Un'osteria emiliana nel centro di Milano

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Nel cuore di Parma vecchia, in pieni anni '70, c'era un'osteria aperta delle 8 alle 24, si chiamava L'Osteria del Sordo; tra tavolacci in legno e botti, si assaporavano i profumi e la fragranza dei salumi e formaggi parmigiani serviti alla buona, sulla carta, e il vino era in scodella. Da questi ricordi nasce la Salsamenteria di Parma, non un semplice ristorante, ma un tempio del piacere culinario aperto tutto il giorno.

Atmosfera
schietta e sincera come il buon vino che propone, rigorosamente in scodella; i contadini di un tempo ne avevano solo una e serviva tanto per la colazione, quanto per il vino e per la zuppa serale.

La specialità
sono i salumi; si servono senza inibizione il Culatello di Zibello, magnificato come delizia per il palato sulle mense di nobili e aristocratici; il Prosciutto di Parma, di fama mondiale per dolcezza e proprietà nutritive; il Salame di Felino, rara gioia per il palato. E poi ancora la Spalla Cotta di San Secondo tanto decantata dal maestro Giuseppe Verdi; la Coppa di Parma, la Pancetta steccata, il Lardo e la Cicciolata, un antico salume stagionale che si ottiene lavorando insieme le parti migliori della testa del suino, bollita insieme  a lingua e orecchie in acque e alloro.

Il pane e il vino
sono allo stesso modo compagnia e companatico di queste prelibatezze, e la scelta è ricaduta, ovviamente, su prodotti di grande qualità ma che soprattutto si abbinassero perfettamente come profumi e sapori. Il Lambrusco fa da padrone, ma consigliato anche il Barbera, la Bonarda o il Gutturnio superiore tra i più richiesti. Disponibili anche dei bianchi. Una scelta tra 15 etichette in tutto tra bianchi e rossi: idee più chiare di così!

I piatti caldi
sono sempre in linea con il format del locale: si può optare per la polenta fritta con sfizi (gorgonzola, lardo, mariola e salsine artigianali) oppure per i classicissimi Tortelli di erbetta, di zucca, Anolini in brodo, Lasagne all’emiliana o le zuppe.

Per i secondi
vanno per la maggiore i piatti a base di maiale: il Guanciale al gutturnio con polenta, il  Culatello arrosto, la Salsiccia ubriaca, o dei piatti speciali tipo il Carpaccio di Picaia e l'imperdibile Trippa alla parmigiana. Per gli affamati consigliata la Maialata: culatello arrosto, mariola e costine con purè o la Doppietta del Norcino.

Si può completare
il pasto con una selezione di formaggi di cui è Re intramontabile il Grana Padano affiancato al Pecorino di Lunigiana, al Gorgonzola, la Burrata e la mozzarella di Bufala.

I dolci
sono anch'essi di tradizione.

Si mangia
praticamente ad ogni ora, dalle 11:30 in poi. E' possibile anche accomodarsi per una breve pausa, una scodella di vino, qualche stuzzichino (o un panino) e due chiacchiere. Più osteria di così...

Luglio 2013

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