Lorena Troili: “Non solo food: al Salerosa Bistrò musica e teatro per un benessere totale”

Pubblicato il 2 febbraio 2022

Lorena Troili: “Non solo food: al Salerosa Bistrò musica e teatro per un benessere totale”

Il buon cibo sì, vabbè, fondamentale. La qualità e la salubrità delle materie prime, anche. Poi la musica, quella giusta, che crei l'atmosfera desiderata. E la compagnia, naturalmente.

A poche decine di metri da Porta San Frediano, a Firenze, Salerosa Bistrò nasce da un'idea di piacere a tutto tondo e non potrebbe essere altrimenti per chi, come Lorena Troili, viene dal mondo del benessere olistico. E se le limitazioni imposte dalla pandemia stanno condizionando le nostre abitudini sociali, guardare con fiducia al futuro è al contempo un imperativo e una speranza.

Perché se è importante poter gratificare i sensi con la proposta della cucina, in sala o grazie al servizio di delivery, è altresì vero che di alcuni luoghi possiamo cogliere l'anima profonda solo quando possono esprimerla in ogni sfaccettatura.

Quando e come ha sposato questo concetto di ristorazione?


Quando ho deciso di prendermi un break dal mondo della cosmesi, un paio di anni sabbatici, e ho aperto "La Grotta Azzurra" in via di Soffiano, in collaborazione con la Taverna "Il Guarracino" di Capri. Lì è nato un concetto che ho trasmesso ai figli: far passare all'ospite una serata gradevole all'insegna del buon cibo e della buona musica.

Com'è nato Salerosa Bistrò?
Quando i miei figli, Lapo e Tommaso, hanno iniziato a fare questo lavoro, ho parlato loro e ho chiesto: "Se decidessi di aprirvi in locale piccolo, massimo una ventina posti, fatto in un certo modo, sareste d'accordo?".

L'impressione è che abbiano detto di sì...

Tommaso e Lapo Cherici a Salerosa Bistrò


Esattamente. Così mi sono messa in cerca di un piccolo locale in borgo San Frediano, quartiere che amo, con l'idea di organizzare anche eventi. Salerosa è nato per essere sinonimo di buon cibo, buona musica e, perché no, anche teatro.

Poi ci si è messa di mezzo la pandemia...
Già. Per adesso è gestito come un bistrot, visto il momento particolare. Per ora ci appagano i complimenti che riceviamo sia per la cucina, sia per la progettazione e l'atmosfera.

In effetti, Salerosa ha tanto del bistrot parigino. Come si coniuga l'atmosfera intima del locale con il concept che vuole portare avanti?


Non è un ristorante da grandi tavolate, è vero. Ma è un locale che può benissimo ambire a diventare un ritrovo di amici, una grande famiglia, con l'atmosfera giusta, dove trovare benessere a trecentosessanta gradi.

Un benessere cui fa riferimento anche il nome stesso del suo ristorante in San Frediano...
Sì, è un chiaro rimando alla nostra filosofia. Naturalmente prediligiamo per davvero ed esclusivamente il sale rosa nella nostra cucina, invece di quello bianco. E poi offriamo una vera cucina espressa, senza ricorso al sottovuoto e basse temperature e con preparazione da zero di ogni piatto: il pesce crudo per il "gran piatto" di carpacci e tartare viene sfilettato e preparato al momento.

Come coniuga la sua esperienza nel mondo della cosmesi e l'avventura nella ristorazione? Cosa ha portato a Salerosa Bistrò?


Oltre al concetto di benessere, anche alcuni ingredienti: per alcuni piatti utilizziamo gli stessi oli che vendo per fare massaggi, chiaramente di derivazione alimentare: olio di sesamo nero, olio di riso integrale, olio di cocco.

Qual è il prossimo passo?
Sperare che la pandemia allenti la morsa e torni la serenità, così da portare la musica e il teatro a Salerosa Bistrò e regalare ai nostri clienti quell'esperienza di benessere che tanto ci piace.

Lorena Troili, a destra, con la figlia Ginevra a Salerosa Bistrò

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scritto da:

Antonino Palumbo

Giornalista, food photographer, buongustaio. Lucano biodinamico in purezza, vinificato in Calabria e imbottigliato per lunghi anni in Puglia. Qui, da reporter d'assalto, si evolve in reporter d'assaggio. Next step: Firenze, Toscana. Per stapparla assieme a voi.

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