Rimpatriata fra amici a Roma: dove portare a cena l'amico che viene a trovarti da fuori

Pubblicato il 2 aprile 2019

Rimpatriata fra amici a Roma: dove portare a cena l'amico che viene a trovarti da fuori

Ti squilla il telefono. E’ il tuo migliore amico che torna da Milano per le vacanze. Tu, romano, lo devi assolutamente portare a cena fuori: gli devi far conoscere la vera cucina romana, buona e semplice, senza farlo sentire in imbarazzo; senza fargli spendere troppi soldi, a meno che tu non voglia offrire. Comunque sia è importante fare una scelta misurata e se opterai per uno di questi ristoranti stai certo che tu ed il tuo amico sarete felici e soddisfatti.

Il regno della pasta


Nel quartiere Celio a due passi dal Colosseo c’è un indirizzo storico per i romani del quartiere che merita una visita anche dal fuori porta. Si tratta di Hostaria Isidoro, un luogo rimasto indietro nel tempo che da 60 anni a questa parte racconta la tradizione romana con rispetto ed integrità. Da assaggiare obbligatoriamente i primi della casa, vero cavallo di battaglia del ristorante, dall’amatriciana alla carbonara passando per gricia, e tante varianti a base di pesce freschissimo. E se sei particolarmente affascinato dal mondo del carboidrato non puoi esimerti dagli Assaggini di Primi, da un minimo di 2 ad un massimo di 10 portate di sola pasta. Poi c’è la carne ed il pesce in molteplici varianti e fantastici dessert come la Delizia al Limone con Frutti di Bosco, oppure la monoporzione di Caprese al Pistacchio, per non parlare della Crème Brulèe al latte di cocco.

La tradizione per eccellenza


A Trastevere è un’insegna, un monumento da far osservare, gustare ed assaporare nel profondo ad ogni tuo più caro amico. Sto parlando di Enzo al 29. Toccherà fare la fila, aspettare qualche minuto che uno dei pochi tavolini addossati l’uno all’altro si liberi. Ma la fatica sarà ripagata da una cucina vera, casareccia, saporita che racconta Roma in maniera impareggiabile. Come antipasto ordina la burrata con i pomodorini e i fiori di zucca. Prosegui con cacio e pepe, carbonara e rigatoni con la pajata e concludi in grandezza con trippa, coda e un bicchierino di tiramisù. Il rapporto qualità - prezzo è ottimo e l’esperienza a dir poco romana.

Il finto turistico


A Piazza del Fico c’è un ristorante - pizzeria che ricerca la materia prima migliore in commercio e la propone in veste tradizionale con semplicità. Il suo nome è Da Francesco e devi andarci all’istante. Aperto a pranzo e a cena, puoi mangiarci velocemente una pizza romana oppure uno spaghetto cacio e pepe, tra i migliori della città. Oppure puoi osare un’animella glassata, un fantastico broccoletto ubriaco, la punta di petto alla fornara o un pesce al forno. Insomma da Francesco c’è l’imbarazzo della scelta in fatto di cibo e anche di vino: la cantina è sterminata e raccoglie alcune tra le migliori etichette del mondo. Se poi vuoi fare il raffinato puoi prenotare un tavolo alla sala superiore arredata in maniera più elegante: qui si assaggia una cucina prevalentemente di pesce molto ricercata nella materia prima. C’è anche la carne wagyu accompagnata da un più conosciuto carciofo alla romana.

Classico ma non troppo


A Piazza San Paolo alla Regola, di fronte l’omonima chiesa, c’è un piccolo ristorante che ha di recente cambiato gestione ed impostazione di cucina. Il luogo si chiama La Regola ed il suo chef, Massimo Baroni, è un genio della pasta. Come avesse un cronometro nel cuore non sbaglia un colpo in termini di cottura di spaghettoni e spaghettini che poi manteca in saporiti sughi, dai tradizionali romani ad altri a base di pesce. Da provare sono gli spaghetti burro di Normandia, alici, pane croccante e uvetta. Prima di loro è necessario un assaggio di vitello tonnato e baccalà in pastella, preparati in una maniera che non ti aspetterai mai. Molto gustosi anche i secondi, tanto di carne come lo stinco, l’anatra e il coniglio, quanto di pesce come il baccalà ed il tonno. Da standing ovattino è il tiramisù preparato da Massimo senza l’utilizzo della panna. Molto validi sono anche la caprese ed il cannolo scomposto. E a mezzanotte? Aglio e olio per tutti: è infatti inserita nel menu dei dessert.

Vista mozzafiato


Lo colpirai non appena raggiungerete il quattordicesimo piano. Stai sull'ascensore di un ex  serbatoio idrico nel quartiere Eur di Roma. Il ristorante si chiama Il Fungo ed è proprio all'interno del Fungo, monumento ormai storico per la città. Qui si mangia una cucina romana alternativa che punta al pesce e non solo. Il giovane chef, Mirko Ceravolo, si sbizzarrisce con proposte più audaci come i ravioli al vino con seppie e mascarpone ed altre più classiche come la cacio e pepe mantecata in diretta all'interno della forma del formaggio. L'ambiente è caldo, confortevole e con una vista mozzafiato. 

Immagine di copertina di Sofia da Flickr CC

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  • RISTORANTI ROMANTICI

scritto da:

Francesca Feresin

Ex studentessa del Liceo Classico Virgilio di Roma e futuro medico, mi scopro gourmet all’età di dodici anni dopo una cena illuminante ad una delle tavole più stellate della scena capitolina. Tra atticismi e artifici di filosofi e oratori del passato, trovo posto per pranzi e cene, tradizionali e all’avanguardia, che gusto all’insegna delle sentenze greche e latine di un tempo. Tracce, fili, spie di momenti di vita gustativa sono l’oggetto favorito delle mie giornate.

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