Che vita di cake! Salvo LaMaglietta è il creativo di Martano che trasforma la frustrazione in cose bellissime

Pubblicato il 14 aprile 2022

Che vita di cake! Salvo LaMaglietta è il creativo di Martano che trasforma la frustrazione in cose bellissime

La frustrazione può diventare creatività? Certo che sì! Parola di Salvatore Calò o meglio, di Salvo LaMagliettaartigiano creativo che dal 2016 ha fatto dei suoi disagi emotivi una firma personale.
 
Per chi ancora non lo conosce, Salvo LaMaglietta è un progetto grafico basato su immagini minimal e condito di ironia, oppure, come lo definisce lui stesso sono frustazioni dipinte a mano”. Sono messaggi immediati e condivisibili che fanno sorridere, dichiarano una passione o un modo di essere, e ciascuno di noi può dare un significato diverso a ciò che indossa.
 
La sua ricetta è semplice: idee, sintesi e stencil per dipingere su t-shirt e anche borse, agende e astucci confezionati a mano. Il risultato è un mix originale di semplicità e identità salentina, di frustrazioni sfogate e amore per il cibo, un terreno d’incontro che mette d’accordo tutti.
 
Abbiamo incontrato Salvo LaMaglietta per farci raccontare come nascono le sue creazioni.
 

Come nascono le grafiche legate al mondo del cibo?
 
Segno i miei disagi su un taccuino e poi li elaboro in messaggio grafico. Lo faccio in maniera terapeutica, cercando un'accezione positiva per trasformarli in stimolo creativo. La prima grafica è nata quando vivevo in Inghilterra, a Brighton. Era un periodo pessimo, mi sentivo disorientato e sotto la doccia cantavo Alfonso di Levante. Da “che vita di merda” è nata Che vita di cake, una delle mie prime grafiche che ha sempre strappato sorrisi e mi ha reso riconoscibile come Salvo La Maglietta.
 
Il primo laboratorio che mi hanno proposto di realizzare è stato in un centro per la cura dei disturbi del comportamento alimentare e mi hanno coinvolto per la mia chiave di lettura al cibo. Per la prima volta, mi sono reso conto che il cibo è un argomento che si ripete e non ne ero consapevole.
 
Mi sono chiesto il perché di questo tema ricorrente e secondo me, dipende dalle mie origini e in senso generale, dalla marginalità della Puglia. La grafica con la pala di fico d’India è una riflessione sul "se fossi fico" sarei quel tipo di fico per la regione da cui vengo. Salvo LaMaglietta poteva iniziare solo da qui, dalla casa della nonna che oggi è il mio laboratorio.
 

 A quale delle tue creazioni sei più legato?
 
Sfamami è una delle ultime e nasce dall'idea tutta meridionale che chi ti ama, ti sfama. Qui l'affetto si dimostra così e abbiamo una cultura profonda legata al cibo, mangiare è un momento di condivisione, di godimento e di eccesso ai matrimoni.

Sfamami è un messaggio diretto a chi ci sta di fronte, lo comunica in maniera sfacciata. Altre volte, aggiungo "chi ti ama, ti sfama" perché non mi piace cucinare e lo faccio solo se ce n’è bisogno, però mi rendo conto che è un gesto d’amore. Da universitario fuori sede e quando vivevo in Inghilterra, ho incontrato persone che amavano cucinare ed è qualcosa che mi ha fatto sempre sentire accolto, come fossi a casa. Sono stato fortunato.
 

Alla frutta, invece, è un gioco di parole generico sull'essere alla fine, ma anche sul fatto che la frutta non è una cosa complessa e anche un po' come dire "andiamo sul semplice". Ogni cosa che riguarda il cibo ha tante chiavi di lettura e spesso sono più articolate di quanto possa sembrare dalle grafiche.
 

Amore primitivo è diventato un omaggio al vino Primitivo, un prodotto che da tempo ha sfondato le barriere della tipicità regionale e nasce anche dal mio incontro con Alessandra Quarta, che mi ha fatto conoscere il suo vino etico QU.ALE e mi ha raccontato la sua passione per la vinificazione.
 

Per finire, caffè con la moka o con la macchinetta?

Decisamente moka. La macchinetta mi sa molto di ufficio e di “non abbiamo tempo”, mi ammazza la conversazione. Sono un amante del caffè, mi dà un’energia nervosa e felice, è un piacere del quale non mi priverei mai.

Per contattare Salvo gli si può mandare un messaggio su Facebook o una mail salvatorekalo@gmail.com. 
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Tutte le fotografie presenti nell'articolo sono pubblicate su gentile concessione di Salvo LaMaglietta.

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scritto da:

Mariangela Sansonetti

Sono social media manager di professione, mi occupo di strategie di comunicazione e credo che la tavola sia il primo social network. Nel mio passato ci sono due tesi di ricerca in storia dell’arte e ci sono anche le radici di CiboXArte (ciboperarte), la rubrica ideata da me che esplora il cibo nel mondo dell’arte e dei social network. Quando non lavoro divoro libri, serie tv e cioccolata fondente.

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