La Primavera è inoltrata eppure se guardo fuori ora, all’indomani della mia cena da Le Cortiselle Wine Experience & Luxury AgriFood, mi rendo conto come oggi come ieri sera beh, sembra più un novembre inoltrato. Certo, un novembre con i piselli di stagione però!

Il fresco comunque non cambia di una virgola l’esperienza, anzi, forse l’amplifica perché come spesso accade, chiudersi in un locale quando fuori il tempo impazza beh, è sempre un’esperienza molto interessante, a mio avviso quasi romantica. Soprattutto poi se hai la fortuna di trovarti in veranda da Le Cortiselle che tra giochi di luci ed ombre e una vetrata incredibile regala alla cena un’atmosfera veramente unica. 

Ad accoglierci Gloria Schivo, proprietaria con la sorella Giorgia con la quale ormai diversi anni fa ha scelto di intraprendere questo importante percorso di crescita e ristrutturazione dell’Azienda di famiglia che da ormai ben tre generazioni era produttrice di vino. Loro hanno allargato lo sguardo unendo alla produzione del vino, all’agricoltura e all’allevamento anche la ristorazione, in uno spazio nuovo che è una vera coccola. 

Calice di benvenuto e…


Iniziamo con il loro Serprino Frizzante dei Colli Euganei Doc, dico “loro” perché come accennavamo i vini che troverete al locale (e che proveremo questa sera) sono tutti di produzione propria. Vino tipico della zona, fresco e profumato è perfetto per un bel brindisi e per preparare la bocca, stuzzicandola. 


Con lui arriva un piccolo regalo della cucina, una entrée che qui da Cortiselle non manca mai ma che - come avviene per tutto il menù, completamente stagionale - viene modificata ogni volta che i prodotti di stagione vanno a cambiare.

Oggi? Oggi polpetta di coniglio, formaggio e patate. Un cuore morbido e scioglievole racchiuso da una leggera panatura, Se l’inizio è questo, pensiamo…

Lasciamo carta bianca alla cucina 


E facciamo benissimo perché già dall’antipasto inizia un percorso fatto di tradizione, prodotti locali e perfetti e una semplicità che qui è sempre filo conduttore di tutto. Occhio però, semplicità intesa come la consapevolezza che pochi ingredienti possono fare molto anche senza stravolgimenti. 

Caso perfetto per descrivere questa teoria il loro tagliere di salumi e formaggi guarnito da giardiniera, miele millefiori e marmellata di ciliegie. Tutto qui è di loro produzione e prevede: una pancetta molto speziata e veramente gradevole e diversa dal solito, sopressa e coppa e un formaggio presentato nelle sue tre diverse stagionature. Un piatto perfetto per esser condiviso che senza molti fronzoli racconta l’amore, la passione e la tenacia che c’è dietro questo locale. Ah, ovviamente la focaccia e il pane non mancano sia chiaro. 


Assieme al tagliere poi, un piatto più elaborato ma dal medesimo effetto wow: flan di verdure di stagione (attualmente utilizzano ricotta e piselli) con crema di pecorino e ovetto barzotto fritto. Che dire? Intanto la prova del coltello l’ovetto barzotto lo passa all’istante perché dentro è bello morbido e avvolto da una panatura spessa certo, ma che in bocca sparisce. La combo uovo, pecorino e verdura dobbiamo descriverla? Serve sul serio? Perfetta. 

E poi entriamo nel vivo della cena: bis di primi 

Lo dicevamo: il menù di Le Cortiselle è totalmente stagionale ma ha alcuni capisaldi che non mancano mai. Parliamo per esempio del flan che cambia in base alla verdura di stagione scelta, la pasta ripiena che fa circa lo stesso o il risotto. Ci tengono particolarmente a variare i menù, non solo per offrire sempre qualcosa di nuovo ma anche e probabilmente soprattutto perché quando sei tu stesso produttore beh, hai un’attenzione sempre in più. 


Come primi ci portano un bis: mezze maniche al ragù di corte con asparagi bianchi e verdi e stracciatella e dei ravioli (ravioloni forse sarebbe meglio dire) alla carbonara con un ripieno di besciamella e piselli. Due primi molto diversi me ne rendo conto eppure entrambi espressione del locale: da una parte un grande classico - il ragù di corte - leggermente modificato con l’aggiunta degli asparagi che ci stanno veramente bene e che lo rendono più fresco e da una “spolverata” di stracciatella e dall’altra una rivisitazione di un classico romano con quel tocco di Le Cortiselle che non guasta mai. 


Due piatti ben eseguiti anche tecnicamente con una mezza manica bella al dente come dev’essere e con il raviolo tirato e cotto perfettamente che soddisfano due palati molto diversi: chi cerca la tradizione e chi, invece, a cena esce per giocare. 

Chiudiamo con il pezzo forte


E probabilmente a mio avviso il piatto più buono di tutta la serata: rotolo di pollo con salsa di pomodoro leggermente piccante, patate al forno e spinacino fresco. 

Non solo un piatto molto bello alla vista ma anche perfetto in ogni sua forma (peccato solo per le patate leggermente troppo salate per i miei gusti). Il rotolo è morbidissimo e quasi non richiede l’utilizzo del coltello, la salsa di pomodoro gioca sui contrasti e vince anche grazie a questo piccante che non ti aspetti ma che ti avvolge la bocca. Le patate al forno vabbè, secondo me stanno bene anche sul gelato e lo spinacino rinfresca il boccone. Non male!


Gloria sceglie di servirci un calice di Octavius, il loro vino simbolo e anche quello con la storia più personale perché è dedicato al papà Ottavio. Un Cabernet Sauvignon affinato per due anni in legno che, ovviamente e giustamente, si sente. Un vino corposo, degno alleato di un piatto come quello appena raccontato. 

Scherzo, ora chiudiamo con il pezzo forte 


Poteva mancare il dolce? Certo che no e infatti eccoci serviti una crema pasticcera alla vaniglia guarnita da crumble al cacao, frutta fresca (fragole e albicocche) e da una glassa ai frutti di bosco che risolve la dolcezza della vaniglia. Un piatto sicuramente che deve scegliere chi ama i dolci dolci (no, non è una ripetizione) ma siccome io lo sono beh, l’ho apprezzato molto. Il gioco di consistenze è bello da sentire in bocca, la crema è perfetta e la frutta ha quella polpa matura che ci sta divinamente. E poi è pure molto bello, no?


Chiudiamo in bellezza con un calice del loro grande classico, il Fior d’Arancio Doc Colli Euganei. Uno spumante dolce che tutti noi conosciamo ma che andrebbe assaggiato anche in posti così, dove la materia prima è sempre la grande protagonista. 


Il locale, per bellezza, estetica e proposta è sempre molto scelto per eventi privati come battesimi, comunioni o cresime e offre anche la possibilità di concordare un menù “fisso” per il tuo momento. Presto molte novità anche in tema vini però nessuno spoiler, diciamo solo che ci sarà un nuovo vino, anzi, c’è già ma lo stanno ancora testando. 

Le Cortiselle Wine Experience & Luxury AgriFood
Via Prossima, 22A - Cinto Euganeo (PD) 
Tel. 3333165931

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