Diego: dal posto fisso in banca alla cucina gourmet di Pepe Nero

Pubblicato il 7 aprile 2018

Diego: dal posto fisso in banca alla cucina gourmet di Pepe Nero

Tre anni fa Diego si alzava alle 6, andava al lavoro in banca a Treviso fino alle 17, poi tornava a Mestre ed entrava nel suo ristorante, il Pepe Nero, rimanendoci fino all’1 di notte. Il giorno dopo si ricominciava daccapo. Due anni fa ha lasciato il suo impiego per dedicarsi in toto alla sua passione per la ristorazione, che è diventata il suo quotidiano.

La prima parola che ti viene in mente quando ti dico Pepe Nero?
Crescita personale.

Che risposta interessante! Spiegati meglio
Negli ultimi tre anni penso di essere cambiato più velocemente che in tutto il resto della mia vita. Il rapporto con le persone che incontro ogni giorno al ristorante, quello con i fornitori e con i colleghi. Sono davvero molto legato e molto riconoscente alla mia vita di oggi.


Mi racconti una cosa che ti è capitata in questi anni e che non ti saresti mai aspettato?
Non mi aspettavo che le cose avrebbero preso una piega cosi interessante, tanto da rendere ogni giorno unico ed imprevedibile; parlo sia dell'aspetto lavorativo che di quello sentimentale..

Dai, non tenermi sulle spine!
Non mi sarei mai aspettato di trovare l'amore! La scorsa estate nel locale di Jesolo (Sunset) ho avuto l'accasione di lavorare con Valentina: prima eravamo solo amici, ma oggi il nostro rapporto si è trasformato in qualcosa di più.

Raccontami della tua formazione
Alla fine delle medie ho passato un momento particolare,  avevo la piena facoltà di scegliere se frequentare un istituto di ragioneria o uno alberghiero: scelsi ragioneria. Scelta della quale ad oggi non mi pento in quanto se sono arrivato fino a qui è anche per le possibilità date dalla scuola. Finiti gli studi, ho fatto un paio di lavoretti in giro e come accade oggi a molti studenti e ho anche avuto il pensiero di lasciare questo Paese; ma alla fine sono sempre rimasto qui, speranzoso che qualcosa nel nostro Paese cambi.
Ho lavorato anche come assicuratore per due anni e per altri tre anni presso un istituto bancario. Alla fine sono riuscito a coronare quello che sembrava essere solo un sogno da tenere nel cassetto: anche se all’inizio è stata dura fare due lavori contemporaneamente, posso finalmente dire di avercela fatta.
Il tutto senza dimenticare mai che ogni scelta della mia vita mi ha portato al risultato al quale sono arrivato oggi, ricordandomi che “forse”, se non avessi fatto alcune scelte, potrei essere da qualche altra parte, nel meglio o nel peggio.


Qual è il tuo piatto preferito?
Il tonno rosso dell’Adriatico, un prodotto che ho scoperto da poco ma che è una grandissima eccellenza del nostro territorio. Al Pepe Nero lo serviamo in tartare, con avocado e pistacchi, oppure come tagliata, con una spuma di ortaggi di stagione.

E il tuo vino preferito?
Il ripasso di Valpolicella. Tengo solo quello della cantina Torre D'Orti, perché trovo che sia il migliore e vedo che piace moltissimo anche ai miei clienti.

Che progetti hai per il futuro?
Per il momento ho varie ambizioni: tra cui elevare ancora di più la qualità di alcuni prodotti e facendo scoprire prodotti sempre nuovi ai miei clienti. Inoltre vista la grande passione per il vino che mi ha travolto, mi piacerebbe creare un angolo dedicato ai vini, sia all'interno del mio locale o forse...magari in qualche nuova realtà!

Diego e Giovanni di Pepe Nero


Per leggere l'intervista a Giovanni, lo chef di Pepe Nero vai qui

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  • GLI ADDETTI AI LAVORI

scritto da:

Rossella Neri

Filologa, ma sto tentando di smettere con una terapia d'urto a base di ristoranti. Per passione cucino, scrivo ricette, (in)seguo gli chef e cerco ristoranti capaci di tenere testa alla mia indole ipercritica da signorina Rottermeier.

IN QUESTO ARTICOLO
  • Pepe Nero Bistrot

    Via San Donà 160, Venezia (VE)

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