Mangiare con i piedi sulla sabbia: il nostro viaggio sul versante Adriatico del Salento
Pubblicato il 6 luglio 2023
Se scegliete l’Adriatico allora spira vento di scirocco. Mare calmo, profumo di salicornia, sentori di sale.
Sempre che non vi piacciano le onde, la salsedine a fiotti sulla pelle e allora questo lembo di costa varrà bene una sosta anche di tramontana.
Il nostro viaggio lento di mare e di terra, tra tuffi, bracciate e pause di gusto con i piedi a mollo parte dall’area nord della costa adriatica, località Torre Specchia Ruggeri e andrà avanti, tappa dopo tappa per un bel po’ circumnavigando la penisola salentina.
La sentite la musica e la paglia frusciare a ritmo di percussioni? Ecco si, chiudete gli occhi, il sole brucia…un filino madidi di sudore e i capelli appiccicati addosso: tutto questo ci dice che occorre fermarsi. Quando pensate di essere in Costa Rica allora siete arrivati al Puntarenas. Stop, please! Una birra ghiacciata vi aspetta. E non solo quella. Davanti a voi non c’è il Pacifico, ma una dimensione altrettanto azzurra e infinita che risponde al nome di Adriatico e si schiude alla vista attraverso una porta in legno che sa di libertà. Qui si può fare aperitivo, stop and go. Attendere il calare della sera attraverso quella porta e lasciarsi deliziare da piatti gourmet o sfizi salentini.
L’ambiente è semplice proprio come in Costa Rica, se ci aggiungete però un tagliolino con vongole, zenzero e tartare di gambero è tutta un’altra storia. Un carpaccio di pesce con i piedi nella sabbia fresca è cartolina senza tempo, al pari di uno spritz che invoglia ad indugiare, aspettare la musica e lasciarsi travolgere. Ma guarda lì che sole rosso fuoco, pare tuffarsi in acqua per incendiarla. È il Salento, bellezza!
Puntarenas, S.P. San Foca – San Cataldo /Vernole (LE). Tel. 3333055378
È ora di andare, il mio viaggio lento verso i tramonti (ahi quanto ne sono dipendente!) salentini mi spinge a riprendere il cammino e visitare altri luoghi d’elezione per il mio animo salato.
La città dei Martiri serba il suo fascino senza tempo e merita una sosta, anzi due. Otranto ha mille volti, ma non cambia mai faccia.
E allora prenoto un tavolo, per tempo, al ristorante del Balnearea, prima che quel fazzoletto di gusto e cura registri, as usual, il tutto esaurito.
Gianfranco dopo vent’anni di successi è una garanzia, c’è tutta la sua passione, la cura, la ricerca, l’umiltà e la fatica in ogni angolo di questo lido pret à mager agli Alimini. Si può iniziare con una gustosa colazione mirando l’alba idruntina, concedersi una frisa inzuppata quanto basta o piatti freddi di pesce per un pranzo veloce prima di un tuffo salvifico o banchettare di gusto senza lasciar nulla al caso.
Io ve lo dico, anche un plateau royale qui è differente e parla il Salento autentico. Avete mai visto un gambero viola o sua maestà l’ostrica accompagnati da fichi freschi? Qui è così! Il menù si rinnova senza mai stravolgere i canoni delle origini e allora via a cozze gratin, impepate, fritturine di mare. Il vino è bello fresco e invoglia ad andare avanti con un buon piatto di mezze maniche allo scorfano con datterini rossi e gialli e dei tagliolini al burro e acciughe del Cantabrico, orata e peperone crusco.
Le radici non si tradiscono ma l’evoluzione è d’obbligo, garçons. Poteva mai mancare il sushi?, Sulla terrazza Malfy è tempo di nigiri, uramaki, maki, sashimi. Cotto, crudo, preparato con perizia e fantasia ma buono come le ciliegie, uno tira l’altro. Ops! Sta calando il sole, faccio un tuffo, e riprendo il coast to coast.
Balnearea Beach - Laghi Alimini 0, Otranto (LE). T: 0836801526
Quasi quasi resto in zona, la pennica veloce del viaggiatore, sete e lino per star fresca e riparto di gusto con una colazione salentina alla terrazza del Ficodindia Beach. Un'esperienza sensoriale completa, dove il cibo e il mare si uniscono per offrire un momento di puro godimento, recita il claim del lido di Alimini2.
Mare nel piatto, piedi tra sabbia e onde e Carlo, il padrone di casa, dietro ai fornelli di mane a sera. Da 18 anni a questa parte.
Iniziare il mattino con un morso generoso a un pasticciotto non ha prezzo, come concedersi piatti freschi e sempre nuovi, ogni giorno, con prodotto locale a filiera cortissima e di stagione, a pranzo. Magari una soffice e croccante patapinsa, condita con salumi home made che parlano il griko (non mi sono ammattita, è proprio così!).
La sera poi…bè, il ristorantino è una chicca per pochi intimi, un rifugio romantico, la pista d’atterraggio dei sensi soprattutto se ci si lascia coccolare da chef De Iacob lasciandogli fare di noi ciò che più desidera.
À la carte o percorso di degustazione? Signori, se permettete opterei per il secondo.
Il pane è soffice, ovviamente home made. I primi sono un viaggio nel viaggio. Dove mi butto?
Risotto, calamaretti, asparagi e un’ostrica selvaggia? O magari lo scorfano con sedano rapa, asparagi e tartufo scorzone estivo, il tagliolino all’aglio nero, cozze, clorofilla di prezzemolo e acqua di mare di storica memoria. E ancora, si diceva qualche rigo più su, i salumi che rappresentano una delle novità dell’anno: Il salame al finocchio si chiama màlachro, quello di maiale rekko, quello piccante pu cei.
Che fate, passate?
Ficodindia Beach - Contrada, Alimini serra 2, Otranto (LE). T: 3286846443
È il momento di spingerci ancora più a sud, viaggiatori del gusto e della bellezza fronte mare. Il navigatore fa da sé, andiamo a marina di Marittima, diretti al luogo ritenuto da Forbes una delle 100 eccellenze italiane del settore: Lido Ficò. Gree, tra Adriatico e macchia mediterranea, rispettoso dei luoghi e della storia, piacevolezza declinata a 360 gradi e profumi antichi rivisti con gli occhi del futuro. Sito multilingue, prenotazioni a mezzo app ma anima salentina autentica. Il nome deriva dall’albero di fico, frutto goloso che a Diso viene peraltro celebrato il 16 di agosto con un viaggio attraverso 60 varietà. In questo lido prima del tuffo nelle acque chiare occorre, se ci si vuol bene, fare il percorso di 300 metri che parte dallo stabilimento e termina alla Cala dell'Acquaviva, famosa per le sue acque sorgive e cristalline. Gli alberi di fico silenziosi, raccontano la storia di questo lembo di paradiso incastonato in una scogliera ricca di terrazzamenti naturali.
A pranzo, antipasti, primi e secondi piatti, accompagnati da una selezione di vini delle nostre rinomate cantine locali. Insalatone golose, frise e rosette fragranti.
Nel mezzo ci si può abbandonare alle coccole dell’area relax e per cena, via al lusso. Solo su prenotazione, musica lounge e vista panoramica. Partirei con una tartare di crostacei, meluncella e crumble di frisa. Poi man mano spingo sull’acceleratore e, a lume di candela e con i piedi bagnati vado di ravioli ripieni di burrata di Puglia, in salsa al burro, pesto di basilico e calamari, per poi puntare dritto su un piatto di sarde spinate fritte in panure croccante e concludere con un picco di golosità: Gelato Ficò “Gusto 17”, ovvero fior di latte variegato con composta di fichi, cioccolato e granella di mandorle.
Lido Ficò - Via Litoranea, 115, - Marina di Marittima (LE). Tel: 08331976078
Sono sazia, di cibo, bicchieri e bellezza. Mi fermo giusto qualche ora per poi riprendere il viaggio, stavolta direzione Jonio! Preparate teli, occhi e sinapsi. A breve si ricomincia!
scritto da:
Salentina doc, Giornalista professionista, Premio Daphne Caruana Galizia, attivista per i diritti civili, la legalità e la lotta alla mafia. Mi definisco "giornalista pescivendola", in onore della storica pescheria di famiglia (dove ogni tanto faccio capolino). Da quel posto del cuore ho coltivato fin da bambina il piacere della tavola semplice e genuina. Ho lavorato, tra gli altri, con Milena Gabanelli, Sole24ore, Corriere.it. Oggi scrivo per AGI, GUIDE DI REPUBBLICA, LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO, ARTICOLO21, 2NIGHT SALENTO, SALENTO REVIEW.
Tra bignè, macaron, torte e semifreddi l'ingordigia è in agguato. Soprattutto in questo periodo dell'anno.
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