A Venezia riapre La Colomba: dove si poteva pagare il conto con un'opera d'arte
Pubblicato il 24 novembre 2025
La Colomba si trova in Piscina de la Frezzaria 1665, a poca distanza da Piazza San Marco. Le sue origini si perdono nella storia, ma la sua vita moderna inizia nel 1929, quando il collezionista veneziano Arturo Deana acquistò questa trattoria con stallo. Deana, molto legato all’arte, trasformò gradualmente il locale in un salotto culturale. Prima ritrovo di studenti, marinai, e viaggiatori accolse presto anche artisti, collezionisti e personalità culturali di spicco. Si trattava di un ambiente bohémien, dove si potevano portare i pasti da casa, pagando solo le bevande, oppure pagare il conto con un'opera d'arte. Tra i commensali, durante la sua lunga storia ci sono stati anche Giorgio Morandi, Filippo De Pisis, Marc Chagall, Oskar Kokoschka, Pablo Picasso ed Emilio Vedova.
Visse un grande momento di fermento culturale tra gli anni '40 e '50.
Nel 1946 Deana istituì il “Premio di pittura de La Colomba” rivolto soprattutto a giovani pittori veneziani e veneti, proprio mentre La Biennale veniva interrotta per la Seconda Guerra Mondiale. Il concorso fu chiamato "piccola Biennale" e mantenne alto, sia pure in via non istituzionale, il fervore artistico della città. A valutare i dipinti esposti nelle sale c'era una giuria d'eccellenza, composta da artisti e critici importanti come Tosi, De Pisis, Cesetti, Diego Valeri.
Il premio, con le relative esposizioni, venne ripetuto anche negli anni successivi, fino al primo dopoguerra. Nel 1953 fu lanciato il Concorso “Un menù per la Colomba”, in cui artisti erano invitati a creare opere di dimensioni 30×30 che poi, ristampate, fungevano da copertina del menu del giorno. Oggi, nel locale, se ne possono vedere diverse copie riprodotte.
Il concorso divenne un punto di riferimento culturale: negli anni vi parteciparono artisti di rilievo.
Negli anni successivi, La Colomba ospitò diverse rassegne artistiche e continuò a funzionare come punto di incontro culturale per artisti, critici e collezionisti.
Tra gli anni '70 e '80 ci fu un progressivo declino della dimensione culturale; La Colomba perse parte della sua funzione di “salotto artistico”, ma continuò a esistere come ristorante tradizionale.
Ci furono sporadici momenti di rilancio culturale, come nel 2021 con un evento dedicato all’artista Jisbar.

Il 17 novembre, dopo diversi anni di chiusura, La Colomba ha riaperto con una nuova gestione.
Noi abbiamo incontrato il manager Massimiliano Corti, veneziano, da sempre nella ristorazione veneziana. Con una lunga carriera alle spalle e importanti impieghi - come la direzione per 8 anni della caffetteria del Peggy Guggenheim - si è lanciato in questa nuova avventura. Quando gli chiediamo cosa pensa della riapertura de La Colomba ci risponde con una frase dell'amico Arrigo Cipriani: "a Venezia ci sono 3 locali: Harry’s Bar, Taverna La Fenice e Trattoria a la Colomba"... "il terzo, chiuso, andava riaperto".
Il segreto del suo successo, ci racconta è sempre stato quello di poter contare su un team fidatissimo, lavorando con professionalità e fiducia. Ci sono già ottimi i presupposti anche qui, a La Colomba, con la squadra giovane e determinata che lo affianca.
Lo chef è Gianpaolo Zhan (nella foto), nato a Roma da famiglia cinese, è già un veterano della cucina di livello a soli 33 anni. Messo di fronte alla domanda: "Cosa pensi del grande nome che ti porti sulle spalle", si dice sicuro del brillante futuro de La Colomba ed entusiasta del nuovo inizio.
Ha collezionato esperienze in diversi ristoranti stellati, italiani e non, tra cui La Pergola di Roma, con lo chef Heinz Beck. Lì, grazie allo chef pâtissier Giuseppe Amato, amico e mentore, si è dedicato anche alla pasticceria, formandosi nell'ambito.
Abbiamo assaggiato il suo menu degustazione di cinque portate, oggi presenti del menù ordinario del ristorante.
La cena si è aperta con il benvenuto dello chef, un'entrée composta da un cannolo ripieno di baccalà mantecato, coperto di polvere di amarene, e da un tacos ripieno di ragù, con sopra una purea di carote profumate al timo e una slide di tartufo fresco.
Come antipasto abbiamo provato l'uovo cotto a bassa temperatura, dentro a una spuma di patate leggermente affumicata con sopra caviale e cipolle tostate.

Come primo, ci è stato servito un risotto all'astice gratinato all'nduja e salsa di prezzemolo, leggermente piccante e, come ci rivela lo chef, "mantecato con un goccio di panna".
Come secondo, Zhan ci ha presentato il suo piatto forte, il "Sottobosco 1.0", ovvero un merluzzo coperto da una spuma di patate e sentori di bosco.
Il dessert, un dolce al cucchiaio alla ricotta di pecora e visciole, porta a Venezia la tradizione natale capitolina di Zhan.

Il ristorante, insieme al suo cocktail bar, è aperto dalle 11 del mattino alle 11 di sera.
È molto grande rispetto alla media dei locali veneziani, strutturato in due piani, con diverse sale. Al piano superiore ci sono dipinti originali di pittori di fama nazionale come Milena Milani e Bruno Mancinotti. Ai muri della sala sottostante ci sono invece le riproduzioni delle copertine dei menù (30x30) disegnate in passato dagli artisti.
Quando abbiamo chiesto a Corti notizie riguardo al futuro de La Colomba come polo culturale, ci ha rivelato l'ambizione di riappropriarsi almeno parzialmente del ruolo.
Si sta già lavorando per le grafiche del menu 2026, anno della Biennale d'Arte. Sarà probabilmente indetto un concorso ispirato a quello del '53 che coinvolgerà due importanti atenei veneziani, quali IUAV e Ca' Foscari. Allo stesso tempo, si stanno intensificando i contatti con collezionisti e addetti ai lavori italiani e stranieri.
Con curiosità, lasciamo La Colomba e ci auspichiamo per lei un brillante futuro.
La Colomba
Piscina de Frezzaria, 1665, 30124 Venezia VE
Tel: 0419690017
Per le fonti storiche:
sistart.org
exibart
artslife
archivi.cini.it