Cosa mangiano gli italiani all'aperitivo

Pubblicato il 16 agosto 2022 alle 06:14

Cosa mangiano gli italiani all'aperitivo

Trattandosi di aperitivo forse chi legge pensa  che la domanda "cosa bevono gli italiani" sarebbe stata più congruente; tuttavia sempre di Italia stiamo parlando e qui sta forse la grossa differenza rispetto alla tradizione dell'happy hour anglosassone. Gli italiani, una volta che staccano dal lavoro, non cercano un bar dove andare a sfondarsi di drink a metà prezzo; quello che vogliono è un ambiente  dove socializzare prima della cena e nella nostra cultura per la conversazione il cibo gioca un ruolo altrettanto importante dell'alcol. Lo studio di cui scriviamo è stato commissionato da Sanbittèr ed è stato condotto con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) su un campione di 300 italiani attraverso un monitoraggio dei principali social network, forum, blog e community lifestyle internazionali.

In Italia abbiamo un patrimonio immenso di specialità alimentari e per quanto riguarda l'aperitivo ogni regione ha le proprie  proposte,  macroscopicamente potremmo indicare che le pizzette, gli arancini e i fritti sono comuni al sud mentre al nordo vediamo fare capolino i tramezzini, le patatine, le olivette e le focacce. Oggi tuttavia nel mondo degli addetti ai lavori vediamo un discreto segmento di mixologist e di chef  che tende a privilegiare la leggerezza e  a proporre dunque  verdure e ortaggi con una miscelazione leggermente “corretta”  o addirittura analcolico. Stiamo parlando di un 35% di gestori che abbina finger food di verdura a drink salutari come bitter o aperitivi analcolici ready to drink. 

Tra i consumatori abbiamo una consistente fetta  (42%) che ha voglia di esplorare e conoscere nuovi sapori. Non stupisce dunque come le cucine etniche abbiano fatto il loro ingresso anche nella tradizione dell'aperitivo all'italiana. Nelle città più cosmopolite in italia vediamo sempre più frequentemente la presenza sul menu di piattini asiatici come il bao (panini ripieni cotti al vapore) e il gyoza (fagottini ripieni di carne o verdure,) o di ricette indiane come i samosa (triangolini di pasta sfoglia croccante ripieni di verdure speziate) e sono ormai sdoganati i piatti della cucina mediorentale come l’hummus (salsa a base di pasta di ceci) o i falafel (polpettine di legumi speziate e fritte).

Se la cucina internazionale è una tendenza ormai acquisita nel momento dell'aperitivo, dobbiamo però dire che guardando le quantità la parte del leone è giocata dagli ingredienti e dai piatti italiani. 
I prodotti più consumati risultano essere quelli legati ai salumi  del territorio (75%), proposte veg (65%), focacce (55%) e insalate  di cous cous, quinoa, farro e orzo (43%). In calo, invece, patatine (21%) e prodotti fritti in generale (17%).

1) Salumi del territorio
2) Focacce
3) Insalate di cous cous, quinoa, farro e orzo




L'indagine si conclude con uno scorcio su come viene fatta la scelta del locale dove fare aperitivo. La caratteristica  che prende il primo posto è la qualità del cibo (55%), poi la qualità delle proposte cocktail (42%) e infine l'atmosfera suggestiva (45%) data dal locale o ancor di più dagli scorci regalati dalle nostre piazze. 

Foto di copertina di Gabriella Clare Marino da Unsplash
Foto paragrafo interna di Ludovico Lovisetto da Unsplash

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