Un ristorante a due passi da piazza San Marco in cui eleganza e ricercatezza si incontrano: il ristorante Le Maschere dello Splendid Venice – Starhotels Collezione

Pubblicato il 18 gennaio 2024

Un ristorante a due passi da piazza San Marco in cui eleganza e ricercatezza si incontrano: il ristorante Le Maschere dello Splendid Venice – Starhotels Collezione

Se c’è una cosa in cui credo fermamente nella mia vita è che tutti noi ci meritiamo, almeno una volta nella vita, una cena in un posto che sia davvero spettacolare. Ecco perché, quando mi sono trovata ospite del Ristorante Le Maschere all'interno del magnifico Splendid Venice, a due passi da piazza San Marco, non sono proprio riuscita a trattenere l'emozione.

Probabilmente, ci sarai passato davanti un'infinità di volte senza accorgerti che un ingresso così piccolo e raffinato nasconde in realtà una sala accogliente e comoda, perfetta per una cena intima o per un pranzo veloce in cui però non vuoi rinunciare a un piatto preparato con maestria da uno chef come Massimo Livan, forte della sua esperienza nei migliori locali venezianied in grado di stupirti con le sue idee sempre brillanti.


Le lampade in stile Fortuny all’ingresso, i rivestimenti dei divanetti in raso dai colori caldi e avvolgenti e le luci soffuse creano un'atmosfera da mille e una notte, che ti fa sentire accolto già nel momento stesso in cui varchi la soglia del locale.


Ci accomodiamo quindi accanto al camino acceso che regala ulteriore eleganza ad una sala che già di per sé si presenta come estremamente romantica. Si nota fin da subito il soffitto a vetri del campiello che mi lascia godere di questa meravigliosa notte stellata mentre le luci soffuse della sala e l'arredo in legno rendono l'atmosfera ancora più intima. Non molto distante da noi c'è il Lounge Bar, anche questo con le sue luci soffuse e un barman sorridente, pronto a stupirti con i suoi cocktail.


Una volta accomodati, arriva un amuse-bouche di pinzimonio con pane e olio, una delle cose che apprezzo di più di questo tipo di locali. Quel ritorno alla tradizione fortemente italiana del pane con l'olio che ricorda le domeniche a tavola ma che, al tempo stesso, si rivela così raffinato e prezioso da farmi immaginare l'attenzione e la cura per le materie prime che viene fatta in cucina. L'olio è una selezione Giuseppe Giusti di Modena e viene servito insieme a sedano e carote julienne. Ti svelo un piccolo segreto: non appena arrivati, inizia subito con il sedano per pulire bene la bocca e assaporare al meglio il pane con l'olio. Poi, prendi di nuovo un pezzettino di sedano per ripulire ulteriormente il palato dal sapore corposo dell'olio e passare all’insalatina croccante con capperi e olive taggiasche.


L'insalata, in realtà, nasconde una delicatissima tartare di tonno, tanto delicata che la percepisci appena, ma svolta il carattere del piatto con tutta la sua semplicità. Assaggia il cappero soltanto alla fine perché ti lascerà in bocca quella sapidità che risveglia i sensi e che ti prepara ad assaporare al meglio la cena.


Per gli antipasti seguiamo il consiglio del maitre che ci suggerisce i moscardini cotti a bassa temperatura con crema di patate, chip di patata viola, gel di prezzemolo e terra di olive taggiasche ed il piatto vegetariano Ideato dallo chefil Giardino D'inverno, un’entrée con crema di Parmigiano, cavolo, cavolo nero, pera, zucca e funghi di stagione. Apprezzo sempre quando uno chef decide di inserire un piatto vegetariano nel suo menù e con un nome così capirai che non potevo proprio fare a meno di provarlo. Al primo assaggio quello che penso è che, se ci troviamo in un giardino, è probabilmente quello dell'Eden. La crema di parmigiano fa da filo conduttore in un piatto che rimane delicato al palato ma che scoppietta non appena procedi con l'assaggio. Troviamo infatti il cavolo nero in chips e la patata viola che regalano croccantezza mentre il cavolfiore… Oh, é divino! Se solo mia mamma me lo avesse preparato così! Ultima nota: si dice che al contadino non bisogna far sapere quanto è buono il cacio con le pere. In questo giardino d'inverno troviamo una lamella sottilissima di pera che, come il battito di ali di una farfalla, ti solletica il palato con la sua dolcezza. E’ il piatto vegetariano perfetto, equilibrato, sfizioso, per niente banale e che dona il massimo risalto alle materie prime di stagione.


La proposta di pesce, il moscardino cotto a bassa temperatura, è ben equilibrato, soffice e cotto alla perfezione. Il lampo nella notte avvolgente che è questo piatto è il gel di prezzemolo che, proprio come un lampo, appare per un secondo e si lascia ricordare. Il rischio, fortissimo, era che il sapore acceso del moscardino coprisse la composizione del piatto e non era per niente facile mantenersi tanto delicati in una proposta che ricorda assolutamente la cucina veneziana ma che la porta ad un livello superiore.


Mi piace la delicatezza, ma mi piace anche quando un piatto non si fa troppe remore e si lascia ricordare come il risotto con cime di rapa, gamberi rossi crudi e gel di melograno. Cremoso, il risotto mantiene il gusto avvolgente delle cime di rapa che esplode come un fuoco d'artificio. Arriva prima la parte più forte, seguita dalla delicatezza del gambero crudo che, con la sua carnosità, riesce a contrastare sia nella consistenza che nel sapore in quanto non si lascia sovrastare dalla cima di rapa ma spicca con la sua dolcezza.


Se il risotto puoi anche condividerlo, per i secondi non si può proprio scendere a compromessi. Anche in questo caso, ci lasciamo consigliare e ci viene proposto un trancio di branzino con carciofi aromatizzati alla menta, crema di topinambur e lamelle di mandorle per me, e per il mio ospite un trancio di rombo in crosta di olive con la sua pelle soffiata, patate e salsa mediterranea, composta da capperi, olive e pomodorini.


Per quanto riguarda il branzino, abbiamo un carciofo che nella sua crema è assolutamente dominante e si erge al re del piatto. Il pesce è compatto e la sensazione è quella di una culla che ti custodisce e ti coccola con il suo calore semplice ma sempre perfetto. Se dovessi trasmetterti un'idea, ti direi che è la pietà di Michelangelo fatta piatto: così delicata nella sua complessità ma in grado di mettere d'accordo e di stupire proprio tutti. E’ un piatto che lavora su più livelli perché ha una sua struttura complessa che si rivela nella parte soffice della crema di carciofo, nella compattezza del pesce e nella croccantezza delle mandorle.


D’altra parte, il rombo è la rivisitazione del pesce in umido che prepareresti in casa. Ti direi che è quel piatto comfort dove ogni singolo elemento è perfettamente al suo posto.

E per il dolce? Ma sì, c'è sempre spazio per il dolce. Dopo un pasto così però va bene anche dividerlo. Abbiamo un cubo di cioccolato che chiude questo viaggio nell'estasi e che viene servito con la sua salsa Mou: così cremoso e dolce che vorresti annegarci dentro.


Tra tanta classe e tanta eleganza, ne sono sicura: vorrai anche tu concederti una cena presso Le Maschere!
 
 
 

  • RISTORANTI ROMANTICI
  • RECENSIONE

scritto da:

Elisa Bologna

Da piccola dicevo di voler diventare giornalista, così tutti avrebbero dovuto ascoltarmi. Crescendo, mi sono resa conto che l’amore per la buona tavola e per il vino avrebbe avuto la meglio su tutto: per 2Night scrivo per bisogno e mangio per passione.

IN QUESTO ARTICOLO
POTREBBE INTERESSARTI:

Premiate le migliori pasticcerie d'Italia 2025: dolci belli, buoni, sani e sostenibili

Tra bignè, macaron, torte e semifreddi l'ingordigia è in agguato. Soprattutto in questo periodo dell'anno.

LEGGI.
×