Sunset Cafè spegne 15 candeline e accende un quesito: sarà l’ultimo compleanno?

Pubblicato il 23 luglio 2020

Sunset Cafè spegne 15 candeline e accende un quesito: sarà l’ultimo compleanno?

Un brindisi al più bel chiosco sulla scogliera del litorale ionico, nella speranza di festeggiare a lungo insieme

“Chi vuol essere lieto, sia: del domani non v’è certezza” recita il famosissimo verso della Canzona di Bacco, composta da Lorenzo de’ Medici, detto il Magnifico. Una frase più attuale che mai in tantissimi settori e situazioni, che esorta a godere del presente. Da un lato non si può che concordare, ma dall’altro si resta in bilico, “in sospeso”. È con l’amaro in bocca, dunque, che il Sunset Cafè di Alliste festeggia il quindicesimo compleanno. Avviato in sordina nel lontano 2005, questo locale è diventato oggi un importante punto di riferimento, non solo per turisti, ma anche per la gente del posto che dalla primavera all’autunno lo sceglie come meta prediletta per una pausa relax davanti al panorama mozzafiato che l’orizzonte offre a qualunque ora del giorno e della notte.


Un chiosco che vive tutti i giorni dalla mattina alla sera, dalla primavera all’autunno, in cui si viene accolti sempre con sorrisi e cortesia dal simpaticissimo staff. Un cocktail bar eclettico e versatile, dunque, che sa vestire i panni di una caffetteria al mattino o di un eccellente drink bar la sera. Che sia un caffè in ghiaccio ritemprante o un assortito e variegato aperitivo.
Ci è sembrata doverosa una chiacchierata con il titolare Stefano Spiri, imprenditore salentino che da anni insiste sull’importanza di allungare la stagione turistica e salvaguardare l’indotto che riguarda un intero comparto.

Correva l’anno 2005 (esattamente era il 23 luglio), quando inauguravi il Sunset Cafè… ti ricordi com’è iniziata?


Come fosse ieri. Avevo circa vent’anni quando dissi a mio padre che da grande avrei voluto un locale tutto mio. L’idea iniziale in effetti era quella di aprire un chiosco di bibite e gelati, ma poi mi sono fatto prendere dall’entusiasmo e il progetto si è ampliato. Questo anche grazie all'intuito il supporto tecnico dell'amico Francesco Causo, oggi ingegnere affermato e all'epoca neolaureato, che mi ha suggerito diverse mosse vincenti. Dopo un lungo iter per ottenere licenza e concessioni dai vari enti, la notizia della conferma.

Cosa c’era in questo luogo prima del Sunset?


Assolutamente niente. Solo scogliera. Per questo considero il Sunset come “mio figlio”, perché l’ho creato dal nulla. Compresa la struttura. Tengo a sottolineare che anche il turismo era diverso da quello a cui siamo abituati oggi: la marina di Alliste era deserta, nessuno la frequentava, nemmeno la gente del posto. 

Come sono stati i primi anni?


Durissimi. Ricordo che durante la stagione fredda lavoravo con mio padre nel campo dell’edilizia e tutto ciò che guadagnavo lo investivo nel Sunset per coprire i costi dell’estate. All’epoca era consuetudine aprire intorno a metà di giugno e chiudere subito dopo ferragosto. Il Sunset non ha mai seguito questi schemi: credendo fermamente nel successo di questo progetto e nel territorio in generale, infatti, ho sempre cercato di allungare la stagione, aprendo il Venerdì Santo e chiudendo il ponte dei morti. Il tempo, per fortuna, insieme all’impegno e ai sacrifici, mi hanno dato ragione. Ma soprattutto grazie anche a uno staff affiatato che è come una famiglia per me.

Anche le soddisfazioni non hanno tardato ad arrivare…


Esatto. Sono tantissime le persone che ci ringraziano per la perseveranza nel mantenere aperto il locale, specialmente turisti che vengono da lontano e anche stranieri, che altrimenti non saprebbero dove andare. A ciò si aggiunge il fatto che creiamo occupazione, dando lavoro a tutto lo staff e indirettamente al territorio circostante. Come ti dicevo, c’è una clientela affezionata che si accerta della nostra operatività anche nell’ottica di affittare case vacanza.
Quindici anni fa ci si veniva per caso, ora si affronta anche una lunga strada pur di godersi qualche attimo in questo locale.

Quali sono i punti di forza?


Innanzitutto la location. Unica e meravigliosa. Basta fermarsi un attimo, anche solo per prendere qualcosa al volo per rendersi conto che a stare qui, si ha la sensazione che il tempo si fermi. E poi è un locale a 360°, aperto dall’alba al tramonto: c’è gente che ci viene per una colazione salentina o per un pranzo vista mare, per un aperitivo sfizioso o per un cocktail da paura. È chiaro che – come ricorda il nome stesso del locale - il momento migliore per godere di questo spettacolo della natura è al tramonto, quando i colori si attenuano, le onde si infrangono dolcemente sulla riva e l'aperitivo è presto servito.

A proposito di aperitivo... cosa ci consiglieresti?


Ce n’è per tutti i gusti: si può ordinare un drink fresco, una delle ottime birre artigianali (ci sono 40 etichette) o un calice di vino sia locale sia nazionale da accompagnare con la rosticceria e finger food di ogni tipo (frittini, crocchette di patate, polpette, paninetti, focacce e via dicendo). Se poi ti viene appetito puoi anche ordinare qualcosa di più sostanzioso, da scegliere tra i diversi antipasti, tra i primi piatti, i piatti di mare, toast, panini, insalatone…


I protagonisti indiscussi, però, sono i cocktail, dai classici e intramontabili ai signature, originali e inediti, tutti preparati con materie prime di altissima qualità…


Esatto. Dietro al bancone c’è mio fratello Andrea, re della mixology insieme ad altri due bravissimi ragazzi, che in base ai gusti della clientela riescono a creare il cocktail perfetto per ogni persona. Tra i più richiesti il Mojito, un classico intramontabile, l’Azteca (con tequila ambrata, mezcal, agave, succo di limone e tabasco) e il Saffron Sea (con gin, liquore zafferano, succo di limone, sciroppo alla salvia, bitter al pompelmo e rosmarino nebulizzato).

Se ti chiedessi di fare un bilancio di questa avventura ?


Da un lato sono felicissimo di festeggiare questo traguardo importante, dall’altro sono rassegnato e amareggiato per il mancato supporto da parte delle istituzioni. Questo, infatti, potrebbe essere l’ultimo compleanno del Sunset, perché ad oggi non vi è alcuna certezza sul rinnovo della concessione. Mi spiego meglio: se entro il 31 dicembre non verrà regolamentato il settore demanio, io e tantissimi altri colleghi saremo costretti ad andarcene. Pur esistendo una legge nazionale che proroga le concessioni al 2033, secondo il parere di alcuni giuristi questa legge andrebbe contro quelle che sono le direttive europee e quindi non andrebbe applicata. In sintesi c’è tanta confusione e nessuna certezza. Dal mio canto ci ho sempre creduto e continuerò a farlo, grazie anche al prezioso supporto della mia compagna Morgana. Spero che il buonsenso vinca sul comportamento illogico e che la burocrazia in futuro riesca a essere più snella, in modo da incentivare l’imprenditoria invece che frustrarla!
 
Immagini di Monica Martucci

  • GLI ADDETTI AI LAVORI

scritto da:

Laura Sorlini

Vanta un’esperienza giornalistica competente e versatile maturata in anni di redazione. Appassionata di enogastronomia e turismo e sommelier, è alla continua ricerca di aspetti ed eventi da raccontare nelle rubriche che cura periodicamente per alcune delle più autorevoli riviste di settore.

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