Locanda Bertola a Negrisia cambia restando se stessa

Pubblicato il 18 novembre 2025

Locanda Bertola a Negrisia cambia restando se stessa

A Negrisia, nella campagna che separa la Marca Trevigiana dal pragmatismo veneto, Locanda Bertola riapre le porte dopo un intervento di rinnovo. Un aggiornamento dei muri che in realtà non tocca il senso di casa che dal 1971 è la vera insegna del locale.

La storia è nota a chi gravita da queste parti: Graziano e Rita negli anni Settanta, poi il passaggio al figlio Giorgio con Morena nel 1996, oggi la presenza di Riccardo e Giulia. Una storia familiare con una continuità pratica, quasi artigiana, che attraversa mezzo secolo di ristorazione senza perdere l’idea originaria: cucinare come si è sempre cucinato qui, seguendo la stagione, la materia prima e una certa disciplina del gusto.
La chiamano “cucina di cuore”, mostrando il modo in cui selezionano gli ingredienti e il rapporto che mantengono con i piatti di una volta, di carne e di pesce. Sapori che agiscono come un ritorno a gesti riconoscibili, lontani dalle accelerazioni del presente. Il resto lo fa la socialità spontanea del posto, quella del piccolo paese di campagna.

Il rinnovo segue questa logica. Niente rivoluzioni, piuttosto un ampliamento: spazi più accessibili, più curati, pensati per accogliere un pubblico più ampio senza alterare il ritmo quotidiano della locanda. È un’evoluzione che procede di pari passo con la cucina, rimasta fedele alla tradizione ma aperta, negli ultimi anni, a nuove tecniche e ispirazioni.

L’inaugurazione è fissata per venerdì 21 novembre alle 19. Djset, laboratori gratuiti per bambini con servizio babysitting, buffet di benvenuto e tapas per chi vuole un assaggio diretto della cucina Bertola. Ingresso libero. Un modo lineare per ricominciare, senza teatralità, mostrando ciò che il locale è sempre stato: una famiglia che fa il proprio lavoro.

Locanda Ristorante Bertola 
Via Ferrata, 1 - Ponte di Piave (TV)

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scritto da:

Damiano Fantuz

Amo la musica alternativa e trovo che negli anni Ottanta tutto fosse più bello. E amo Venezia e le sue osterie. Forse quello che mi piacerebbe di più sarebbe frequentare quelle stesse osterie, ma negli anni Ottanta

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