Cristian Capoccia ha vinto la sua scommessa: da 5 anni il suo ristorante a San Pio è amato dalla gente

Pubblicato il 21 novembre 2022

Cristian Capoccia ha vinto la sua scommessa: da 5 anni il suo ristorante a San Pio è amato dalla gente

Grazie a un mix di qualità e perseveranza Cristian Capoccia ha vinto la sua scommessa su Lecce, con bilancio in crescita costante e una pioggia di soddisfazioni

A distanza di cinque anni dall’apertura il ristorante Capoccia’s si appresta a festeggiare un importante traguardo collezionando una serie di successi tanto inaspettati quanto graditi.
A prendere gli applausi e i complimenti il 37enne Cristian Capoccia, leccese doc, la cui famiglia vanta una discreta visibilità sia in ambito pubblico sia ristorativo.
Dal 1994, infatti, è alla guida del bar pizzeria Meeting, nel quartiere San Pio.
Un locale inizialmente sottovalutato per via del suo collocamento geografico, ma che negli anni ha saputo conquistare stima e affetto da parte dell’intera comunità.


Lo abbiamo incontrato per fare un bilancio della sua attività e della sua vita imprenditoriale e tra i tanti aspetti caratterizzanti ci ha stupito la sua incredibile umiltà, unita ad ambizione ed esperienza settoriale, quest’ultima acquisita anche grazie alla professionalità dei suoi collaboratori ai quali fin da subito si è affidato senza riserve.

Intervista a Cristian Capoccia

Imprenditori si nasce o lo si diventa?

Probabilmente in parte lo si nasce, ma poi l’esperienza sul campo ti permette di affinare le conoscenze. La mia vita imprenditoriale è nata al Bar Meeting, l’attività di famiglia nel quartiere San Pio che, nonostante lo scetticismo generale, aprirono i miei genitori nel lontano 1994. Funzionò da subito, ottenendo riscontri più che positivi e fidelizzando una clientela sempre più esigente, tanto che ci spinsero a implementare anche il servizio pizzeria, arrivando così a coprire quasi tutte le fasce orarie. Il bar lavorava dal mattino presto fino a tarda notte.

É lì che hai imparato i “trucchi del mestiere”?

Finchè studiavo davo una mano sporadicamente, nel tempo libero. Ma poi, una volta terminati gli studi, entrai a far parte attivamente del progetto, sentendolo mio.
Fu così che, vedendomi entusiasta a tal punto, i miei genitori mi lasciarono sempre più spazio, limitandosi a supervisionare.
E in quel periodo posso dire che il bar Meeting raggiunse l’apice del successo.

Dal bar al ristorante come ci sei arrivato?

Devo dire grazie all’ambizione, forse al destino e non da ultimo a mio padre, che mi ha sempre spronato a fare di più.
La svolta quando misero in vendita gli spazi dell’ex auto carrozzeria di fronte al Meeting.
Era l’occasione giusta per ampliare l’ambito di competenza della famiglia addentrandoci nel campo della ristorazione. In un nuovo locale, ma vicinissimo allo storico bar, quasi ad avere una sorta di continuità con la tradizione.

Era il 25 novembre 2017 quando si alzavano le serrande del ristorante Capoccia’s. Hai mai titubato su questa scelta?

Non posso negare di aver avuto qualche indecisione, vuoi perché era appena nata mia figlia e aprendo un locale nuovo sapevo che le avrei tolto tempo prezioso, vuoi perché diversa gente, spesso anche colleghi, pronosticavano miseri successi nel quartiere che, tra le altre cose, non ha nemmeno un “passaggio”. Per capirci: la gente ci deve venire appositamente, non ci capita per sbaglio. E poi fondamentalmente ero appagato dal lavoro al meeting, non potevo lamentarmi. Ma incoscienza, ambizione e il grande supporto famigliare mi hanno spinto a osare oltre.
Probabilmente è stata una delle più grandi sfide che abbia mai fronteggiato e oggi sono felice di dimostrare che il mio intuito aveva ragione.

Era un mondo nuovo per te e lo sapevi. Qual è stata secondo te la chiave del successo?

Il coraggio di non badare a spese e la fortuna di essermi affidato a professionisti competenti e onesti che inizialmente hanno saputo guidarmi in questo percorso.
Ma poi anche la perseveranza e la presenza costante: il ristorante è aperto tutti i giorni sia a pranzo sia a cena in qualsiasi mese dell’anno con lo stesso menù. Inoltre è un posto continuativo e rassicurante, non segue le mode, ma la qualità e la costanza.

A proposito di collaboratori so che ci sono due persone che ti accompagnano fin dall’inizio di questa avventura, due pilastri portanti, uno in cucina e uno in sala, che tieni a ringraziare…

Lo chef Danilo e il maitre di sala Mauro.
Entrambi sono stati e continuano a essere una risorsa fondamentale nonché l’anima del ristorante insieme a me e, naturalmente, a tutti gli altri collaboratori che nel tempo si sono uniti allo staff.
Non da meno un ringraziamento va ai miei genitori Enza e Ronzino, e ai miei cognati, Walter e Antonio, che hanno sopperito alla mia mancanza al bar meeting, che resta sempre nel mio cuore.

Come li hai “reclutati”?

Lo chef l’ho incontrato per caso un paio di mesi dall’inaugurazione del locale, mentre entrambi accompagnavamo le nostre figlie alla scuola materna.
Uno scambio di battute, forse la curiosità al mio progetto e, provvidenzialmente, la sua opinione sincera sul menù che avevo precedentemente studiato per l’apertura.
Integrò la mia idea iniziale, proponendosi per aiutarmi in una nuova e più moderna stesura, adatta alla tipologia di locale che avevo in mente.
Il maitre allo stesso modo. Per un caso fortuito e grazie a conoscenze in comune.
Oggi siamo complementari, perché oltre a essere instancabili lavoratori, ognuno ha la sua competenza e nessuno sconfina nell’ambito degli altri.

Entriamo nel vivo del ristorante: su cosa si basa la proposta gastronomica?

La nostra proposta si basa su piatti della cucina italiana, prevalentemente marinara, ma che non disdegna incursioni di terra con ottimi tagli di carne particolare, taglieri sfiziosi di salumi e, perché no, primi piatti con accostamenti curiosi e bilanciati. Una cucina creativa, moderna (ma non troppo) e di sostanza, che non lascia lo stomaco vuoto insomma. Per noi il primo piatto deve pesare almeno 120 gr, a riprova del fatto che il rapporto qualità – prezzo è eccellente e la trasparenza sopra ogni cosa.

I cavalli di battaglia?

La nostra forza sono senza dubbio i crudi di mare, rigorosamente la prima scelta, che spaziano tra carpacci, tartare, ostriche, gamberi, scampi, fasolari, cozze e via dicendo.
Richiestissima anche la degustazione Capoccia’s, una carrellata di antipasti misti cotti e crudi composta da 8 portate, di terra e mare o personalizzabile di solo mare.


Tra i primi di pesce un evergreen è la linguina ai ricci, che si gioca il podio con i paccheri con tartare di gambero rosso e stracciatella. Tra i secondi, invece, da provare assolutamente la mitica frittura di calamari gamberi e paranza, ma anche i tagli di carne speciali, tra i quali merita un plauso particolare la selezione irlandese.

A una proposta gastronomica di tale livello hai accostato una wine list altrettanto prestigiosa. Raccontacela...

In carta attualmente annoveriamo circa 250 etichette di vino, suddivise per tipologia e provenienza. Oltre al prodotto pugliese, non mancano ovviamente referenze nazionali e internazionali, con una particolare attenzione alle bollicine d’Oltralpe.

E che dire dell’ambiente? Riesce a essere intimo e accogliente nonostante i coperti interni superino il centinaio…

In questo caso il merito è dell’amico e architetto Davide Negro, che si è occupato dell’arredamento del locale, volutamente suddiviso in due sale interne (di cui una più ampia e una più raccolta, spesso riservata per eventi privati, compleanni, ricorrenze o grandi gruppi) e un dehor per l’estate.
Volevo che Capoccia’s fosse un luogo informale ed elegante al tempo stesso, ideale sia per le coppie, sia per le famiglie sia per grandi comitive di amici o colleghi di lavoro.
Un posto per tutti e, soprattutto, per tutte le “tasche”.

Quel è la tua più grande soddisfazione?

Avere il locale molto frequentato sia a pranzo sia a cena, con tantissime recensioni posive e da un bilancio in continua crescita.
Mentre i prezzi, per la tranquillità dei clienti, restano invariati da diversi anni e così promettiamo che sarà anche nel prossimo futuro.

Tornando al pretesto dell’intervista ricordiamo che tra pochi giorni ricorre il quinto anniversario. Cosa hai organizzato per l’occasione?

Il 9 dicembre è in programma una cena spettacolo durante la quale proporremo un menù che valorizza i nostri grandi classici con l’abbinamento vini. Ogni portata, dunque, sarà proposta accostata a un’interessante etichetta. 
Ciò che più conta è il piacere che avremo a festeggiare con i nostri clienti e amici un traguardo importante raggiunto anche grazie a loro. La data esatta verrà comunicata nei prossimi giorni sui canali social del ristorante.

Spoiler progetti futuri. Hai un sogno nel cassetto?

Aprire un locale al mare per chiudere il cerchio.
Ma sapendo bene che fare impresa oggi, soprattutto in questo settore, richiede sacrifici e presenza costante, per il momento resta nel cassetto...



Capoccia's ristorante - Via Alfonso Sozy Carafa, 63 - Lecce. T: 3286019599

  • RISTORANTE DI PESCE
  • GLI ADDETTI AI LAVORI
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