A Castelli in Aria un balzo nel nuovo decennio

Pubblicato il 26 febbraio 2020

A Castelli in Aria un balzo nel nuovo decennio

Ad un passo da Piazza Giorgione, anima medievale e cuore pulsante della splendida, strategica Castelfranco Veneto, trovi un ristorante, bistrot, wine&cocktail bar di modernissima concezione. Un posto ampio (80 coperti suddivisi tra le diverse sale tematiche, più altrettanti nella terrazza estiva, anch’essa distinta per aree ben definite), recentemente rinnovato all’insegna di un design più caldo e moderno che mai… Un locale di nuova generazione senza se e senza ma. Si chiama Castelli in Aria, ed forse tra i pochissimi, nella provincia di Treviso, realmente attrezzato per riempirti una serata intera: dall’aperitivo (rinforzato) ad un profondo e lungo dopo-cena… Con quest’ultima parola, “cena”, a far la parte del leone.

Castelli in aria, da presente a futuro

Nei suoi primi anni di vita, cavalcati subito con crescente successo, il Castelli in Aria vedeva la sala ristorante nettamente divisa dall’area bar. Oggi invece, ferma restando una chiara divisione tra le varie aree tematiche (in termini di design come d’illuminazione), non esiste più alcune soluzione di continuità tra le varie esperienze. Vedrai la stessa gente che si gode il suo aperitivo al bar fermarsi poi per la cena senza muoversi di un metro; oppure viceversa spostarsi nella sala dinner, per far seguire ad un drink tête-à-tête una seratina a lume di candela… E ancora, spesso chi prenota al ristorante poi si sposta al bancone per un after-dinner, e lì rimane ad ascoltare musica, chiacchierare e stringere nuove amicizie.
Ogni zona del locale è idonea ad accogliere una tipologia diversa di serata; ma al tempo stesso le aree sono tutte armonizzate fra loro, come nei migliori ristoranti bistrot delle metropoli più di grido.

Aperitivo o apericena? Con le tapas puoi far tutto

Già molto forte negli anni scorsi, ed apprezzata anche ben oltre l’esigente piazza di Castelfranco, la cucina del Castelli in Aria quest’anno ha operato un vero e proprio salto di qualità. Da questo punto di vista, oggi il locale è senz’altro un po’ meno semplice bistrot e un po’ più ristorante di un certo livello. Il menù è stato implementato con diverse nuove specialità (principalmente a base carne, ma non manca sfizi di mare tipici e creativi), e potenziato mediante il certosino approvvigionamento di materie prime, principalmente presso fornitori eccellenti del territorio trevigiano e veneto. Si parte sempre da una ghiotta sfilza di tapas declinate in salsa nostrana e assaggini gourmet a rotazione stagionale, quei classici bocconcini che “uno tiro l’altro”, buoni sia a rinforzarti l’aperitivo, sia a trasformarlo in una cenetta in piena regola (di quelle dove si pilucca tanto e bene). Dalle mie preferite – le frittelle di baccalà – alle crocchette di montasio e bacon, fino ad una chicca esotica come i gamberi al “panko”, maionese home-made e wasabi. Tacciando della selezione premium di salumi o formaggi con cui farti comporre un tagliere da urlo, che sposerai alla tua bottiglia di Franciacorta o di Merlot.
Poi però si vira verso le tapas principali. E allora lunga vita alla tartare di manzo con tuorlo cremoso e tapenade, alla guancia di maiale brasata con spuma di patate, alle polpette all’amatriciana. Oppure la bruschetta di pesce in guazzetto, la tartare di salmone con crema di caprino e salsa guacamole, l’uovo cotto a bassa temperatura con tartufo nero, il flan di zucca con broccoli arrosto, crema di caprino e liquirizia.

Specialità della casa: carne e hamburger

Il potenziamento della cucina e del menù passa anche, se non soprattutto, dalla nuova proposta alla voce carne. Costate e fiorentine di manzo frollato con l’innovativa tecnica scozzese dry-aged, beef ribs, picanha, filetto e chi più ne ha più ne metta, il tutto servito naturalmente con contorni ad hoc. E poi gli hamburger gourmet di macinato fresco, con pane fatto in casa e ingredienti deliziosi; o il panino col pulled pork originale di Boston, una vera chicca di questi tempi.
Insomma’è di che sbizzarrirsi, specie se consideriamo l’incredibile (incredibile) assortimenti di vini e cocktail da abbinare al pasto. Puoi aprire il menù bendato e puntare col dito alla cieca: in ogni caso, dove cadi cadi bene.

To Share: primi piatti esclusivi da condividere

Last but not least, un concetto-chiave, un valore aggiunto attorno a cui è stato fin dal principio studiato il Castelli in Aria è la condivisione. Se è vero che la sala ristorante appare assai invitante per cenette intime a due, è altrettanto indubbio che l’area bar t’invita a recarti qui da solo, mangiare al bancone o sui tavoli condivisi, e magari stringere qualche facile amicizia. Anche nel menù ti viene suggerito di provare l’esperienza della condivisione, scegliendo i primi piatti sotto la voce “To Share”: il risotto alla rapa rossa con nocciole e fonduta di pecorino, gli spaghettoni alla carbonara ‘scientifica’, i paccheri cacio, pepe e tartufo nero. Slurp!

  • CENA
  • APERITIVO
  • EAT&DRINK

scritto da:

Alvise Salice

Con lo pseudonimo di Kintor racconto da anni i miei intrattenimenti. Sport e hi-tech gli amori di gioventù; mentre oggi trovo che viaggiare alla ricerca di culture, gusti e sapori della terra sia la cosa più bella che c'è. O magari la seconda, via.

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