A Casalbertone c'è una "trattoria contemporanea" che in due anni è già entrata nel cuore dei romani

Pubblicato il 24 novembre 2022

A Casalbertone c'è una "trattoria contemporanea" che in due anni è già entrata nel cuore dei romani

Innovazione e tradizione. Voglia Trattoria Contemporanea, nel cuore di Casalbertone, mixa alla perfezione familiarità, cura ed eleganza. Il risultato è un'esperienza all'insegna della convivialità, che gli ospiti vivono dal primo giorno d'apertura, il 7 ottobre 2020. Da quel momento in poi, tante difficoltà. Covid e lockdown, ma non solo. I due titolari, Luca e Valerio, hanno saputo andar avanti con la determinazione propria solamente di chi è pronto a inseguire con ostinazione il proprio sogno. Costi quel che costi. E ora, dopo un anno faticoso ma pieno di soddisfazioni, si godono il successo. Costruito, per l'appunto, con spirito di sacrificio e capacità di sapersi continuamente reinventare. Ma soprattutto, con un menù da leccarsi i baffi, basato su una scelta ben precisa: pochi piatti, ma fatti bene e con ingredienti sempre freschi e di qualità. La carta è composta da cinque antipasti, cinque primi e cinque secondi, che vengono modificati 3 o 4 volte l'anno, rispettando la stagionalità dei prodotti. Le risposte dei clienti, e il fatto che ormai Voglia vanti una clientela super affezionata e fedele, la dice lunga su quanto la proposta, ma anche l'atmosfera che si respira, siano entrate nel cuore di tutti. Ma proprio di tutti.

Gli inizi complicati, la "brigata" di Voglia, i semplici (seppur preziosi) segreti del suo successo. Tra risate e proverbi a ripetizione, ecco quanto abbiamo scoperto nella chiacchierata con Luca e Valerio:

Come e quando nasce Voglia Trattoria Contemporanea?

Valerio: "Qui c'era un locale inutilizzato. Io mi ero stufato del lavoro che svolgevo prima, lui aveva appena finito il contratto nel posto in cui lavorava precedentemente. Abbiamo detto 'perché non ci lanciamo?'. Ci siamo lanciati e siamo immediatamente caduti. Il 7 ottobre 2020 abbiamo aperto, il 12 abbiamo dovuto chiudere, era partito il secondo lockdown. Da lì è stato tutto in salita. È nata quasi per caso, però c'era un'idea dietro da poter sviluppare. Ci ho pensato tanto, venivo da altri mondi. Cambiare radicalmente da quello che avevo a quello che dovevo costruire non era una decisione da poco".

Luca: "L'idea era di aprire anche prima, a marzo. Poi ci hanno detto di aspettare, di vedere cosa sarebbe accaduto. Come ci hanno detto questa cosa, il giorno dopo c'è stato il primo lockdown. Abbiamo pensato l'estate a pensarci. 'Vuoi che risucceda un'altra volta?'. Ed è risuccesso". Però siamo qui".

Oltre al Covid, ci sono stati altri ostacoli al momento dell'apertura?

Valerio: "Sì, anche problemi strutturali, problemi che hanno avuto tutti, che non hanno risolto e che da noi sono arrivati centuplicati. Tolti questi tutti questi problemi, col senno del poi, magari un altro Voglia ci sarebbe già stato. In un anno in cui abbiamo lavorato, abbiamo fatto tanto. Quel poco di guadagno che c'è stato l'abbiamo dovuto riversare tutto dentro. Non a livello d'investimento, ma di reinvestimenti. Però, insomma, tutti i mali non vengono per nuocere".

Poi le cose sono sicuramente andate migliorando. Che momento è quello attuale?

Luca: "Adesso ci siamo, siamo presenti, sul mercato. C'è anche un bel riscontro da parte delle persone. Tornano volentieri, abbiamo la nostra clientela. Quindi pare stia succedendo qualcosa".

Dal punto di vista della proposta culinaria, cosa offrite agli ospiti di Voglia? Il piatto che va per la maggiore?

Luca: "Mia nonna aveva un agriturismo, è lei che mi ha trasmesso questa passione. Poi ho cominciato a fare questo lavoro. Ho fatto tutti i tipi possibili di cucina, di esperienze culinarie. Dallo street food a diventare il sous-chef di un albergo a cinque stelle. Ho preso tutto, fatto bagaglio. Ci siamo sentiti e abbiamo deciso di aprire questo ristorante. Ora la proposta culinaria è un incrocio di tutto questo. Cerchiamo di offrire poche cose (cinque antipasti, cinque primi e cinque secondi), cambiarli con la stagione, tre o quattro volte durante l'anno. Cerchiamo di stare sempre sul pezzo. I prodotti sono di qualità, abbiamo scelto di averne pochi proprio per questo motivo. Riusciamo a presentarli bene e a curare ogni minimo dettaglio. C'è la carbonara, la cacio e pepe... La tradizione con un qualcosa di innovativo, particolare. Che può essere nei piatti o nell'impiattamento stesso. Il piatto che va per la maggiore è la carbonara. Essendo il mio piatto preferito, è quello a cui ho dedicato più tempo. Pare che alla fine sia quello più apprezzato in assoluto. Abbiamo fatto un contest, siamo arrivati secondi su circa 80 ristoranti. Per essere aperti da due anni, va più che bene".

Se doveste descrivere l'ambiente di Voglia a una persona esterna, come lo fareste?

Valerio: "Trattoria Contemporanea, nomen omen. Abbiamo cercato di creare un connubio tra la trattoria, e quindi il rapporto conviviale, lo scherzo, il far sentire il cliente a casa, con la contemporaneità dell'arredamento, del fiore sul piatto. Anche se comunque i piatti sono da trattoria, abbondanti. È un mix tra i due mondi, a me piace essere tutti e due. Magari scherzare col cliente come se fosse una trattoria, e poi magari venire da te e metterti a posto il tovagliolo, cambiartelo se ce l'hai stropicciano. Un vero connubio".

Come descrivereste il tipo di clientela che avete? E le risposte che ricevete?

Luca: "Più varia possibile. Dal quartiere, da fuori, clienti fissi, gente che viene da molto fuori e torna".

Valerio: "La fascia d'età è dai 40 in su. Questo per il 70%, il 30% è under 40. Le risposte? Sono positive, le recensioni sono lo specchio di ciò che dicono le persone. Dandoci un'occhiata, quindi, sono soddisfatto".

Il panino no-limits è una nuova formula che proponete?

Valerio: "Abbiamo fatto i panini per il lockdown. A una settimana dall'apertura, ci siamo dovuti subito reinventare. Quando abbiamo riaperto alla carta, la gente ci ha chiesto dei panini. Abbiamo detto 'facciamo un evento, una volta a settimana, in cui riproponiamo i panini'. Primo evento un flop a livello sia di persone, che economico e di gestione. Poi abbiamo trovato una formula che va. È un panino no-limits. Ci si siede, dell'acqua c'è il refill illimitato, e poi panino, patatine e birra artigianale a 24.90 euro. Ma poi non è che si è finito di mangiare. Una volta che hai terminato il tuo panino, io uscirò in stile paninaro e te ne lascio quanti ne vuoi, finché non esplodi (ride, ndr). Per veri intenditori".

Luca: "Il primo giro te lo scegli, per il resto è totalmente casuale. Un paio sono proprio così: piatti della tradizione all'interno del panino. Carbonara, amatriciana. Ci sono anche i classici panini americani, col pollo fritto".

Valerio: "All'inizio siamo partiti utilizzando tutto ciò che avevamo in carta, di primi o di secondi, riversandolo all'interno del panino. Stessi ingredienti, allo stesso modo. Un'idea che è entrata dentro al menù. Di necessità virtù, ecco".

La cosa che vi piace di più del vostro ruolo all'interno della trattoria?

Luca: "Io questo so fare. So fare questo, pare che mi riesca anche discretamente bene (ride, ndr). Non potrei immaginare le mie giornate senza cucinare, mettiamola così".

Valerio: "Mi piace stare a contatto col pubblico. Non riuscirei a stare in ufficio. Ci sono stato, magari questo lavoro a livello fisico è più difficile rispetto all'altro che era più mentale. Ma fino a un certo punto perché avendo un'attività, è entrambe. E quindi... hai voluto la bicicletta, ora si pedala. Abbiamo voluto costruire una community di ragazzi giovani. In qualsiasi ambito. I più grandi siamo noi. Sono dell'idea che il giovane va avanti perché ha più possibilità, aspettative. Hai sempre il paragone di chi sta nel mercato da anni e giustamente ti reputa un outsider. Però, magari, gli outsider alle volte possono vincere i campionati".

Programmi futuri?

Luca: "Magari qualche altro locale. L'idea sarebbe di aprirne almeno altri due. Non ci poniamo limiti".

Valerio: "Però tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. Ci stiamo pensando. Se con la stessa formula o modificandola? Dipende, dal contesto in cui andiamo ad aprilo. L'obiettivo sarebbe comunque quello di distinguere voglia numero 1 con gli altri voglia. Magari anche uno street food, perché no?".

Voglia Trattoria Contemporanea
Via Giuseppe Arimondi, 15 - Roma
Tel. 3487276818
 

  • GLI ADDETTI AI LAVORI
  • TRATTORIA

scritto da:

Elena Bravetti

Nata nel '95. Giornalista per passione, sognatrice a tempo pieno. Appassionata e determinata, amo conoscere e raccontare. Romantica da fare schifo, le dediche più tenere continuo a riservarle allo spritz e alla pizza, indiscutibilmente le mie debolezze".

IN QUESTO ARTICOLO
POTREBBE INTERESSARTI:

​Lo sai quali sono i piatti più popolari (e amati) delle 20 regioni italiane?

I risultati di un'indagine dedicata ai piatti regionali, da nord a sud.

LEGGI.
×