Quando hai voglia di fiorentina, ma sei a Padova, c'è Passando per Firenze

Pubblicato il 18 settembre 2022

Quando hai voglia di fiorentina, ma sei a Padova, c'è Passando per Firenze

C'è un modo per viaggiare in Toscana pur rimanendo all'interno dei confini di Padova: basta prenotare un tavolo da Passando per Firenze.

Siamo fortunati noi italiani, abbiamo delle cucine regionali pazzesche. Non sempre però ci è possibile prendere e partire per una determinata città quando ci viene voglia di un particolare piatto tipico. E dato che la Toscana non è proprio dietro l'angolo, gli amanti della fiorentina e dei pici avranno fatto i salti di gioia quando ha aperto il locale Passando per Firenze.

Perfetto per molte occasioni grazie all'ampio parcheggio e all'elevato numero di coperti, dispone anche di qualche tavolo esterno circondato da piante ornamentali, ottimo per un pranzo all'aperto. L'atmosfera all'interno del locale però è molto particolare e merita davvero.


Entrando dalla porta d'ingresso, l'ambiente si suddivide in diversi spazi. A sinistra, vicino alla cucina, si nota subito la parete con appesi moltissimi coltelli di varie tipologie, proprio di fianco alla cella frigorifera che contiene i vari tagli di carne. A prepararli è il loro macellaio interno.

Dagli antipasti ai secondi, il menù di Passando per Firenze propone moltissimi piatti della tradizione toscana. Tra gli antipasti la scelta è stata difficile: il tagliere dei Lussuriosi ci faceva l'occhiolino (con porchetta, crudo e sbriciolona che credo sia introvabile qui in zona, pecorino alle pere e caciotta, panzanella e confettura), così come il tris di tartare serviti su stick di polenta fritta. Alla fine però hanno vinto le polpettine di Chianina servite con crema cacio e crema di peperoni, insieme alla schiacciata, il tutto fatto in casa.


Prima che arrivassero gli antipasti, ci è stato portato un cestino di pane a forma di botte. Anche il pane lo preparano in casa ed è arrivato ancora caldo. Quando succede è inevitabile assaggiarne subito un pezzettino, che diventano poi due e poi puff, il pane è magicamente finito! Subito dopo ci è stato portato anche il primo calice di vino della serata che abbiamo scelto tra la vasta selezioni di vini toscani, sia al calice sia in bottiglia: un rosso di Montalcino della cantina Ciacci Piccolomini. Caldo e strutturato, tipiche caratteristiche di un rosso di Montalcino, avvolgeva il palato e sarebbe stato azzeccato anche con la fiorentina che abbiamo ordinato più tardi.


Le polpettine sono arrivate al tavolo, metà in una prima ciotolina e metà in una seconda già immerse nella salsa cacio. Di fianco, una salsa di peperoni piccantina e due fette di pane ai semi sottile e croccante. Essendo delle polpette piccoline che si mangiano in un boccone, è secondo me un piatto perfetto da condividere. Anche la schiacciata, come il pane, è arrivata in un cestino che ricorda una botte di vino. L'abbiamo assaporata prima da sola, godendoci la sua morbidezza, ma anche con la salsa cacio che era rimasta.


Prima della fiorentina, senza dubbio la protagonista della serata, non sono riuscita a resistere a un primo. Tra pici in tutte le salse (pici ubriachi al Chianti cacio e pepe, tornerò per voi) e gnudi con crema di pecorino, ho scelto le pappardelle alla farina di riso venere con ragù di cinghiale, crema di funghi porcini e crumble di pecorino toscano, servite all'interno di una padellina che fa molta scena. La pasta è al dente, i sapori sono ben distinti e nessun ingrediente sovrasta l'altro, nonostante la presenza del pecorino. Il crumble, anzi, completa il piatto, con quel croccantino che mi piace sempre moltissimo. Ogni tanto, nella forchettata puoi trovarti dei pezzettoni giganti di ragù. Io li spezzetto e li mescolo al resto, ma so che a tanti piacciono!


Il punto forte di Passando per Firenze è sicuramente la presentazione dei piatti e dà il suo massimo con la fiorentina, disponibile di due tipi: Chianina o Polacca. Abbiamo scelto la Chianina chiedendo di portarci la più piccola, essendo solo in due e avendo già condiviso qualcosina. Poco dopo lo staff ci ha informate che il nostro taglio era di 1,350 kg. È arrivata poco dopo, cotta al sangue a puntino, sopra un imponente tagliere di legno, già tagliata e cosparsa di fiocchi di sale maldon. A fianco, oltre a due piccole mannaiette, c'è una ciotolina con altri fiocchi di sale da aggiungere a piacimento, ma secondo me era perfetta così.

Il vino che abbiamo scelto per accompagnare la fiorentina è della Tenuta Moriano, "Pensiero", prodotto con Merlot e Cabernet Sauvignon. Corposo e non troppo alcolico in bocca nonostante i suoi 14°, riesce a sostenere bene il sapore della fiorentina, cotta al sangue a puntino. Il cameriere ci aveva consigliato anche il Promis della cantina Ca' Marcanda prodotto con Merlot, Syrah e Sangiovese, che probabilmente ordinerò la prossima volta. Mi incuriosisce molto perché è avvolgente e con delle note aromatiche e speziate. Anche lui, perfetto per la fiorentina.


Per completare l'esperienza ho dato un'occhiata ai dolci ma ho capito che c'è spesso qualche fuori menù. Io però non avevo nessun dubbio: quando ho letto gli ingredienti del Gioiello di Firenze, l'ho ordinato a occhi chiusi. Crema al mascarpone, cantucci sbriciolati e crema alle nocciole: serve altro? Io non credo.

Nel caso in cui non fosse stato disponibile avrei potuto scegliere tra un classico tiramisù oppure un calice di Vin Santo con i cantucci, rigorosamente fatti in casa.

Passando Per Firenze
Indirizzo: Via Adriatica, 63 - Padova
Telefono: 3896530544
 

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scritto da:

Samantha Capuzzo

Sono Samantha, meglio conosciuta come Sam di Magna Padova. Mi dicono da sempre che non faccio altro che pensare al cibo, così ho deciso che pensare al cibo sarebbe diventato il mio lavoro.

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