Quando ho aperto l'Oktoberfest non esistevano birrerie bavaresi in Puglia

Pubblicato il 23 giugno 2016

Quando ho aperto l'Oktoberfest non esistevano birrerie bavaresi in Puglia

Intervista ad Angelo Schirone

Ha lavorato in locali baresi come barman, ha fatto delle stagioni nei villaggi, per poi fare un viaggio in Germania e avere l’illuminazione che oggi l’ha portato ad essere il boss di avviati locali come Oktoberfest, Paneolio&sale, e Timeout.
 
Come è nata l'idea di un pub bavarese? 
Dopo essere stato all'Oktoberfest di Monaco. Mi è subito piaciuta l’idea di riproporre quelle atmosfere e sapori in un locale italiano. Tieni presente che quando aprii il mio locale, nel 2004, non esistevano birrerie bavaresi dalla Campania in giù.
 
Quanta somiglianza c'è tra il tuo Oktoberfest e un locale di Monaco? 
Sono due cose completamente diverse. Riuscire a copiare totalmente un locale bavarese in Italia è come voler fare una focacceria a Monaco: è praticamente impossibile. Il mio locale ha una somiglianza nell’ambientazione, nei colori, in alcuni sapori, ma tutto è riadattato allo stile italiano. Siamo partiti come locale bavarese puro, ma poi ci siamo adattati alle esigenze italiane; adesso infatti siamo anche braceria. Abbiamo diversi piatti tipici bavaresi, ma anche un ampio menù braceria, che alla fine sposa ugualmente il mood bavarese, che è appunto basato sulla carne.
 
Qual è la vostra idea di ristorazione? 
I prodotti che utilizziamo sono assolutamente di origine bavarese: i wurstel, i crauti, lo stinco di maiale, i pretzel, la mostarda... tutto ciò che nel menù è indicato come bavarese è importato direttamente dalla Germania. Non riadattiamo prodotti italiani per i piatti tipici tedeschi; nel modo di cucinarli ci avviciniamo moltissimo alla cucina d’Oltralpe, ma non pretendiamo di essere un locale prettamente tedesco, anche perché parliamo di una cucina abbastanza pesante, e credo che non piacerebbe più di tanto alla nostra clientela.
 
Quali sono le soddisfazioni ricevute col tuo lavoro?
Sono partito dal basso, quindi sicuramente la mia più grande soddisfazione è l’aver fatto un vero percorso formativo di crescita che mi ha portato poi alla creazione di tre locali. 


Foto di copertina di Fabrizio Migozzi

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scritto da:

Mirko Galletta

La tastiera del pc per scrivere e quella del pianoforte per suonare, vagonate di documentari sull'arte assieme a libri letti, da leggere o rileggere, lo stereo canta i Doors, e io che stacco per farmi una birra e scoprire il nuovo locale appena aperto.

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