I locali estivi di Bologna dove vanno tutti

Pubblicato il 20 luglio 2025

I locali estivi di Bologna dove vanno tutti

D’estate Bologna cambia pelle. Lascia che l’asfalto ribolla e le serrande calino nel centro: la vita, quella vera, scivola fuori dalle mura. Tra parchi, giardini nascosti e spiazzi, la città si spalma sull’erba e sulle panche, nei bicchieri appannati, sotto le luci calde di lampadine a filo. Non è solo questione di fresco: è proprio che qui succede qualcosa. Una specie di magia urbana, un rito laico che chiama a raccolta universitari sudati, gruppi di amici rientrati da Rimini, coppie in cerca di qualcosa da raccontarsi – o da non raccontarsi affatto.
In questo articolo non ti indichiamo “dove andare”, ma ti portiamo dove vanno tutti. Dove si balla senza pista, dove ci si siede per terra senza problemi, dove puoi bere qualcosa di buono a prezzi umani, dove le conversazioni si mischiano alla musica, alle bici appoggiate agli alberi, alle zanzare rassegnate. Ritrovi, rifugi, hub di un’estate metropolitana che non vuole essere secondaria a nessuna Riviera.
Se hai caldo, voglia di socialità, o semplicemente di non stare a casa: segui la scia. Ti portiamo nei posti dove si respira Bologna d’estate, quella vera.

Vibrazioni tra le foglie

Tra un pino millenario e un glicine che sa tutto, succede una cosa strana: la gente smette di parlare a voce alta. Si guarda, sorride, ascolta.
Alle Serre dei Giardini ogni dettaglio ha una seconda vita: le sedie rotte diventano arte, i vasi lampade, le serre stanze acustiche. È come se qualcuno avesse raccolto i pezzi sparsi di Bologna e li avesse rimontati per raccontare una storia nuova.
Una storia fatta di musica che si diffonde da un canale nascosto tra le piante. Di panche-orto su cui ci si innamora senza accorgersene. Di un bar botanico che odora di gin e basilico, con tavolini che spuntano ovunque.
Nel vecchio recinto dei leoni ora ci vive una scultura. E nei vivai abbandonati, la gente studia, lavora, crea, o semplicemente si stende a guardare il cielo.
Alle Serre si entra con un’idea e si esce con un’emozione. E spesso non è la stessa.

Serre dei Giardini Margherita
Via Castiglione 134, Bologna
Tel. 3515219104

Silenzio pieno di parole

Al Parco 11 Settembre il tramonto arriva tardi, si incastra tra gli alberi e i volti. Da qualche anno, sotto quei rami, c’è un chiosco che ha cambiato le regole del gioco — senza fare rumore. O forse sì, ma in una lingua che non tutti conoscono: fatta di sguardi, gesti, sorrisi appuntiti come spilli.
A servire sono ragazze e ragazzi sordi, o con fragilità che la città di solito tiene ai margini. Ma qui, all'Altro Spazio loro sono al centro, dietro al bancone, con le mani che danzano tra cocktail e piatti di tortellini, con un’energia che ti spiazza, ti piega, ti insegna.
Nunzia, che ha creato tutto questo, ti accoglie con la calma di chi ha già visto la notte — e ha scelto di restare sveglia. Prima c’erano le siringhe, ora ci sono proiezioni su disabilità e concerti che scuotono le sedie, anche quelle a rotelle. Sua figlia parla la LIS, come se fosse l’italiano più vero.
Non serve capire ogni segno. Basta stare. Bere. Guardare.
A volte, per cambiare un parco, basta che qualcuno ci creda davvero. Con una birra in mano e le mani in aria.

L'Altro Spazio
Parco 11 settembre 2001, Bologna
Tel. 3517048064

La repubblica sopra il caos


Per anni la Montagnola è stata un regno senza re: terra battuta, spaccio, panchine rotte e gente che ci passava in fretta. Poi qualcuno ha piantato una bandiera — e l’ha chiamata Montagnola Republic.
Non è una rivoluzione con fanfare e proclami: è una presa di posizione fatta di musica, panini, tavoli da biliardino e bambini che rincorrono una palla dove prima c’erano solo bottiglie rotte. Una repubblica che d'estate vive il periodo di massimo splendore. 
Non è una fiaba urbana, qui i problemi non sono scomparsi ma Montagnola Republic è un compromesso onesto, un modo per restituire dignità senza nascondere le crepe. La Montagnola non è stata salvata, è stata occupata di nuovo, stavolta da chi ha deciso che in cima a quella scalinata imperiale  deve nascere qualcosa che assomiglia alla bellezza.

Montagnola Republic
Via Irnerio 2/3, Bologna
Tel. 05119984190

Favole da mangiare

A due passi dalla Montagnola, cambia il nome ma non il copione: stesse panchine sbilenche, stesse ombre storte, stessa erba spettinata dove il tempo si è fermato — o forse si è perso. Poi, all’improvviso, spunta una favola. Anzi due: Zigo e Zago.
Sembra uno scherzo, invece è un chiosco. Ma non uno qualsiasi.
Nel Giardino Fava, intitolato a una donna uccisa dal terrorismo, è nato un rifugio che mescola street food da chef e playground da strada. Lì dove prima c’erano solo cartoni e silenzi, oggi ci sono ragazzi che schiacciano a canestro e crescentine che escono fumanti. Il chiosco è in legno, disegnato bene, senza fronzoli: come una storia bella raccontata piano.
Di recente ha cambiato nome, si chiama Chiosco Favoloso, ma loro due, Daniele Simonetti e Ivan Poletti, restano. Hanno portato qui arrosticini, panelle, lampredotto, vino al calice e cocktail con il ghiaccio che tintinna come campanelli. C’è anche il panino sfera: chiuso come un segreto, da mordere con due mani.
Zigo & Zago non hanno solo migliorato il quartiere. Ma lo hanno spezzato, mischiato e cucinato. E intanto lo fanno vivere.

Chiosco Favoloso
Parco Graziella Fava, Via Milazzo, Bologna
Tel. 3274206500

Tra rotaie e luci storte


Dumbo, quello con le orecchie giganti, volava via dal circo. Il nostro, invece, è rimasto. Ha preso i capannoni, i binari morti, la ruggine, e li ha trasformati in una creatura mutante che cambia forma a ogni stagione.
Al DumBO di via Casarini non c’è niente che rimanga uguale: oggi live acustico, domani silent disco, dopodomani forse una mostra, forse una battaglia di freestyle. È un ex scalo merci, ma di merci non ne girano più: ora si spostano idee, lingue, look, ritmi, tazzine, luci.
C’è una ragazza seduta sopra un carrello ferroviario, con un bicchiere di vino bianco e un gatto tatuato sulla caviglia. Guarda in su: sopra di lei, led colorati, pezzi di palco e il suono di un basso che trapassa lo stomaco. Tutto qui ha un suo modo sbilenco di funzionare. Come l’elefantino, appunto: nessuno ci avrebbe scommesso un soldo, poi ha spiccato il volo.
E Bologna, dal basso, lo guarda salire.

DumBO
Via Camillo Casarini 19, Bologna
0510493742

Sotto il ponte c'è un bisonte

Il bisonte non si muove in punta di piedi. Tatanka, in Lakota, vuol dire proprio questo: forza che avanza, che segna il terreno. Sotto il ponte di via Libia, è lì l’habitat del Tatanka. Non lo vedi subito: prima senti il chiacchiericcio e i palloni che rimbalzano tra un campo e l’altro. Poi spunta lui, incastonato tra cemento e vento, con le panchine sparse e l’odore buono delle serate che iniziano piano e finiscono tardi.
Nato come rivista scomoda e bellissima, oggi Tatanka è anche un chiosco d’estate, un posto dove si mescolano stand-up comedy e arrosticini mangiati con le mani unte.
Qui ci siede ovunque. Sul prato a guardare la partita, sulle panchine a raccontarsi cosa non va, Intorno famiglie, skaters, ragazzə del quartiere e playlist cambiano umore al tramonto.

Tatanka Bar
Via della Torretta 12/5, Bologna
Tel. 0516592283

Dalle bombe al basilico fresco

Tavoli sgangherati tra gli ulivi, piadine bollenti che scompaiono in tre morsi, ragazzə con glitter e gin lemon, e una bass drum che arriva dalle fronde come un battito tribale. Al Mercato degli Ulivi. si entra per cercare un panino, si resta per un dj set, si finisce a parlare di massimi sistemi con uno sconosciuto su una panchina di legno sbeccata.
Qui il concetto di “periferia” evapora. Qui si riempie di gente un luogo che ha conosciuto l’inferno: le Caserme Rosse, campo di concentramento, diventano spazio vivo, vissuto, sudato, liberato. La memoria non è polvere: è linfa, e il Sequoie Music Park lo sa. Perché mentre sul palco passano psichedelie inglesi e rap italiano, in questo piccolo villaggio parallelo si crea il vero miracolo: birre ghiacciate, spezie nell’aria, discussioni su chi ha fatto il set migliore, lucine che si accendono prima del tramonto.
Quando vieni al Mercato degli Ulivi superi il concetto stesso di superamento. Intorno a te c'è il peso della storia che ha imparato a reinventarsi e adesso, meritatamente, si gode il presente.

Mercato degli Ulivi 
Via di Corticella 147, Bologna
Tel. 3516389366

Il posto segreto

Ci passi davanti e non ti accorgi di niente. Sembra una villetta come tante, una traversa qualunque di via Irnerio. Poi entri — ed è un altro mondo. Il Centro Polifunzionale Il Pallone è una bolla urbana che pulsa di vita propria: tre piani, una terrazza che guarda la Montagnola, un giardino che vibra d’estate tra cocktail e vinili.
C’è chi sale per un dj set, chi si ferma al piano terra per un karaoke scordato, chi gioca a scacchi e chi legge ad alta voce. Una sera ti trovi in mezzo al rap, un’altra balli techno con gli anziani del quartiere che si godono il fresco.
Sotto c’è il quartiere, sopra c’è una terrazza che sa diventare casa. Il Pallone non è un centro sociale e nemmeno solo un bar: è una festa che ha imparato a restare, anche quando finisce la musica.

Centro Polifunzionale "Il Pallone"
Via del Pallone 8, Bologna
Tel. 051503498


In copertina: Serre dei Giardini

 

  • VACANZE IN CITTÀ

scritto da:

Lorenzo Trisolini

Classe ’94, curioso per natura e sempre con lo zaino pronto. Dopo una laurea a Bologna e un’esperienza in Australia, ci sono tornato sei anni dopo, scoprendo una città che sa sempre sorprendermi. Osservo, ascolto e racconto quello che vale la pena vivere

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