10+1 passeggiate da fare anche in autunno in provincia di Treviso e non solo

Pubblicato il 27 novembre 2020

10+1 passeggiate da fare anche in autunno in provincia di Treviso e non solo

In riva al fiume, in collina e nelle Prealpi trevigiane e bellunesi

Centri città, piazze, strade principali in Veneto sono off limits. Questo significa niente vasche in centro a Treviso, con occhi rapaci puntati nelle vetrine delle botteghe da siori. Tanto, la buona vecchia tuta è diventata la nostra compagna di vita 24/24.
Ecco, allora, per l'immancabile passeggiata tornare buona la provincia, con le sue ampie zone verdi e assembramenti a rischio zero. Insomma, l’ora d’aria si può ancora fare, basta sapere dove. Per questo ti propongo 10 passeggiate da fare in autunno e in inverno in provincia di Treviso, con qualche incursione nel mio amato bellunese. Mi raccomando, scarpe comode e goditi il panorama. 

Lungo Sile - E non si sbaglia mai

Tra le passeggiate da fare in autunno in provincia di Treviso non può certo mancare un itinerario lungo il Sile. La più classica delle passeggiate lungo il Sile è quella in Restare tra Treviso e Silea, ma non è certo l'unico percorso dispobile. Conta ben 125km il percorso denominato GiraSile, la greenway da fare a piedi, in bici e persino in barca che parte da Albaredo e arriva fino a Portegrandi, in provincia di Venezia. Sul sito del Parco Naturale Regionale del Fiume Sile trovi tantissime informazioni su itinerari e percorsi di GiraSile tra natura e storia, ruote di mulini e burci, oasi e dolci acque. 

Foto fornita da Osteria Le Cementine

Dove mangiare: Ci puoi arrivare in auto o, quando il tempo lo permette addirittura in barca, percorrendo il Sile. Realtà bucolica e insieme metropolitana, Le Cementine di Roncade propone una cucina innovativa e sostenibile, con sole materie prime d'eccellenza, - preferibilmente a km0 - e azzeramento degli sprechi. Al suo comando il giovane chef Alberto Toè con le sue ricercate creazioni da abbinare a una gran cantina di vini, anche naturali. Puoi, infatti, optare per il menu degustazione (di terra, di mare o vegetariano) con tanto wine paring. Insomma, nulla è lasciato al caso. L'osteria è aperta a pranzo dal venerdì alla domenica. Venerdì e sabato anche brunch.
Osteria Le Cementine, Via Sile 6, Roncade (TV), tel: 0422 789539

Tra le colline del Prosecco - le capitali Conegliano e Valdobbidene

E veniamo alle nostre amate colline del Prosecco Superiore Docg, ovvero quel territorio patrimonio dell’Unesco che si estende da Conegliano a Valdobbiadene. Se le attrattive artistiche sono davvero tante, in un periodo come questo è il caso di tuffarsi a capofitto in mezzo al verde. E allora la via da imboccare non è altro che la più antica strada enologica italiana: la Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene. Si inizia da Conegliano, proseguendo tra vigneti e piccoli borghi come San Pietro di Feletto e Refrontolo (famoso per il Mulinetto della Croda), si arriva alla pregiata area del Cartizze. E poi, ancora, Santo Stefano e San Pietro di Barbozza, fino ad arrivare a Valdobbiadene. Ma all'anello principale, se ne aggiungono almeno altri 3, come quello, del Feudo di Collalto, da fare a piedi. Qui i percorsi nel dettaglio. E come saltare un pit stop enogastronomico in un territorio del genere? Non sia mai.

Foto dalla pagina Facebook di Agriturismo Althea

Dove mangiare: Sulla collina di Confin, nella località di Vittorio Veneto, sorge l'Agriturismo Althea. Il locale, circondato da 11 ettari di vigneto, propone specialità di carne come lo spiedo, le polpette, il coniglio al forno, la tiepida di manzo, la guancetta di maiale brasata, serviti con patate al forno e verdure di stagione, tutto a km0. Grande spazio anche ai sapori prettamente autunnali con il tortino di zucca su fonduta di formaggio o gli gnocchi di ricotta alla zucca. Immancabile compagno di tanto bendidio è il Prosecco Superiore Docg, di produzione propria. Dulcis in fundo: uno spettacolare tiramisù e la grappa di Prosecco. Althea è aperto a pranzo il sabato e la domenica; prevede anche servizio d'asporto previa prenotazione (telefonando entro le 16). Aperture straordinarie: i pranzi del 6 all'8 dicembre, e quelli 24 dicembre al 6 gennaio (esclusi 8 e 31 dicembre, 4 gennaio).
Agriturismo Althea, Via Confin 57, Vittorio Veneto (TV), tel: 0438 560511

Colli Asolani - Il coast to coast

L'autunno è la stagione migliore per fare passeggiate tra i Colli Asolani perché i suoi colori aranciati e le temperature più miti rendono i boschi e le faggete tra Asolo e Cornuda ancora più ricche di sfumature e decisamente meno afose. Ed è proprio da Asolo e Cornuda - o viceversa - che si sviluppa l'itinerario "da colle a colle" percorrendo i Colli Asolani "in cresta" e proposto anche all'interno della manifestazione DueRocche ogni 25 aprile. L'initerario è di 14 chilometri, con un dislivello sui 300 metri; per non sdoppiarlo, consigliato lasciare un'auto alla partenza e una all'arrivo. Richiesta conoscenza minima del territorio, i sentieri non sono spesso ben segnati. Consigliato anche in inverno. 

Foto dalla pagina Facebook del Ristorante Casa Bedin

Dove mangiare: Immerso nel verde della località di Cornuda, ai piedi delle colline asolane, Casa Bedin è il ristorante ideale per un memorabile pranzo della domenica. Ambiente luminoso e raffinato, propone una cucina di terra e di mare altrettanto raffinatinata e, al contempo, rispettosa della tradizione veneta. In questo periodo dell'anno, in menu, regnano incontrastati i prodotti autunnali. Tra gli antipasti tortino di sfoglia al radicchio e moscardini alla veneziana con polenta, tra i primi crespelle di radicchio e speck e la lasagna di zucca e chiodini, di secondo una succulenta grigliata di carne o, per gli amanti del pesce il baccalà alla vicentina. I piatti citati sono disponibili anche d'asporto tutti i fine settimana con prenotazione entro le 18 (8 euro gli antipasti, 6 euro i primi, 12 euro i secondi, 4 euro i dolci).
Ristorante Casa Bedin, Via Monte Pasubio 22, Cornuda (TV), tel: 0423 83317, 349 2953395

Montello - Non solo mangiate

Che tu ci creda o no, sul Montello ci puoi andare anche a camminare, non solo a farti una mangiata domenicale. Per una piacevole passeggiata d'autunno in provincia di Treviso può scegliere di risalire una presa - molte infatti non sono asfaltate - o seguire uno degli storici itinerari indicati con le tabelle marroni. Quello della Certosa, ad esempio, inizia poco dopo il ristorante La Baita - presa VII, via degli Alpini a Giavera del Montello - e che raggiunge l'incantevole borghetto di Santi Angeli. Il sentiero dei Bunker, invece, parte da Santa Croce del Montello, borghetto sulla Dorsale lato nord verso Nervesa: imboccando via Lama, il sentiero passa tra i bunker costruiti durante la prima guerra mondiale e arriva al Tavaran Grando, la grotta carsica più grande del Montello. Si, ok, puoi unire l'utile al dilettevole: prima o dopo la passeggiata, una bella mangiata. Sicuramente scoprirai che la parte più bella della giornata è stata, appunto, il camminare tra i boschi. Sul Montello ci puoi andare un po' tutto l'anno.

Dove Mangiare: Celebre ristorante di Giavera del Montello, fin dagli anni '70 La Baita propone piatti della tradizione locale, anche gluten free, in porzioni generose, secondo un rapporto qualità prezzo degno di nota: la spesa per un pranzo "senza farsi mancare nulla" si aggira tra i 25 e i 35 euro. In questo momento dell'anno è la volta degli gnocchetti di zucca e finferli, della panna cotta con salsa di cachi e di altre semplici ricette a base di ingredienti di stagione. Da godersi, tempo permettendo, anche il parco circostante, oltre alle sale interne perfettamente allestite per fronteggiare le nuove norme anti-Covid. La Baita prevede anche asporto, con piatti che vanno dai 7 ai 13 euro. 
Ristorante La Baita, Via degli Alpini 62, Giavera del Montello (TV), tel: 0422 776147
Ecco altre tappe culinarie e culturali da Nervesa della Battaglia fino ad Asolo.

Monfenera e Monte Tomba - Tra pascoli e trincee

Itinerario sul Grappa consigliato come passeggiata da fare in autunno in provincia di Treviso: la parte Est, quella del Monfenera. L'itinerario parte dal Monte Tomba - piazzale delle banbiere - e risale tra i boschi il sentiero delle Trincee di Castel Cesil, fino ad arrivare al Monte Palon e la sua grande croce. Si continua a salire per raggiungere Cima della Mandria e la sua caratteristica cappella votiva attraverso ripidi pascoli. Per il ritorno puoi scegliere il medesimo tracciato o anche la strada asfaltata verso il Monfenera. Sui 600 metri il dislivello da coprire per circa una mezza giornata: le soste sono più che consigliate per prendere fiato ma anche per ammirare gli splendidi panorami. Orientamento facile ma, ricorda, il Grappa è il Grappa e non sono congliate le escursioni con il tempo instabile. Attenzione in caso di neve in inverno. Mappa Tabacco 51.

Foto dalla pagina Facebook di Trattoria Da Rosso

Dove Mangiare: siamo alla Trattoria Da Rosso di Cavaso del Tomba, a pochi minuti d'auto dalla cima dell'omonimo Monte. Autentica trattoria di cucina casalinga veneta, circondata dal verde, gode di vista panoramica sulla vallata. Con il bel tempo, infatti, si mangia all'aperto sotto il porticato. Da provare gli gnocchi con ragù d'anatra, la pasta fatta in casa, la carne alla griglia e i famosi scios, ovvero le lumache in dialetto locale. Ottimo il rapporto qualità-prezzo. Aperto a pranzo. 
Trattoria Da Rosso, Via Generale Angelica 12, Cavaso del Tomba (TV), tel: 0423 563644

Valle San Liberale e Strada del Boccaor - Il Grappa dal basso all'alto

Molti montagnini usano questo sentiero ad anello per "fare" o "non perdere" allenamento durante l'inverno: questo anello, infatti, sebbene parta da San Liberale - località sopra Fietta - Crespano del Grappa - raggiunge gli 800m di dislivello. Si può parcheggiare alla fine della strada, al ristorante San Liberale e prendere il sentiero 151 che sbuca a Pian de la Bala. Da qui di prende la storica strada del Boccaor scavata nella roccia, tra galleria e strapiombi, che taglia la parete sul del Grappa fino ad incrociare il sentiero 151 che torna a San Liberale. Chi conosce la zona e a ha fiato può o salire verso Cima Grappa da Pian de la Bala, o proseguire ancora un po' fino alla Cima della Mandria. Sconsigliato d'estate: l'esposizione a sud rende il percorso un vero e proprio forno. I sentieri ben segnati e tabelle consentono un facile orientamento ma una cartina del luogo è consigliata. Da fare anche in inverno ma non con la neve. Mappa Tabacco 51.  

Dove mangiare: A pochi minuti d'auto da Crespano del Grappa si mangia il pesce da Dio, lo sapevi? Di ritorno dalla spedizione montana, la tappa culinaria consigliata è Il Delicato, ristorante di poca apparenza e tanta sostanza, condotto da chef Guglielmo. Antipasti cotti e crudi di qualità eccelsa, tartare, aragoste alla catalana, canestrelli scottati, linguine al granciporro, branzino. Se la cucina di mare ti sembra scelta assai azzardata post gita sul Grappa, cambierai dopo aver addentato il primo scampo crudo. Anche asporto.
Il Delicato, Via del Colli 18, Mussolente, (VI), tel: 0424 577635

Monte Cesen - Tra prati, malghe e pose

E' la montagna come la si disegna da bambini. A me piace perché è una distesa di dolci prati e pozze - le pose - per l'abbeveraggio delle mucche al pascolo. Nelle giornate terse puoi vedere anche la Laguna di Venezia e le vette Feltrine nel loro splendore. Tra le passeggiate da fare in autunno in provincia di Treviso non dimenticare quelle sul Monte Cesen. Arrivarci è facile: si sale dal Valdobbiadene e dopo una quarantina di minuti si arriva a Malga Barbaria e, più avanti, a Malga Mariech - in entrambe, se vuoi, puoi fermarti a mangiare un boccone e a comprare un po' di formaggio se aperte. Da Malga Mariech puoi iniziare la tua passeggiata seguendo la strada bianca passa oltre la malga. Alternativa: da Milies, il pittoresco borghetto sopra Segusino, lungo il sentiero arrivi un un paio d'ore di cammino a buon passo la cima del Monte Orsere, passando per la Malga Molvine e pian dei Lavel. Mappa Tabacco 68. 

Foto dalla pagina Facebook di Malga Mariech

Dove mangiare: La già nominata Malga Mariech di Pianezze, gestita dall'azienda Ponte Vecchio, tra i pascoli del Monte Cesen, gode di posizione strategica. A pochi minuti da Valdobbiadene, ma lontana quanto basta dalla civiltà, è tappa consigliatissima per una gita domenicale con vista panoramica e aria pulita. Le star della cucina sono i formaggi, di produzione propria, ma anche gli affettati e l'ottimo (e abbondante) spiedo. 
Malga Mariech, Passo Mariech 6, Valdobbiadene (TV), tel: 338 5619434

Col Visentin e Pian delle Femene - I luoghi della Resistenza

Siamo sempre nel massiccio del Cesen ma, questa volta, l'estremo opposto rispetto a Malga Mariech, verso Vittorio Veneto. Il percorso parte da Pian delle Femene fino ad arrivare al Col Visentin. Un sentiero praticamente in cresta in bilico tra le province di Treviso e Belluno: sono luoghi partigiani, questi, e, non a caso, a Pian delle Femene ci sono il Monumento alla Donna Partigiana e il Museo della Resistenza “Agostino Piol” a ricordarlo. Due i sentieri da seguire, il Cai n. 1033 e il TV1 - l'altavia tutta trevigiana dal Grappa al Cansiglio. Passeggiata da non sottovalutare: la lunghezza - una decina di Km - e il dislivello - quasi 900m - richiedono un buon allenamento e quasi tutta la giornata. Facile l'orientamento. Mappa Tabacco 68. 

Dove mangiare: ampia terrazza panoramica con vista mozzafiato anche per l'Agriturismo Casera Vecia nel Pian delle Femene. La location, molto caratteristica (soffitti bassi, pietra a vista, caminetti accesi) incontra una cucina rustrica tradizionale a prezzi competitivi.
Agriturismo Casera Vecia, Via Pian delle Femene 1, Limana (BL), tel: 335 1604660

Il lago di Santa Croce - Lago e non solo

Sforiamo di nuovo in provincia di Belluno per un'altra bella passeggiata che puoi fare anche in autunno. Eccoci al Lago di Santa Croce, ai piedi dell'Alpago e poco sopra Vittorio Veneto. Purtroppo il giro del Lago non si può fare - se non su strada - ma il percorso di Nordic Walking che parte da Farra e arriva a Poiatte di sicuro non mancherà di sorprendere sia per il pelino di impegno fisico richiesto che per la varietà degli scorci che regala. Si parte dalla spiagga di Farra d'Alpago e, seguendo le tabelle segnavia, si sale verso il Santuario della Madonna del Runal attraversando Farra e le prime pendici dell'Alpago. A chiudere l'anello la discesa verso Poiatte e l'ultima parte del sentiero che costeggia il lago. Si può fare, ovviamente, anche in senso opposto a seconda se ti vuoi tenere "la spiaggia" come prima o ultima tappa. Lunghezza sui 10 km scarsi per un dislivello di 400m ed una durata sulle tre/quattro soste escluse.

Dove mangiare: una succulenta tagliata di cervo è ciò che ci vuole dopo un giro al Lago di Santa Croce. La trovi insieme alle pappardelle alla cacciatora, al pastin alla griglia e altre specialità locali, specie a base di selvaggina e pesce di Lago, a La Cascina di Farra d'Alpagno. Ristorante circondato dal verde, con area giochi per bambini, punta tutto sull'ottimo rapporto qualità-prezzo e la posizione strategica, a pochi, pochissimi minuti dal Lago.
La Cascina, Via Andrea Costa 34, Farra d'Alpago (BL), tel: 0437 46031

Monte Serva - Il balcone panoramico

Il Monte Serva è la "montagna dei bellunesi" dove gli abitanti della città prealpina vanno a fare "due passi". Ovviamente i "due passi" per i bellunesi sono "due passi ed un po' di fiatone" per noi trevigiani, ed ecco perché l'ascesa al monte sopra Belluno è comunque una bella soddisfazione. Mille metri di dislivello per il sentiero Cai 571 in partenza dalla località Col Roanza che si sviluppano tra boschi e prati con pendenza costante e senza difficoltà tecniche di rilievo. Una passeggiata facile, anche se comunque impegnativa dal punto di vista fisico - si arriva pur sempre ai 2000 metri d'altezza e il piumino è d'obbligo anche nelle giornate di sole. Dalla cima del monte Serva si gode si uno splendido panorama a 360° sulla Val Belluna, sullo gruppo dello Schiara, sul Cansiglio e le vette dolomitiche dell'agordino e cadorino. Mappa Tabacco 24.

Foto dalla pagina Facebook di Baita Mussoi

 Dove mangiare: per un pranzo come si deve conviene scendere a Belluno e prepararsi a un mega hamburger della Baita Mussoi. Abbiamo, ad esempio, il Queen, di nome e di fatto: pane artigianale (Panificio Bertagno), 200 gr di buger di chianina (Agricola San Gibbe), pancetta affumicata, pomodorini, insalata e no salse! Di prettamente local, invece, il Barba Burger con burger di cervo, cibolla, formaggio fresco, pancetta e salsa bbq. D'accompagnamento ai tanti paninazzi (ma anche piadine, toast e fritti) birre artigianali di spessore. Baita Mussoi, aperto tutti i giorni escluso il martedì, è attivo anche con servizio d'asporto. 
La Baita Mussoi, Via Gregorio XVI, Belluno, tel: 388 7960167

Val Canzoi - La montagna selvaggia vicino a casa

Persino molti amanti della montagna non la conoscono o, se la conoscono, la snobbano un pochino perché distante dal circuito dolomitico più blasonato. Fatto sta che la Val Canzoi è un vero e proprio gioiellino, consigliato a chi ama la montagna più selvaggia e solitaria e, credimi, impegnativa. Nonostante non si raggiungano mai i 2000 metri di altitudine, i metri di dislivello a camminata possono superare anche i metri: da non sottovalutare mpegno e durata richiesti per affrontare i sentieri. Tanto impegnativa e lunga, quanto affascinante ed appagante l'ascesa ai bavacchi Feltre Bodo - due piccole casupole rosse al centro di uno splendido e solitario circo. Al bivio dopo il lago si imbocca il sentiero Cai n.806 che sale con oltre 1300 metri di dislivello incrociando sifoni e cascate. Si può tornare per il medesimo sentiero o optare per la lunga variante che passa per Malga Alvis: dal bivacco si prende il sentiero Cai n.801 (Altavia n.2 delle Dolomiti) fino ad incrociare il sentiero Cai n.811 che ridiscende al lago passando per il passo Alvis e l'omonima malga. Non è una camminata per principianti: richiesto un buon allenamento ed esperienza - per qualche passaggio impegnativo con corde fisse - nonchè una giornata di ottime condizioni meteo. Da fare entro ottobre, poi diventa buio troppo presto per poter compiere l'anello in sicurezza - dalle 7 alle 8 ore. Mappa Tabacco 23.

Dove mangiare: spaghetti al radicchio di Treviso e noci, in salsa di alici, tagliolini noci e speck, alla boscaiola... il pieno di carboidrati, si fa alla Spaghetteria Salgarda di Cesiomaggiore a un quarto d'ora d'auto, circa, dal Lago della Stua. Porzioni abbondanti - doverose dopo una camminata hard core -, ottimi prezzi, il locale è tappa consigliata per un pranzo della domenica easy, con tanto di tuffo negli anni '80. Come? Con i tagliolini salmone e vodka! Anche asporto. 
Via Salgarda nuova 8, Cesiomaggiore (BL), tel: 0439 42805

Foto copertina di ​Bruce Kee su Unsplash

  • TURISMO
  • VACANZE IN CITTÀ
  • RISTORANTI E CIBI ETNICI
×