La mostra sullo spreco alimentare (e non solo) a Montebelluna va online
Pubblicato il 9 novembre 2020
Il 6 novembre doveva partire "fisicamente" la mostra Risposte artistiche in dispenza presso lo spazio dell’Emporio Solidale "La Dispensa" ospitato a Sant’Andrea di Montebelluna e invece, nel pieno rispetto della normativa recente, si è deciso di inaugurare ugualmente ma online.
La mostra, nata dalla collaborazione tra l’associazione artistica “La grecale” di Volpago del Montello e “Amici della solidarietà” di Montebelluna insieme a Combinazioni Festival e con il patrocinio del Comune di Montebelluna è stata allestita e poi disallestita all'interno dell’emporio solidale "La Dispensa" ospitato a Sant’Andrea di Montebelluna. Un luogo che, non solo ospita le eccedenze che garantiscono aiuti alimentari per 1000 tonnellate all’anno a oltre 25.000 persone della regione ma si propone anche come spazio culturale.
Certo il risultato della messa online sarà diverso. Una delle particolarità di questa mostra era proprio il modo in cui si è deciso di allestirla: le foto erano appese su dei pallet, proprio i bancali di legno che vengono usati per la grande ristorazione.
Il messaggio è evidente: un maggior controllo delle risorse ed un'attenzione costante al non sprecare.
Il vantaggio dello spostamento online è di sicuro quello di allargare la platea di spettatori. Chiunque potrà visionare le foto direttamente attraverso i video che saranno disponibili online nel sito appositamente realizzato dagli organizzatori che ripercorre le opere realizzate dagli artisti con alcune interviste attorno al quesito “Lo spreco è un’eresia?”.
L'idea alla base della mostra non è solo quella di porre l'attenzione sullo spreco alimentare, ancor più importante nel momento storico che stiamo vivendo ma anche su altre forme di "spreco" alle quali siamo fin troppo abituati: di tempo, di talenti, di occasioni...
Photo Credits: Photo by Joshua Hoehne on Unsplash
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Agenda, taccuino, registratore e macchina fotografica. Attenta alle nuove tendenze ma pur sempre “old school inside", vago alla ricerca di ispirazioni, di colori, di profumi nuovi per raccontare una Milano che poi tanto grigia non è.