Il nuovo rapporto tra ristorazione e vino dopo la pandemia

Pubblicato il 10 luglio 2021 alle 06:32

Il nuovo rapporto tra ristorazione e vino dopo la pandemia

“La ristorazione riparte e con essa una lunga filiera fatta di produttori, vignaioli, imbottigliatori, distributori per i quali proprio la ristorazione rappresenta il principale le mercato di sbocco. La pandemia lascia molti problemi aperti anche nei rapporti con i fornitori, che andranno risolti al più presto. Questo rapporto di collaborazione tra Fipe, Confcommercio e Vinitaly vuole contribuire a rendere più virtuose le relazioni di filiera tra mondo del vino e ristorazione, perché c’è bisogno di più conoscenza, più qualità, più innovazione. Insomma, se le eccellenze del Made in Italy fanno squadra non solo danno valore al business ma all’immagine dell’Italia nel mondo.”
Questo è quanto dichiara Alessandro Cavo, consigliere di Fipe e Confcommercio, nel corso del webinar tenuto da Fipe e Vinitaly. Il tema? Il rapporto tra comparto Horeca e vino, o meglio, come sono cambiati i consumi, gli approcci e le relazioni di questo matching che rialza sì la testa dopo la pandemia, ma che certo non esce come vi è entrato.

I dati 

Se Maggio è stato infatti il mese della ripartenza, dettato dallo scioglimento delle maggiori restrizioni sul territorio nazionale e la riapertura pressoché totale dei servizi del comparto della ristorazione, è chiaro a tutti che la strada per la ripresa è ancora lunga e impervia.
La stessa Federazione dei Pubblici Esercizi (su base Tradelab) mostra sicuramente come i dati facciano ben sperare: le riaperture serali di maggio hanno fatto lievitare i consumi del +90% (con quasi 4.1 miliardi di euro sul mese precedente), con picchi del +221% per i ristoranti e del 375% per i locali serali. Ma, al contempo, gli stessi valori del mese di maggio rappresentino comunque il 30% in meno rispetto allo stesso periodo pre-pandemico.
Lo stesso Luciano Sbraga – Vicedirettore generale di Fipe dichiara come “Tra gli operatori permane la convinzione che i livelli pre-pandemici saranno raggiunti attorno al 2023, il 27% del campione invece, guarda addirittura al 2024”.

Ma come è cambiato il rapporto con il settore vitivinicolo?

Risponde Carlo Flamini, responsabile dell’Osservatorio di Unione Italiana Vini, quando dice che: “In primis, bisogna ricordare che il settore della ristorazione è ancora gravato da circa mezzo miliardo di euro di debiti nei confronti delle aziende vitivinicole fornitrici, con vini che sono rimasti invenduti e, in molti casi, invendibili. Di conseguenza le cantine saranno più attente e rigide in tema di pagamenti: non per cattiveria ma per pura sopravvivenza”.
Ciò va a spiegare quella che è la prima sostanziale differenza tra il comparto Horeca e quello “del vino”, poiché quasi nel 60 % dei casi, nella vendita di vini e spumanti, è richiesto un pagamento immediato, cosa molto differente da quanto accadeva in pre-pandemia.

E con il consumatore?

Nonostante i dati, l’85% dei ristoratori si dice ottimista, soprattutto quando si parla del cosiddetto “mercato serale” che dopo la caduta del coprifuoco, rappresenta la primissima fonte di guadagno per ristoranti e locali, forti di una vera e propria voglia di “liberazione” da parte dei clienti. Le prospettive quindi, nonostante le difficoltà, sembrano luminose; soprattutto perché con l’arrivo dell’estate e di temperature più miti, la clientela attesa è destinata ad aumentare esponenzialmente.
Inoltre, le nuove forme di consumo già ampiamente utilizzate nel corso della pandemia (delivery), rappresentano una ottima spalla per integrare profitti anche da segmenti di mercato differenti dai canonici.

Il futuro?

Si parte con la nuova collaborazione tra Vinitay e Fipe che sarà parte attiva dell’edizione speciale di Vinityaly – Vinitaly Plus – in programma dal 17 al 19 ottobre, che Giovanni Mantovani – direttore generale di Veronafiere – dichiara essere “aggregatore di tutti gli stakeholder del settore”.
Con una piattaforma digitale con 15.00 vini a portata di click, cantine di 35 nazioni ed un servizio online proposto in ben 10 differenti lingue, Vinitaly Plus, non potrebbe che essere definito “aggregatore”. Non credi?
 

Foto interne di Cascina Tripoli e di Agriturismo Alto Venda 
Foto di copertina di Vinitaly. 
 

  • NOTIZIE

scritto da:

Anna Iraci

Nata a Padova qualche anno fa, appassionata di film gialli e pizza diavola, meglio se assieme. Giocatrice di pallavolo nel tempo libero e, nel restante, campionessa di pisolini. Saltuariamente (anche) studentessa. Da grande voglio scrivere, ma siccome essere grande è una rottura, intanto bevo Gin&Tonic. Con il Tanqueray però.

POTREBBE INTERESSARTI:

​Lo sai quali sono i piatti più popolari (e amati) delle 20 regioni italiane?

I risultati di un'indagine dedicata ai piatti regionali, da nord a sud.

LEGGI.
×