Tutti i motivi per cui perdersi La Quarta Via sarebbe un delitto

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Ci sono alcuni locali che rispondono ad un bisogno: quando aprono sai che funzioneranno, perché l’unica cosa che sei in grado di pensare è: Era ora che aprisse un posto così. La Quarta Via, bistrot vegetariano e vegano in centro è proprio così.

L’idea: Luigi, ex comandate di velieri, ex sommozzatore della serenissima, pensava da qualche tempo di aprire un locale che portasse a Mestre quello che lui e la moglie avevano imparato di cucina, in questi anni in cui avevano intrapreso il percorso del vegetarianesimo e del veganesimo. C’è una cosa che balza subito all’occhio di questo locale: il cibo è goloso. Troppo spesso si associano questi stili di vita con l’idea di privazione, e invece, il profumino di spezie che ti accoglie quando entri al locale la dice lunga sulla piacevolezze della tavola che ti aspettano.

La pausa pranzo: Vero gioiello del locale sono le pause pranzo, con prodotti cucinati freschi al locale ogni giorno. C’è la possibilità di costruire un piatto come più aggrada, partendo dal cereale del giorno (orzo, farro, cous cous, riso, quinoa), aggiungendo dei legumi e una serie di verdure cucinate ad hoc: da non perdere assolutamente le carote al vino bianco e curry, e i deliziosi finocchi limone e rosmarino.

Gli stuzzichini per l’aperitivo e non solo: Ogni aperitivo è servito con un taglierino con un paio di salse fatte in casa e dei bastoncini di pane di segale. La salsa di radicchio o quella di spinci e noci riscuotono già un certo successo. Ma, come in ogni bacaro che si rispetti, ci sono le polpettine, ovviamente vegane, e i tramezzini, vegani anche loro, con pane morbido nero e bianco ma senza lattte, maio vegana fatta in casa. Tra i più golosi: melanzane e hummus, e quello con la salsa di spinaci, carote, noci e limoni.

Le colazioni: Non solo brioches vegan, ma anche crostate con lievito madre e farina tipo 2, estratti e spremute. Il caffè è biologico ed equosolidale. Per chi invece ha un animo british, e a colazione preferisce il te, ci sono i tè e le tisane di la via del te (il negozio specializzato dirimpetto al locale) che vengono serviti in teiere con il filtro, facendo attenzione alla temperatura dell’acqua e al tempo di infusione che varia per ogni pianta.

La cantina: Una buona selezione di vini naturali, una piccola chicca è il Carmenère, un uvaggio antico recuperato e fermentato naturalmente in un’azienda di San Polo di Piave (TV). Ai vini si aggiungono le San Gabriel alla spina, oltre alla bianca e alla rossa in bottiglia.

 

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