​Viaggio nel Caffè Florian con il Direttore artistico Stefano Stipitivich

Pubblicato il 13 novembre 2017

​Viaggio nel Caffè Florian con il Direttore artistico Stefano Stipitivich

Tutti lo conoscono e tutti vorrebbero andarci, almeno una volta nella vita. E’ il Caffè Florian, un simbolo veneziano che ha più volte intrecciato la sua storia con quella della città marciana. Un punto di riferimento che nei secoli non perde smalto ed è sempre pronto a reinventarsi tra arte e ristorazione. Vi proponiamo un piccolo viaggio nel “mondo Florian” con l’aiuto del Direttore Artistico del Caffè Stefano Stipitivich.

Cosa rende il Caffè Florian un’icona veneziana?

Il Florian, “salotto buono” della Serenissima, è un luogo dove la bellezza è di casa. Proprio nella Sala del Senato, alla fine del XIX secolo, Riccardo Selvatico, il sindaco-poeta, assieme ai suoi amici artisti e intellettuali, ebbe l’idea di creare la prima Esposizione Internazionale d’Arte della Città di Venezia, quella che il mondo conosce come la Biennale.

Tra queste mura, la Storia è di casa…


Il Caffè Florian fu aperto nel 1720 sotto le Procuratie Nuove con l’insegna “Alla Venezia Trionfante”. Da subito, artisti e letterati che lo frequentavano lo ribattezzarono “Florian” dal nome del suo primo proprietario, Floriano Francesconi. Ancora oggi, con gli arredi, le decorazioni, gli stucchi e i dipinti che risalgono al 1858, il Caffè più famoso di Venezia mantiene inalterato il suo fascino. Potete scoprire la raffinatezza e la magnificenza dei suoi allestimenti sala per sala, scopredo ogni volta emozioni nuove: la sala del Senato, quella che i veneziani considerano la più importante per la storia dell’arte; la sala cinese, in stile Pompadour; la sala orientale, decorata dal famoso pittore veneziano Giacomo Casa a metà dell’800; la sala degli uomini illustri, con i ritratti di dieci notabili della Serenissima; la sala delle stagioni, con le figure allegoriche femminili sulle pareti; la sala liberty, creata nel 1920 in occasione del bicentenario del Caffè.

Oggi il Caffè Florian è divenuto un marchio internazionale con l’apertura di altri Florian a Roma (all’interno della Farnesina) e in Asia, a Suzhou e a Taipei, e con una linea di prodotti a marchio di qualità legata alla caffetteria e alla “gioia di vivere” e a oggetti unici di design spesso realizzati da artisti che hanno esposto al Florian di Venezia. Quello che contraddistingue da sempre il Florian è la qualità dei prodotti, il servizio impeccabile e lo stile inimitabile.

Qual è l’esperienza che si prova qui?

Due economisti statunitensi, Joseph Pine e James Gilmore, nel loro saggio economico intitolato “L’economia delle esperienze”, hanno argomentato come le aziende che vogliano tenere il passo con i tempi, debbano fornire prodotti, servizi ma anche e soprattutto emozioni. Per spiegare tutto questo, all’interno della loro premessa, si chiedono: “Perché si è disposti a pagare dieci volte tanto il suo normale prezzo una tazza di caffè al Caffè Florian di Venezia?” La risposta è semplice: con quella tazzina oltre al caffè ti viene servito un viaggio nella storia e nel tempo, una vera e propria parentesi di relax in uno dei luoghi più belli del mondo… Un’emozione impagabile! Che cosa viene considerato di reale valore dai clienti? Perché si è disposti a pagare lo stesso bene o servizio a prezzi notevolmente diversi, quando è consumato in una diversa cornice? Perché, come affermano gli autori, "il lavoro è teatro e ogni business è un palcoscenico". E non esiste palcoscenico più bello al mondo di quello offerto da Piazza San Marco.

Tra storia, stile e bellezza, un Caffè Gourmet…

Qui trovate solo il meglio. Tutte le ricette sono eseguite con i migliori prodotti italiani e tutto quello che si gusta al Caffè Florian è preparato in casa. E allora perché non godere della colazione del Doge (caffè o cappuccino, caffelatte o tè, spremuta fresca di arancia o succo di frutta, croissant, pane bianco tostato, burro, marmellata o miele, yogurt, selezione di salumi e formaggi tipici veneti) o dell'afternoon tea (tradizionale ed esclusivo servizio completo con tè miscela speciale Florian, tipici scones inglesi fatti in casa, marmellata, panna montata e selezione di finger sandwich).

Ma non è tutto. La pasticceria più raffinata qui trova la sua miglior vetrina: quiche, crostate, lievitati con le cioccolate migliori del mondo e la frutta di stagione. Non posso ovviamente mancare le specialità salate tipiche veneziane, ma non solo. Perché non provare l’esperienza di un aperitivo doc con i migliori cicchetti del Florian?

Oltre all’emozione del momento, c’è qualche ricordo che i clienti possono portare a casa?


Tutti i prodotti serviti nel caffè sono disponibili per lo shopping presso il locale o online. E’ l’occasione unica per portare con voi l’indimenticabile esperienza Florian. Qui potrete trovare le miscele di caffè, i fiori di tè, le scatole di latta, le tazze e i mug di porcellana, i foulard di seta, le acque profumate per il corpo, i volumi fotografici, gli imperdibili bicchieri di design in vetro artistico e una selezione di cioccolate dal mondo.

Il Florian ha anche una ricca Collezione d’Arte

Il Florian, da più di trent’anni, sottolinea il fatto storico dell’idea della nascita della Biennale partorita nelle sue sale con le manifestazioni denominate “Temporanea - Le realtà possibili del Caffè Florian” e “Unica”. Entrambe si svolgono in contemporanea con la Biennale Arti Visive e la Biennale Architettura. Il Caffè Florian chiede a un artista di reinterpretare, di appropriarsi “temporaneamente” e in maniera “unica” di questo Caffè, di aprire una parentesi d’arte rispetto al luogo quasi museale che conosciamo. Il Florian acquisisce poi l’installazione che va ad arricchire il fondo artistico del Caffè.

Qui si possono ammirare le opere di Mimmo Rotella e di Bruno Ceccobelli, le stanze di Aron Demetz e di Matteo Pugliese, le luci di Marco Nereo Rotelli, i “goti” di Gaetano Pesce, le video installazioni di Fabrizio Plessi, il “Not-a Superhero” di Luca Buvoli, le anfore di Arcangelo, le “donne illustri” di Irene Andessner, il “Beautiful people” di Fausto Gilberti, la grande sfera di Marco Tirelli, i tavoli di Qiu Zhijie, le foto di Gianni Berengo Gardin e di Massimo Di Capua, il “Florian Bangla” di Paolo William Tamburella, i “N.N. - Non Noti” di Frenopersciacalli e le opere in vetro di Massimo Nordio.

Altre opere, come l’opera di Omar Galliani ”Il Sogno della Principessa Lyu Ji”, si trovano installate, invece, nel Florian in Cina a Suzhou, la città gemellata con Venezia che si trova vicino a Shanghai.

Altre opere ancora, come “Negative Liberty” di Pietro Ruffo, “The garage kids resurrection” di Botto & Bruno, “Movimenti dell’anima” e “Cristalli liquidi” di Fabrizio Plessi e la stanza fatta di specchi di Qui Zhijie “So, we’ll go no more a roving” si trovano, per ora, nel nostro deposito di Marcon in attesa di essere installate nel locale di prossima apertura a Taipei o di esser prestate, temporaneamente, a qualche museo.

  • GLI ADDETTI AI LAVORI
  • INTERVISTA

scritto da:

Giacomo Pistolato

Cinefilo e gattofilo, mi piace scrivere e osservare. Vivo e scelgo Venezia, quasi tutti i giorni. Non amo le contraddizioni. O forse si.

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