome “non chiamatemi assassina”. Fatto sta che Antonio, gestore del locale barese, nelle cose eccentriche e strane ci sguazza alla grande e ha deciso di fare affidamento su una realtà come piace a lui (e tutta made in Puglia). A “MO È” non sono social media manager ma un’agenzia creativa dal tono dirompente che da voce a molte realtà locali, proprio come hanno fatto con Dorotea. Loro sono gli ideatori di Madame Dorotea, il personaggio simbolo del locale, muto ma che parla per immagine in modo anticonvenzionale, così eccentica e affascinante da renderla subito riconoscibile, proprio come volevano. Abbiamo fatto due chiacchere con Angelica Squicciarini, performer e fondatrice di "MO È" per raccondarci un po' di loro e del progetto con Spaghetteria Dorotea.

I folli membri di "MO È" sono:


Marina Spinelli. Ha frequentato la MBA Academy a Milano, un percorso biennale di make-up corretivo, artistico, bodypainting e sfx.
Antonio Zappulla. Ha fatto un percorso da autodidatta, seguendo e informandosi online. Si occupa di fotografia, video e postproduzione.
Angelica Squicciarini. È una performer e autrice, nel 2020 consegue il diploma in danza contemporanea presso l’Accademia Susanna Beltrami – Dancehaus. Continua gli studi partecipando a progetti di ricerca creativa con artisti come Giorgio Rossi e Giselda Ranieri. Lavora come direttrice creativa e assistente di produzione per Serata Figurativa di Milan Art Academy, il Festival Puglia Mia e La Notte di Harry (Noci, 2023).

Ciao Angelica, parlaci un po’ di “MO È”?

“MO È” è un’agenzia creativa di comunicazione, è stata fondata da me assieme ad Antonio Zappulla, fotografo e Marina Spinelli, makeup artist. Andiamo noi a cercare i clienti, ci troviamo tendenzialmente con chi è giovane e vuole usare i social in modo eccentrico, per ora abbiamo 7 clienti. Ci facciamo dire la storia del locale e creiamo un personaggio adatto per parlarne, che interpreto io, oppure usiamo un personaggio dei miei già esistente. Non siamo social media manager, noi creiamo i contenuti, il format, i testi e cerchiamo di essere sempre presenti sui social per dare costanza a chi ci guarda, accompagnarli e divertirli.

Da dove nasce il nome “MO È”?

“MO È” è un’espressione barese, quando giriamo una scena o una foto e viene bene diciamo sempre “mo è” e quindi abbiamo deciso di chiamarci così.

Come avete conosciuto la Spaghetteria Dorotea e da dove nasce Madame Dorotea?

Il nostro fotografo aveva già lavorato per Dorotea, si è trovato molto bene con Antonio, il titolare, e il suo modo di fare le cose, ha pensato potesse interessargli perché è amante di ciò che è innovativo ed eccentrico. Abbiamo ideato e proposto a loro Madame Dorotea, mi sono inventata questa madame ottocentesca vestita elegante, ma abbiamo puntato come sempre molto sull’ironia della sua goffaggine e del suo makeup, con la truccatrice abbiamo fatto 3 diverse prove per il trucco usando delle reference. Volevamo Renderla riconoscibile, questo aiuta il pubblico a ricollegarla al locale, è una specie di mascotte. Nel periodo estivo abbiamo intenzione di inserirla anche in altri contesti con delle comparse.

Riuscite a trovarvi con le aziende più convenzionali?

Se non c’è lavoro bisogna crearselo, “MO È" è l’incontro di ciò che ho studiato con qualcosa che so va, ovvero la pubblicità sui social, io vivo a Milano e lì ho altri progetti, ma faccio avanti e indietro perché volevo creare qualcosa sul territorio puntando sulla novità. Non possiamo snaturarci, ci cerca chi sa cosa proponiamo, non ci chiama chi vuole qualcosa di standard.



Foto di copertina e del testo dalla pagina Instagram di Spaghetteria Dorotea 
Foto di MO È dalla loro pagina instagram

 

  • RISTORANTI E PIATTI TIPICI
  • LOCALI PARTICOLARI

scritto da:

Giuseppe Narduzzo

Esco dal ‘98 con la bocca sempre piena di qualcosa da mangiare, per questo non parlo ma scrivo. Cerco in giro ciò che gli altri ignorano e amo raccontarlo, quindi se stai leggendo questo la direzione è giusta. Ogni storia può essere gustata, basta saperla condire bene.

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