Dove scaldarsi a Bologna con una cioccolata calda top
Pubblicato il 30 novembre 2025
A Bologna te ne accorgi sempre in Piazza Maggiore: basta guardare la gente che attraversa lo spazio tra il Nettuno e San Petronio. Quando la temperatura scende, tutti cominciano a camminare più in fretta, testa bassa, mani infilate nelle maniche. La città in inverno ha questo modo tutto suo di ricordarti dove sei: un soffio gelido tra i portici, il pavé umido che scivola, la fila per il bus che non si muove, e tu che vorresti solo trovare un posto caldo in cui appoggiarti cinque minuti.
Ed è spesso lì che scatta il pensiero: ci starebbe una cioccolata calda. Non per romanticismo, ma perché è uno dei pochi comfort immediati che Bologna concede quando il termometro va giù. Una tazza densa, fumante, che ti cambia la giornata più di tante altre cose. Da qui parte il nostro giro: i locali dove questo semplice gesto – entrare, sederti, stringere tra le mani una cioccolata calda – diventa il modo più efficace per sopravvivere all’inverno bolognese.

La storia qui parte da un dodicenne che invece di andare al campetto serve ai tavoli della Birreria Ronzani. Uno che non si limita a versare, ma osserva tutto: i profumi, i gesti, le conversazioni. Quel dodicenne è Manuel Terzi, e già allora capisce una cosa semplice: se un prodotto lo fai male, si sente. Così cresce, studia, assaggia, smonta certezze. E quando il mondo del caffè gli sembra troppo pieno di abitudini stanche, lui fa la cosa meno comoda: apre un locale che taglia via tutto. Niente panini, niente bibite, niente scorciatoie. Solo ciò che gli interessa davvero.
Oggi quella filosofia vive nelle mani di Elena Naldi, che guida Caffè Terzi con la stessa disciplina. E la cioccolata calda è l’esempio più chiaro. Qui non esiste “miscela da bar”: esiste fondente selezionato sopra il 60%, latte fresco intero, zucchero non raffinato e una punta di amido per regolare la densità. La preparazione è a vista: scioglimento a fuoco dolce o con la lancia vapore, mai un grado in più del necessario per non bruciare gli aromi. La tazza esce tra i 70 e gli 80°C, vellutata senza diventare colla.
Nei mesi freddi compaiono varianti come l’extrabitter, la bianca gourmet o la versione cacao+espresso.
Caffè Terzi
📍 Via Oberdan 10/D, Bologna
📞 051 3179115
È un profumo che non appartiene davvero a queste latitudini, un misto di cardamomo e cacao che ti intercetta già sulla porta. Non si tratta di un vezzo esotico, da Naama Cafè trovi legni chiari, luci basse, voci basse: un ritmo lento che non ha nulla a che fare con il tam tam della zona universitaria.
La loro cioccolata calda nasce da questa doppia identità. Fondente biologico 70–80%, spesso equosolidale, sciolto con temperature controllate per non perdere gli aromi. Latte fresco o vegetale – mandorla, soia, riso – scelti per mantenere struttura senza diluire il gusto. La dolcezza arriva da zucchero di canna integrale o miele, così la tazza resta pulita. Poi c’è la parte che definisce davvero Naama: le spezie. Cardamomo, cannella, a volte zenzero o una puntina di pepe nero. Non sono decorative, costruiscono il sorso, lo aprono e lo chiudono con precisione.
La consistenza è regolata con amidi naturali, abbastanza per dare corpo senza appesantire. Se vuoi un profilo più morbido, aggiungono panna biologica o vaniglia. Intanto il personale racconta, suggerisce abbinamenti, indica dolci poco zuccherati che seguono la stessa filosofia.
Naama Cafè
📍 Via Oberdan 31/B, Bologna
📞 351 6896770

Quando Stefano Stringhetto aveva diciassette anni, il retrobottega della frutta e verdura di famiglia era più una tana che un magazzino: pentolini, prove fallite, confetture che prendevano forma dopo ore di tentativi. Lui voleva solo capire come tirare fuori più gusto possibile dalla frutta, senza pectine e senza trucchi. Più del 110% di frutta per un chilo di prodotto, concentrazioni lente, cotture a bassa temperatura. Una fissazione che negli anni lo ha portato lontano: oggi l’azienda ha 3000 metri quadri di laboratorio, coltiva la propria frutta, seleziona fave di cacao e trasforma tutto in casa. E nel punto vendita di Bologna, in piazza Maggiore, questa storia la senti subito nella cioccolata calda. Da stringhetto non ti arriva una crema dolciastra: ti arriva un blend fondente 60-70% sciolto direttamente nel latte fresco, mescolato a vista, con un filo di amido per la densità giusta. Nessuna polvere, nessun aroma “alla vaniglia”, solo cacao che rimane vivo perché tenuto tra i 70 e gli 80 gradi. Se chiedi una variante, ci sono gianduia con Nocciola Piemonte IGP, pistacchio artigianale o bianca con infusione di vaniglia.
Stringhetto Frutta&Cioccolato
📍 Piazza Maggiore 2/A, Bologna
📞 051 5060106
Anni Cinquanta, piccolo bar-osteria di quartiere con tavoli stretti e vino della casa: lì nasce quello che oggi è Al Bricco D'Oro. Nel tempo il locale cresce, si allarga alla ristorazione, ma resta fedele all’idea iniziale: cose semplici fatte bene, gestione familiare, atmosfera di casa. Oggi tra bancone, sala superiore climatizzata e tavolini sotto i portici si incrociano residenti, studenti, lavoratori e turisti che d’inverno sanno già cosa ordinare. La cioccolata calda è uno dei motivi principali per cui si torna. Ricetta di oltre cinquant’anni, custodita in famiglia: cacao da coltivazioni selezionate, lavorato con metodo artigianale e sciolto lentamente nel latte intero fresco fino a ottenere una bevanda densa. La dolcezza arriva da zucchero di canna o miele, dosati per non coprire il cacao. La differenza con i prodotti industriali sta in bocca: consistenza vellutata, gusto netto.Su richiesta arrivano panna montata fresca o tocchi di vaniglia e cannella. Il resto lo fa l’ambiente: legno, luci soffuse, clima rilassato. In pieno centro Bologna, Al Bricco d’Oro continua a puntare su tre cose: tradizione, materie prime serie e una cioccolata calda che resta un riferimento.
Al Bricco D’Oro
📍Via Farini 6, Bologna
📞 051 4985971
Via Porta Nova ha scoperto presto che il profumo di caffè non è tutto uguale. Quando nel 2001 Cristina Caroli e Alessandro Galtieri aprono Aroma Specialty Coffees, il panorama cittadino era fermo sull’espresso tradizionale; loro invece arrivano da anni di formazione, assaggi e viaggi nelle piantagioni, con l’idea di portare qui la logica dello specialty: tostature leggere, tracciabilità, estrazioni ragionate. Il risultato è un locale che negli anni è diventato punto di riferimento nazionale, premi compresi. Questa precisione la ritrovi anche lontano dalla macchina del caffè. La loro cioccolata calda non è un appoggio al menu: segue lo stesso metodo. Cacao selezionato come si selezionerebbe una monorigine, lavoro a temperatura controllata, nessuna scorciatoia per accelerare la densità. Il risultato è una tazza che non punta a essere “pesante”: punta a essere chiara, leggibile, come il caffè che servono. Latte fresco o vegetale, dolci di accompagnamento dal laboratorio e una pulizia aromatica che spesso sorprende chi entra pensando di trovare solo espresso.
Aroma Specialty Coffees
📍 Via Porta Nova 12/B, Bologna
📞 051 225895

C’è un punto del Voltone del Podestà in cui l’aria cambia senza motivo apparente: un taglio di freddo, un odore di cacao che arriva prima ancora di vedere l’insegna. È lì che da più di un secolo si infila chi cerca una cioccolata “come si deve”, quella che Bologna ha imparato a riconoscere al primo sorso. La Torinese 1888 nasce quando la città aveva appena scoperto il gelato, ma si è fatta un nome con la tazza calda: non una moda, una consuetudine.Il punto fermo, oggi come allora, è il cacao venezuelano. Una materia prima tenuta viva da una tostatura precisa e da una lavorazione che non accelera mai: densità piena, superficie liscia, aroma profondo. È una cioccolata che non scende in picchiata, resta, costruisce sapore. Chi la accompagna con la focaccia con panna non sta improvvisando: è un rituale bolognese che ha attraversato generazioni.La Torinese ha cambiato mani, non metodo. Il rispetto per la ricetta è la spina dorsale del locale. E mentre sotto il Voltone rimbalzano i passi dei passanti, dentro continua una tradizione che non ha mai avuto bisogno di reinventarsi per rimanere attuale.
La Torinese 1888
📍 Piazza Re Enzo 1/C, Bologna
📞 051 236743

All’inizio di via della Beverara c’era l’Antico Caffè Biondi, palazzina gialla, persiane azzurre: un angolo fermo da anni. Dal 2023 quello scenario è cambiato di colpo. Oggi lì c’è Bar Pasticceria Chechè, aperto da un padre e da una figlia pasticceri che arrivano da un laboratorio per torte da evento e che hanno trasformato il quartiere in un punto di colazione serio, citato dai giornali come “la Manhattan della Beverara”.
La forza del locale è la produzione interna: farine biologiche, zucchero di canna, creme fresche, dolci vegani e senza glutine. Il banco lo conferma: pancake al cioccolato con granella di nocciola, versione proteica con burro d’arachidi e banana, pancake salato stracchino-crudo-noci, french toast ai frutti di bosco, chai latte con spezie serie. Tutto preparato senza semilavorati.
La cioccolata calda segue la stessa logica: cacao biologico lavorato a basse temperature, latte fresco o vegetale, dolcezza calibrata con miele o zucchero integrale. Consistenza piena, pulita, ottenuta dal metodo, non da addensanti.
Pasticceria Chechè
📍 Via della Beverara 1/A, Bologna
📞 346 5842427
Foto tratte dalle pagine social dei rispettivi locali. In copertina Stringhetto Frutta&Cioccolato.
scritto da:
Classe ’94, curioso per natura e sempre con lo zaino pronto. Dopo una laurea a Bologna e un’esperienza in Australia, ci sono tornato sei anni dopo, scoprendo una città che sa sempre sorprendermi. Osservo, ascolto e racconto quello che vale la pena vivere