5 imperdibili locali dal fascino post industriale a Milano

Pubblicato il 2 gennaio 2017

5 imperdibili locali dal fascino post industriale a Milano

L’architettura post industriale mi ha sempre intrigato. Adoro il fascino senza tempo delle ex officine, delle fabbriche dismesse e dei vecchi capannoni recuperati e trasformati in suggestive location in bilico tra il glorioso passato e la vitalità del presente. Milano, con la sua storica identità industriale, è particolarmente ricca di spazi sapientemente riconvertiti in ristoranti, club e locali di tendenza. Ecco un tour tra i posti dal fascino post industriale più interessanti in città.

Mixology e alta cucina in una ex segheria

Un lungo tavolo centrale pro-condivisione e socialità, scenografici lampadari, preziose porcellane e complementi di design che si confrontano con una location dall’aspetto grezzo e asciutto. È la peculiare identità di Carlo e Camilla in Segheria, esclusivo ristorante e cocktail bar ricavato da una vecchia segheria del 1929. Un luogo ammaliante non solo per l’atmosfera, ma anche per la proposta ristorativa, che vede la consulenza del rinomato chef Carlo Cracco. Innovazione e creatività a profusione anche nei cocktail.

Un tesoro in fondo al cortile

La bellezza non è  sempre sotto agli occhi, a volte va cercata anche nei posti meno scontati. È il caso di un peculiare locale nato sulle ceneri di un’ex fonderia: le Fonderie Milanesi per l’appunto. Quasi nascosto in fondo a un cortile della vecchia Milano, tra officine e case a ringhiera, vanta uno spazio davvero magico, compreso un incantevole giardino ambitissimo durante la bella stagione. Se cerchi una cornice diversa dal solito, questo è senz’altro il posto giusto per un happy hour, un drink serale o un brunch, tra mattoni e travi a vista, bici d’epoca e cimeli vintage.

Nell’antico quartiere operaio

Dove un tempo sorgeva la fabbrica della Richard Ginori, in zona Ortica, oggi si trova non soltanto un bel complesso di loft e studi creativi ma anche un ottimo brew pub, l'Impronta Birraia di via Tucidice. Grazie a un sapiente intervento di recupero, lo splendido tetto con lucernario della vecchia struttura è stato preservato, mentre elementi di gusto artigianale si accompagnano alle tracce del passato industriale. Qui si viene non solo per l’atmosfera accogliente e ricca di personalità, ma anche per degustare le eccellenti proposte del birrificio brianzolo Hibu, le tante birre artigianali estere e le gustose specialità alla griglia.

La fabbrica con la musica nel DNA

Duemila metri quadrati, uno spazio all’avanguardia dalla struttura modulabile e un impianto audio-luci da urlo sono i segni distintivi di un locale che è diventato in poco tempo un vero punto di riferimento per tutti i nightclubber e gli amanti della musica in città: il Fabrique. In passato grande casa della storico distributore di dischi Venus, oggi grande fabbrica dell’intrattenimento che, grazie a un accurato progetto di riqualificazione, mantiene l’appeal post industriale e la musica nel suo DNA, proponendo concerti di grandi band e party esplosivi con i migliori dj della scena internazionale.

Arte e street food in Bicocca

C’era una volta la Breda, complesso industriale nato all’inizio del ‘900 nella zona nord di Milano. Ora al suo posto c'è un quartiere in costante evoluzione e fermento. Tra le mete che consiglio in zona c’è sicuramente l’HangarBicocca, grandioso spazio per l’arte contemporanea nato dalla riconversione di uno stabilimento industriale. Qui, tra una mostra e l’altra, puoi ristorarti nel bel caffè-ristorante attiguo allo spazio espositivo, il Dopolavoro Bicocca. Contraddistinto da un’atmosfera raffinata e al tempo stesso informale, è un’ottima location per spuntini a base di appetitose specialità street food (arancine, panzerotti e polpette in primis), brunch e aperitivi.

Foto cover Carlo e Camilla in Segheria
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  • APERITIVO
  • ARTS
  • BRUNCH

scritto da:

Maggie Ferrari

I miei ricci parlano per me. Scatenata e bizzarra la notte, frenetica e in carriera di giorno. Toglietemi tutto ma non i miei apericena in centro e la malinconia del weekend, quando mi manca Milano.

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