Acronimo di Extravergine di Oliva, il ristorante dedicato all’olio a Bardolino, in una posizione che domina il Lago di Garda.

Evo Bardolino rimane chiuso da lunedì 9 novembre fino al 31 gennaio 2021. 

«E lì, negli assolati uliveti, dove soltanto cielo azzurro con cicale e terra dura esistono, lì il prodigio, la capsula perfetta dell’uliva che riempie il fogliame con le sue costellazioni: più tardi i recipienti, il miracolo, l’olio.» diceva Pablo Neruda. Del resto, chi non rimane incantato da questo nettare verde-giallo, voluttuoso al palato, capace di esaltare qualsiasi piatto? L’ulivo rappresenta la storia dell’Italia, un albero secolare di grande fascino, con le sue foglioline che al calar del sole sembrano brillare d’argento. E all’ombra delle sue chiome c’è Evo, acronimo di Extravergine di Oliva, il ristorante dedicato all’olio a Bardolino, in una posizione che domina il Lago di Garda, terra del prodotto d’eccellenza Dop. Un luogo elegante, dai toni neutri, dove le macchie di colore delle opere d’arte alle pareti fanno da contraltare al tovagliato bianco. Le vetrate conducono lo sguardo ai giochi d’acqua delle piscine di Aqualux, l’hotel Spa Suite&Terme ecocompatibile di cui il ristorante fa parte ma che è aperto anche agli ospiti esterni della struttura. In questo ambiente accogliente ed esclusivo tutte le regole anti-Covid vengono rispettate per poter cenare in sicurezza.

L’olio protagonista

Da Evo lo studio delle proposte in carta parte dall’olio Viola, di produzione della proprietà del ristorante. Viola è una solida e storica azienda presente sul mercato da 70 anni che collabora con le principali aziende della distribuzione organizzata italiana. L’utilizzo dell’olio del Garda Dop nelle cucina di Evo è fondamentale: cotture in immersione a bassa temperatura molto adatte ad alimenti come il baccalà, che permetto di esaltarne le caratteristiche di morbidezza e gusto, per fare un esempio. L’olio diventa anche ingrediente delle preparazioni, come per il biscotto dolce servito in abbinamento a un dessert di agrumi. Le varie tipologie di questo ingrediente principe della cucina italiana si prestano a infinite sperimentazioni. Un gioco di tecnica e studio, che Simone Gottardello, lo chef del ristorante, sa fare con precisione ed estro.

Lo chef Simone Gottardello

Con uno stage tra i fornelli dello chef pluristellato Giancarlo Perbellini e un curriculum di studi e di esperienze in giro per l’Italia Simone Gottardello, lo chef di Evo, riesce a trasmettere nei suoi piatti il suo concetto di cucina, dove stagionalità e territorio si abbinano alle sperimentazioni di equilibri sempre nuovi. Dalla sua creatività nascono preparazioni con una personalità ben marcata che danno la cifra stilistica culinaria del ristorante. Come la spuma di patate con i pesci di lago, un omaggio al Garda, o le pappardelle soffici di patate di montagna con ragù di faraona Grisa della Lessinia, piselli e timo limonato o la tartare di Garronese veneta con fagiolini, pesche e tartufo estivo della Lessinia i monti che dominano la provincia veronese e vicentina.

Il menu à la carte

Cenare da Evo è un’esperienza culinaria sofisticata ma diretta, senza artifici, in un equilibro di consistenze e sapori. La prestigiosa Guida “Gambero Rosso”, per il 2020, ha inserito il ristorante tra i 2.685 indirizzi selezionati oltre che per la cucina, per il servizio, per la cantina e per l’ambiente. Il menu gioca su carni, pesci di mare e di lago, verdure e una selezione di dessert creata dalle sapienti mani del pasticciere che da 4 anni lavora nella cucina di Evo. Tra gli antipasti, le capesante alla milanese, zucchine alla scapece e zafferano di Pozzolengo e la tartare di Garronese veneta al coltello, mandorla affumicata, mirtilli e gelato ai funghi porcini. Per i primi il Riso vialone nano veronese mantecato al riserva Corrado Benedetti 48 mesi, porcini freschi e secchi e aglio nero o lo spaghettone monograno Felicetti, busara di scampi dell’Adriatico, battuto di scampi marinati, polvere di alghe e di agrumi e per i secondi Cervo, salsa salmì, carote alle spezie e uva rondinelle, solo per citarne qualcuno. Oltre ai piatti singoli lo chef propone tre percorsi di degustazione: pesce di mare, pesce di lago e baccalà.

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