A Venezia inizia una nuova vita per la storica Trattoria La Colomba
Pubblicato il 13 novembre 2025
Nel cuore di Venezia (nel cuore veramente, siamo quasi a San Marco) lunedì 17 novembre riapre La Colomba, storica trattoria che torna a nuova vita sotto la gestione della società Al Giglio. Dopo anni di silenzio, il locale riprende la sua storia, sempre nella scia della conviavialità e della tradizione, ma anche con un tocco d'arte. Alla guida della cucina c’è lo chef Giampaolo Zhan, romano del 1992, origini cinesi e un percorso che passa per la scuola “A Tavola con lo Chef” e per cucine d’eccellenza come La Pergola di Heinz Beck.
Zhan porta con sé una visione che unisce rigore tecnico e curiosità culturale. Nei suoi piatti vuole dare un nuovo vigore alla cucina veneziana: le ricette della tradizione vengono reinterpretate senza perdere concretezza, con materie prime selezionate e un’attenzione che punta più giustamente al sapore che alla scena. L’obiettivo è una cucina di livello accessibile, dove la memoria incontra il gesto contemporaneo.

La nuova gestione ha scelto di mantenere intatta l’anima del luogo, riaprendo gli spazi che per decenni hanno ospitato incontri, artisti, conversazioni e piatti condivisi. Torna anche la tradizione dei “menù artistici”: carta, colori e matite sui tavoli per invitare gli ospiti a lasciare un segno, un disegno o una frase che resteranno parte dell’ambiente. Un modo semplice e diretto per far convivere cibo e creatività.
L’offerta gastronomica sarà accompagnata da una carta dei vini aggiornata, con etichette italiane e internazionali, e da un servizio volutamente sobrio. Nessuna ostentazione, ma attenzione ai dettagli. L’intento è far tornare La Colomba a essere un punto d’incontro per veneziani e viaggiatori, un luogo dove si viene per mangiare bene e, magari, restare un po’ più del previsto.
Trattoria La Colomba
Piscina de la Frezzaria, 1665 - San Marco - Venezia
scritto da:
Amo la musica alternativa e trovo che negli anni Ottanta tutto fosse più bello. E amo Venezia e le sue osterie. Forse quello che mi piacerebbe di più sarebbe frequentare quelle stesse osterie, ma negli anni Ottanta
Non serve andare a Central Park per un wow effect assicurato.
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