Ti racconto 5 modi di mangiare la pizza a San Giovanni

Pubblicato il 4 febbraio 2020

Ti racconto 5 modi di mangiare la pizza a San Giovanni

Siamo la generazione delle infinite possibilità e dell’indecisione perenne, quella che spesso viene scambiata per riflessione ma che alla fine si rivela “non so chi sono, cosa voglio e cosa fare della mia vita.” Siamo quelli della dieta iniziata (forse) a gennaio, degli obiettivi posti con entusiasmo e abbandonati con rassegnazione. Siamo quelli della palestra 3 volte a settimana per rassodare i muscoli e dei piatti di carbonara grondanti guanciale tornati a casa dall’allenamento. Siamo quelli della foto al piatto prima di mangiarlo, del selfie tattico prima che sbavi il rossetto e delle sere passate a illudersi che comunque – nonostante gli obiettivi mollati, la dieta mollata, la palestra mai iniziata e i pochi like su instagram – qualcosa di buono la si sta comunque facendo.

Scegliere dove mangiare la pizza non è mica cosa da niente, è roba da duri con le idee chiare. A nessuna piace il tipo a cui piacciono indifferentemente tutte le donne che incontra, così come a nessuno piace chi non ha un ideale di pizza. Che poi non sempre l’ideale venga inseguito ciecamente, quello è un altro discorso. Il cuore è il cuore, e a quello – ahimè – non si comanda mai. Non so più se sto parlando di pizze o di partner. Il tuo ideale di entrambi tu ce l’hai?

Quella nè alta nè bassa per gli indecisi

Ce lo insegnavano già gli antichi Romani quando dicevano che "in medio stat virtus", "la virtù sta nel mezzo", una regola che vale anche e soprattutto per la pizza, specie se parliamo del format di pizza, "Nè alta nè bassa" messo a punto negli anni da Tonino Vespa, pizzaiolo storico di San Giovanni. La pizza "nè alta nè bassa" la puoi gustare sempre alla sua pizzeria Al Grottino a via Orvieto, proprio davanti all'omonimo mercato rionale. Fragrante, leggera, digeribilissima, difficile resisterle.
Via Orvieto 4, Roma - 067024440

Quella particolare per lo sperimentatore

Gli sperimentatori sono tali perché non si accontentano dei classici, ma non per questo li disprezzano: che la margherita sia intramontabile nella sua semplicità è un dato di fatto, ma precludersi la possibilità di assaggiare gusti nuovi e azzardati è per lo sperimentatore un peccato punibile penalmente. Nel cuore di San Giovanni Favilla ha già conquistato i palati più curiosi ed è pronta a convertire anche quelli più tradizionali. La pizza, cotta nel forno a legna e preparata con materie prime selezionate, ha il bordo alto ma fragrante. In carta più di 20 pizze disponibili: dalle grandi classiche alle Special, per un menu che varia ogni 15 giorni con l’obiettivo di valorizzare gli ingredienti di stagione. Dicembre è stato il mese della focaccia con puntarelle, stracciatella di bufala e sfilacci di coppiette di maiale. La pizza di febbraio non te la spoilero.
Via Urbino 35, Roma - 0670493458

Quella al taglio per il nostalgico

La pizza al taglio a Roma è più di una tradizione ed è più di un semplice cibo da strada: è storia, è arte, è condivisione. E i nostalgici si battono affinché le pizze gourmet tagliate con forchetta e coltello non prendano il sopravvento sulla croccante ma morbida, unta ma non grassa, semplice ma anche gustosissima pizza al taglio. Non si tratta solo di mangiare ma di entrare, ammirare il bancone, chiacchierare con il gestore e mangiare con la sfida di non sporcarsi (o almeno non troppo). Pluto’s, dopo vent’anni di teglie sfornate, apre in piazza Ragusa con una nuova veste ed è già punto di riferimento della zona per lavoratori, famiglie e bambini. La lievitazione è lenta, i condimenti sono scelti con cura e i gusti spaziano per far felici sia i più nostalgici che i curiosi: patate e mozzarella, fiori di zucca e alici, crema di broccoletti e salsiccia e – addirittura – le pizze ripiene. Il nostalgico entra e, ammaliato dal bancone, vorrebbe non uscirne più.
Piazza Ragusa 37, Roma - 067021450

Quella napoletana per l’esigente

L’esigente – nonostante non disprezzi mica la pizza scrocchiarella tipica della sua Roma – spesso e volentieri si reca da Sbanco per addentare la pizza napoletana patrimonio dell’Unesco. Si punta sempre all’eccellenza e qui la pizza, d’ispirazione napoletana, non viene considerata una semplice pizza ma un vero e proprio piatto d’autore cui vanno abbinati drink e vini all’altezza. Una delle pizze più rinomate è la Cacio e Pepe: il cornicione e l’impasto ricordano Napoli, ma il condimento mette subito in chiaro che siamo a Roma. E con Roma – e le sue tradizioni - non si scherza.
 Via Siria 1, Roma - 06789318

Quella scrocchiarella per i tradizionalisti

Da Simonetta è la classica trattoria romana: gajarda, caserecca e ricca di storia. In una location ampia e con cucina a vista, la pizza viene sfornata come piace ai romani: sottile e scrocchiarella. Si, lo so, i romani sono buongustai e – quando si parla di pizza (come quando si parla di du spaghi) – difficilmente si tirano indietro. Non farti ingannare dalla scrocchiarella, quella tanto amata dai tradizionalisti: sembra leggera ma il condimento abbondante riempie eccome. Un po’ come alcune donne: sembrano facili da mandar giù, ma le loro complessità e le loro mille sfaccettature si nascondono dietro l’angolo. E se con la pizza puoi sempre riprometterti di limitarti e mangiarne metà, temo che con le donne tu non possa fare lo stesso.
Via Pontremoli 30, Roma - 0670491589

Foto di copertina dalla pagina Facebook di Sbanco

  • PIZZE PARTICOLARI E GOURMET
  • VITA DI QUARTIERE

scritto da:

Irene Paladino

Romantica e testarda. Amo il cibo e gli spritz, specialmente se in piazza con un'allegra e pazza compagnia. Libri, gatti e il mare della Sicilia sono gli ingredienti della mia felicità.

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