I cocktail bar che piacciono tanto a Bologna: shakerati, mescolati e super frequentati

Pubblicato il 29 maggio 2025

I cocktail bar che piacciono tanto a Bologna: shakerati, mescolati e super frequentati

Bologna è un gigantesco shaker. Dentro ci trovi storia, caos, amori-lampo, fuorisede allegri, baristi con l’accento che ti consola, ghiaccio tritato e notti che cominciano troppo tardi per finire presto. Di cocktail bar ce ne sono talmente tanti che fare una selezione è come decidere con chi limonare a una festa dove sono tutti fighi: ti gira la testa solo a pensarci.
Quello che è certo è che ogni bancone bolognese nasconde storie. In qualche angolo fumoso, tra un bicchiere e l’altro, Lucio Dalla ha probabilmente accennato una melodia a un cameriere stanco. Vasco forse non ha mai bevuto un Cosmopolitan, ma di sicuro ha lasciato il cuore su un tavolino traballante di via del Pratello. Bologna non è solo la città dei portici, è anche quella dei bicchieri alzati. E lo è oggi più che mai, tra speakeasy nascosti, terrazze panoramiche e bar con playlist che sembrano leggerti l’umore.
Qui trovi tutto: l’eleganza, il vintage, il kitsch, il low-cost con stile, l’high-end col cuore. Questa guida è un viaggio tra locali veri, scelti col cuore. Spoiler: i drink costano, e sì, anche un gin tonic può diventare un piccolo investimento. Ma quando bevi bene, balli meglio. E certe emozioni – come un Daiquiri perfetto alle 2 di notte – non hanno prezzo.
Let’s get drunk on stories. Ready?

Dove brucia la notte


C’è un posto dove la notte sa di ferro e basilico, e ogni cocktail è un promemoria che stai vivendo. Da Ruggine il primo sorso non lo scegli tu, è lui che ti sceglie. Ti siedi per caso, rimani per istinto. Le luci sono basse, le pareti parlano. Era un magazzino per calessi, poi un’officina per biciclette. Ora è un’officina di alcol e desideri. Samuele dietro il banco ha la calma di chi conosce le tempeste. Fabio ti guarda, sorride, ti versa un Breaking Moscow come fosse una poesia. E lo è.
Il menù è un viaggio mentale: Pizza Boy è un’allucinazione al pomodoro, Mercedes Cortez è un Pornstar Martini che ha fatto l’Erasmus a Reggio Emilia, Dragon Bay Beach è un Negroni che ha lasciato tutto per suonare ai tropici. L’Erre Lab cucina idee, non piatti. Ma se ti scappa fame: nuggets, erbazzone, burger veggie con la faccia da punk e la voce di una nonna romagnola. E se ti stai chiedendo se vale la pena anche a pranzo, sappi che Tonino Cannavacciuolo l’ha chiamata “la pausa più originale del nord-est”. Boom.
E adesso che l’aria profuma d’estate, Ruggine esce dal vicolo e si sdraia nel verde: Lido Ruggine torna al Cavaticcio. Il parco riprende fiato, le casse suonano, i bicchieri tintinnano. È Bologna che si rialza e balla. Con sabbia immaginaria sotto i piedi.

Ruggine
Vicolo Alemagna 2/C
Tel. 3517314585

Sotto il cielo, sopra le righe


C’era una volta il Macondo, rifugio liquido e laboratorio alcolico nel cuore del Pratello. Peppe, Fabio e il Bosse ci hanno messo anima, ricerca maniacale e distillati importati da galassie lontane, trasformandolo in uno dei cocktail bar più amati di Bologna. Poi, la svolta: lockdown, silenzio, voglia di tornare alle radici. Nasce Volare, nuovo nome, stessa crew e un sogno patriottico a portata di bicchiere. In via Belvedere hanno ricostruito un bar anni ’60 come se ci avessero teletrasportati in una cartolina consumata dal tempo: specchiere, Totocalcio, telefono a rotella e quella patina da film in bianco e nero che sa di nostalgia buona. Ma qui non si gioca con la scena: si beve sul serio. Rosolio fatto come una volta, Biancosarti e cocktailino San Pellegrino, vermouth, whisky & soda, rabarbaro e cedrata. L’aperitivo arriva su vassoi old-school con olive, uova sode e mortadella, ma il vero viaggio è nel bicchiere. È qui che la memoria si ubriaca dolcemente e l’Italia torna a cantare. Volare, oh oh.

Volare
Via Belvedere 10/D, Bologna 
Tel. 0510142325

Spiriti su velluto


Il gin vibra. Prima ancora che tu lo assaggi, ti parla. Song Cài, dal Vietnam, scivola tra le dita come un racconto sussurrato sotto la pioggia dei monsoni: floral, dry, spiced roselle — ogni declinazione è un respiro diverso dello stesso incantesimo. Ma da Velluto ogni cocktail è un’allucinazione morbida, una poesia servita con tonica ai fiori di sambuco.
Dalla colazione col V60 al cold brew etereo, passando per i poke del mezzodì e il tè delle 16 con clessidra e silenzio. Ma quando il sole scende dietro ai palazzi affrescati, Velluto si fa carne liquida. “Con Permiso” è il via libera a un sogno in Technicolor: mezcal, aperol e melograno che fanno il bagno insieme. “Rimaniamo così” ti accarezza di mango e vaniglia, “Snake e Shake” è l’orgia mentolata che non sapevi di volere. Poi c’è “Ventisettezerouno”, da bere a occhi chiusi, mentre tutto il locale si scalda e si scompone in suoni, risate, seta.
Il bar è casa, ma anche palcoscenico. Scarzella e i suoi sono coreografi del gusto: Antonio, Elvira, Aliseo, Saverio, Onu… ognuno danza sulla sua bottiglia. E tu? Tu bevi. Tu senti. Tu capisci che Velluto è quello spazio perfetto tra il lusso e la pelle, tra un sorso che ti spacca e uno che ti salva.

Velluto
Via de' Toschi 2/G, Bologna
Tel. 0510142325

Il kanji nel bicchiere


Un ventaglio che si apre al contrario. Una mano che porge guanti per mangiare alette glassate. Un bicchiere che odora di rose, champagne e kombucha ai lamponi. Nippo Champagne, lo chiamano. Ma tu lo bevi e senti l’equilibrio del Sol Levante che si inclina piano. Non sei a Bologna, sei in una bolla di legno caldo, luci basse e drink che ti chiamano per nome. Sentaku ossia scelta. E infatti ogni sorso è un bivio, ogni tavolo un rito.
Valentino Creatura ha lasciato il Paradiso di Barcellona (nel 2022 cocktail bar numero uno al mondo) per farsi kami della mixology in via Marchesana. Pierpaolo Galassi disegna strutture invisibili: burro fuso in bourbon, yuzu che graffia, gelsomino che accarezza, Sichuan che pizzica, panna che esplode, spuma di litchi che ti racconta sogni. I cocktail hanno un kanji, ma non servono traduzioni: ti leggono loro, mentre li bevi.
Jaiquiri, Old Japanese Butter, Japanese Secret, Asian Gimlet. Ogni drink è formula classica revisionata ad arte. I piatti? Bao, sando, hamachi, karifurawā. Ma non è food pairing, è una jam session di consistenze.
Non a caso, Sentaku Izakaya è entrato nei 100 migliori cocktail bar del mondo secondo Forbes. E lo senti, lo capisci con le dita, con gli occhi, con la gola. Non si prenota. Si aspetta. Si sorride. Si brinda fuori. Poi si entra.
E il resto, si beve.

Sentaku Izakaya
Via Marchesana 6, Bologna
Tel. 0514856974

Il bicchiere nel soffitto


Entri e ti dimentichi. Di che anno è, di dove sei, di quanto costa. Le Stanze è un cortocircuito temporale dove il tempo non ha più il coraggio di ticchettare. Ti ritrovi in una ex cappella privata della famiglia Bentivoglio, con affreschi del Settecento che ti fissano come a chiederti “con cosa vuoi iniziare, ragazzo?”. E la risposta è: un gin tonic con Roku e ghiaccio che sa di silenzio mistico. O un Negroni con Antica Formula che sa di corte papale e peccati veniali.
I muri parlano. Il soffitto prega. Ma il bancone ti abbraccia come il migliore dei confessionali. Più che un American bar è un’arca sensoriale: una lista sterminata di gin, whisky, rum, amari e tequila, selezionati come reliquie. Puoi farti una messa col Mezcal, una comunione col Vermouth piemontese, una resurrezione con lo Zacapa 23.
Nel mezzo, piatti che fanno da sottofondo sensuale: tartare, cacio e pepe, cotoletta alla bolognese. Ma è il drink che ti porta via, ti battezza e ti riscrive il palato.
È tutto sacro, tutto profano, tutto perfettamente calibrato.
E tu, con il bicchiere in mano, sei un affresco in movimento.

Le Stanze
Via del Borgo di San Pietro 1/A, Bologna
Tel. 051228767

Rumore di onde in testa


Una barchetta tiki che solca le onde dell’asfalto bolognese, con a bordo un cobra, un ananas sexy e un diavolo con gli occhiali da sole. No, non è un trip acido, è il Nu Lounge Bar. A due passi da Piazza Maggiore, ma a chilometri di distanza dalla realtà, questo tempio del drink caraibico firmato Daniele Dalla Pola è un passaporto liquido per la Polinesia. I cocktail sono estasi visiva e olfattiva: l’Hellvis arriva in una testa di demone e ti prende a schiaffi col rum jamaicano; il Sexy Cialda ti fa l’occhiolino da un’ananas scolpita come una coppa da premio; l’Elisir d’Amore – medaglia d’oro alla World Cup del 2011 – è un sortilegio di lavanda, pepe, zenzero e vodka che ti mette le ali ai piedi. Tutto è homemade: orzata, falernum, passion fruit syrup, perfino il mood. Le luci sono basse, la musica è un massaggio tribale alle tempie. E se chiudi gli occhi mentre bevi, giuri di sentire la risacca delle Fiji.

Nu Lounge Bar
Via de' Musei 6, Bologna
Tel. 051222532

Tutto tranne che basic


Non è tutto “cocktail a 16€” e bar fighetti: a Bologna c’è anche chi sa fare mixology con spirito pop e prezzi da studente fuori sede. Il Corner Bar è quel posto dove non serve l’abito giusto per sentirsi nel posto giusto. Dove il bancone luccica di bottiglie, ma la vibe resta quella easy, giusta, sorridente. Matteo e Luigi hanno preso due locali, li hanno fusi con amore e legno anticato, e ci hanno messo dentro il cuore: colazioni, pranzi veloci, aperitivi seri. E poi i drink: dallo sfrontato Marrakesh Mule con soda piccante al mandarino, al Gin Gin Mule che rinfresca anche i pensieri sbagliati. Il Caipirigna Flow ti fa ballare la samba, il Democrat ti convince che il whisky può essere coccola. Prezzo fisso: 10 euro, ma la sensazione è di valerne almeno il doppio. E d’estate, si parte per Zola Predosa, sulla Terrazza Corner: tramonti, cicchetti creativi, vino delle Terre Rosse Vallania e vista su San Luca. Cheers.

Corner Bar
Via Saragozza 37/A, Bologna
Tel. 3888186606

Terrazza Corner
Via Predosa 83, Zola Predosa
Tel. 3928532793

Spiriti caldi e spezie crude


Non c’è soglia, non c’è bussola. Solo l’odore di lime tagliato e mezcal che evapora piano, mentre le labbra si bagnano di mole al cioccolato e chipotle. Guero è un culto messicano travasato nel cuore di Bologna, un luogo dedicato all’agave e ai suoi misteri. Si parte con i piedi piantati nella sabbia di Oaxaca e si finisce nel cuore di un Clarified Milk Punch, tra cannella e nocciola, con un sorso di Banana Joe. Oppure si danza nel fumo del Derrumbes con il Cabroni, o ci si perde nella nebbia balsamica del Green Day. La carta – più DNA che menu – intreccia matcha, habanero, ananas bruciato, CBD e tequila infusa al peperoncino pasilla. C’è chi cerca il gotha degli Old Fashioned e chi si lascia conquistare da un Gotham con Porto e crema Chantilly.  Poi  rum, gin,  vodka, perfino il sakè allo yuzu si inginocchia davanti all’invenzione. E mentre il bicchiere ancora suda, arrivano tacos, burritos e sandwich d’ispirazione latina.

Guero
Via Goito 9/2A, Bologna
Tel. 0513549631

Alambicchi, fumo e delirio


Niente bancone, niente distanza. Sei tu e l’ombra. E in mezzo, un tavolo riservato a diciotto anime. Scuro è il locale più giovane della lista, ma con la presunzione (meritata) di chi nasce già leggenda. Ti fa sparire nel buio di Via Galliera, al primo piano di un sogno febbrile partorito da Lorenzo Costa e distillato da Nico Salvatori, bar manager stregone, che con un Rotavapor al posto del cuore trasforma fondi di caffè, scarti di cucina e memorie infantili in liquidi incantati.
Spuma alla mina di matita, pomodoro distillato, vodka al pane e cioccolato. Miso rosso, shiso verde, torba e kombu. Ogni cocktail è un twist mentale, un ossimoro da bere, un incubo bellissimo. Il Bloody Mary diventa “Mare Mare Mare”, con condimento allo scoglio, kiwi e falso corallo aerografato. L’Americano si reincarna in un Psyco Killer con rum giamaicano e kombu sirup. Il Rob Roy si fa Unique, e lo shaker sembra un oracolo ubriaco.
Fuori Bologna, dentro Black Lodge. Scuro è Lynch che incontra Ferran Adrià, è uno sberleffo alla mixology patinata, è la notte che ti guarda negli occhi e ti chiede: “Vuoi davvero sapere chi sei?”. Se hai coraggio, rispondi. Poi bevi.

Scuro
Via Galliera 11, Bologna
Tel. 0519478575

Solo per chi sa dove bussare


Le mura affrescate, il velluto, la luce bassa che accarezza i bicchieri e le storie: tutto inizia così, nel cuore di via Manzoni in un palazzo del Trecento che ha imparato a custodire segreti. E se hai il privilegio di essere dei Conoscenti, lo capisci subito. I drink parlano tutte le lingue del mondo: yuzu e jalapeño, pesca tabacchiera e liquirizia nera, vodka al tè verde e rum al cioccolato fondente. Ma qui si viene anche – e soprattutto – per mangiare da re. Perché dietro i piatti c’è un vero chef, Salvatore Amato, che non rincorre stelle ma le cucina. Gnocchi con vellutata di zucca e salvia fritta, cicorie ripassate, crudo di ricciola e parmigiana di melanzane che non si dimenticano. Una cucina italiana viva, profonda, elegante, da scarpetta e applausi. Qui si brinda e si cena. Ma solo se sai dove bussare.

I Conoscenti
Via Manzoni 6, Bologna 
Tel. 051232071



In copertina: Corner Bar. 

  • COCKTAIL BAR
  • BERE BENE

scritto da:

Lorenzo Trisolini

Classe ’94, curioso per natura e sempre con lo zaino pronto. Dopo una laurea a Bologna e un’esperienza in Australia, ci sono tornato sei anni dopo, scoprendo una città che sa sempre sorprendermi. Osservo, ascolto e racconto quello che vale la pena vivere

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