Un invito alla tranquillità. La mia cena in un ristorante zero turistico a Venezia

Pubblicato il 20 marzo 2023

Un invito alla tranquillità. La mia cena in un ristorante zero turistico a Venezia

Quello che non ti aspetti. È così che mi sento definire l’esperienza che un turista ignaro che, un po’ per caso, decide di varcare la porta di Aquila, un ristorante e wine bar in Lista di Spagna, a pochi passi dalla Stazione di Venezia Santa Lucia. È quello che non ti aspetti perché ti trovi su una via estremamente trafficata, dominata dalle leggi del mordi e fuggi dettate da chi viene e chi va, e dove un posto che possa vagamente farti venire in mente la parola “qualità” non ti aspetti di trovarlo proprio facilmente. Io ovviamente Aquila la conoscevo già, ho già avuto il piacere di chiacchierare con Marina, la giovane titolare e anima del ristorante, ma stavolta era arrivato davvero il momento di provare a tutto tondo l’esperienza che il posto sa offrire.


Aquila sicuramente ha già in sé un grande valore, ma questo diventa ancora più grande grazie al contesto di cui dicevo sopra. Quando entro, vengo subito accolto dallo staff e messo ad accomodare, ma basta davvero una manciata di secondi a capire di aver lasciato alle spalle per un po’ tutto ciò che è la caotica Lista di Spagna. Le tinte tenui delle pareti, gli accenni di musica jazz, il parlare con toni moderati degli altri commensali, un po’ come in segno di rispetto della tranquillità del luogo, che deve essere per chiunque voglia entrarci.


La prima cosa che noto dopo essermi seduto è un grazioso centro tavola, che esprime perfettamente la semplicità di tutto ciò che ho attorno in questo momento. Un bottiglietta di vetro infiocchettatata con uno spago e con dentro della carta verde acqua arrotolata con scritto semplicemente “@ Aquila Venezia”. Li ha fatti Marina, e se dovessi rappresentare Aquila con un solo e semplice oggetto, credo che sceglierei questo… Ma scusami, sto divagando! Dopo aver ordinato, mi viene portato subito un calice di vino bianco, uno Chardonnay Trevenezie. Giusto per ricordare che Aquila è anche wine bar, si presta bene anche per l’aperitivo con la sua bella selezione di vini locali. Poco dopo arriva anche il cesto con pane e taralli, e anche lì noti l’attenzione al dettaglio: il pane non solo è sofficissimo e fatto in casa, ma è anche caldo.


Scelgo una tartare di tonno rosso con mozzarella di bufala ed erba cipollina, accompagnata da maionese e da salsa teriyaki. Il sapore è delicatissimo, la mozzarella rende il sapore più morbido, l’erba cipollina ci dà quel tocco frizzante in più e il bello è che oltre a mangiarla da sola, la abbini alla maionese o alla teriyaki… ed è proprio la seconda la sorpresa, perché il contrasto che si crea con la salsa è super.


Dopo averla spazzolata cercando di gustarla per più tempo possibile, arriva il primo. Non potevo non scegliere il classico del locale, il piatto a cui Marina è più affezionata, e si vedeva benissimo quando me l’ha proposto. I ravioli sono fatti in casa con la pasta nera (di seppia), ripieni di capesante e patate e con crema di zucca. Ti viene quasi male a tagliarne uno per assaggiarli, ma dopotutto non così tanto: è squisito, il sapore del pesce, delle patate e della pasta si sposano alla perfezione, e cui si aggiunge poi la dolcezza della zucca, per un boccone che si può dire davvero armonioso, equilibrato. E sì, potrai anche dire “ma sono solo quattro!”, ma sono grandi e ti assicuro una volta finiti non hai affatto l’impressione di aver mangiato poco.


Ma tutto questo non significa che non rimanga uno spazietto per il dolce: scelgo la panna cotta con il cioccolato, e anche qui, ancora, mi colpisce la semplicità. È servita in un normale bicchiere da acqua, ma il tovagliolo nero che le fa da contorno, sfumato col cacao, rende la portata elegante con una mossa semplicissima. E poi vabbè, era buonissima, ma cosa te lo sto a dire?
Insomma, l’esperienza di Aquila me la ricorderò: una cucina genuina, che propone abbinamenti interessanti ma che soprattutto tende all’essenzialità, ai sapori veri, come la sua atmosfera. Che accarezza, che sembra quasi accudirti da quel mondo che vedi là fuori oltre le vetrine del ristorante, con tante persone che passano senza sosta frenetiche una dietro l’altra. E tu sei lì che le guardi, da un punto di vista privilegiato, senza che quasi si accorgano di te.

Aquila Restaurant - Wine Bar
Rio Terà Lista di Spagna, 160 - Venezia
3479992459

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scritto da:

Damiano Fantuz

Amo la musica alternativa e trovo che negli anni Ottanta tutto fosse più bello. E amo Venezia e le sue osterie. Forse quello che mi piacerebbe di più sarebbe frequentare quelle stesse osterie, ma negli anni Ottanta

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