Galleria24: mai più un menu di primi, secondi e contorni

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In barba alla storia che i giovani non hanno lavoro e futuro e che la ristorazione è in crisi, qui il proprietario, Thomas, è giovane, bravo e il suo locale funziona molto bene. Ha saputo proporre una cosa bella, e che non c'era.

Thomas: Ha meno di 30 anni ma ha già 15 anni di esperienza, e che esperienza. Si parte con tre mesi di stage da Gualtiero Marchesi, poi si forma da Sironi all'Hotel Bulgari e passa un anno e mezzo in un albergo della catena Ritz Carlton a Barcellona. Gavetta anche nel suo paese natale, Dolo, al ristorante la Posta da ragazzino e poi alla Pasticceria Commercio per tre anni, subito dopo essere rientrato da Barcellona. Ma la cucina gli mancava troppo, e ha deciso di aprire un ristorante.

L'idea: La nuova formula di ristorante che aveva in testa Thomas è fatta di tre punti.
1. Ritorno alla tradizione con pochi ingredienti freschi e di stagione e un menu che cambia una volta a settimana.
2. Rivedere la classica cicchetteria veneziana in stile tapas spagnola: cicchetti un po' più originali ed elaborati e divisi in scenografiche monoporzioni.
3. Mai più un menu standard diviso in primi, secondi e contorni.

La pratica: Il menu è effettivamente composto per il 90% da cicchetti, il cui costo va da 1 euro a 5 euro. Si va da quelli a base di carne a quelli vegetariani, dai crostini agli spunci di pesce. L'idea di essere originali e creativi è realizzata, basta anche solo leggere i nomi: tortino di triglie e panura croccante, arancino di paella de pescado, crostino tonno affumicato e zenzero, sushi di asparagi, zucchine e mimosa d'uovo..

La sezione gourmet: Cicchetti un po' più abbondanti con prodotti da foodies compongono una sezione "gourmet" del menu che conta il crudo di pesce, ma anche le acciughe del mar Cantabrico sott'olio, il foie gras e la tartare di Fassona proveniente da un allevamento di Cuneo che macella solo femmine, sopra i 36 mesi, non in calore.

I piatti: L'ultima parte del menu è dedicata a una decina di piatti unici tra primi, carne Fassona alla griglia e pesce. Tranne la pasta, tutti i piatti sono sempre accompagnati dal contorno, anche questa una bella abitudine che viene dall'estero.

I dolci: Con tre anni di esperienza in una pasticceria vale la pena provarli, i dolci di Thomas. Il tiramisù tradizionale, in monoporzione, sempre disponibile. Oppure la crema catalana, servita con diversi profumi. La banana split con croccante al limone e cremoso al cioccolato. E se non potete decidere c'è la degustazione di dolce, 4 assaggi dai dolci della casa.

La cantina: La carta dei vini è ben organizzata, con una buona selezione di bollicine, 4 prosecchi selezionato, una ribolla spumantizzata, quattro diversi Ferrari. Vini francesi, tra cui ovviamente una serie di champagne, e uno chablis bianco, profumato. La maggior parte dei vini fermi viene dal Triveneto, oltre che qualche gratest hits dalla Toscana. Per la bella stagione anche un bianco di Salina (siciliano) perfetto per la tartare di pesce.

Le birre artigianali: Tra le locali l'Estense di Montagnana e la Gastaldia di Pieve di Soligo e poi la celeberrima Baladin. Da provare una chicca tedesca, della foresta nera in bottiglia da mezzo litro: la Brau Im Moos, con un ottimo rapporto qualità/prezzo.

Il contorno: Se non rimanete affascinati già sulla soglia dal balcone di metallo in cui crescono le erbette e le fragole che troverete nei piatti, potrete sempre lasciarvi sedurre dagli interni di design, dal caminetto o dalle cassette di mele riempite di vini e birre artigianali. Un contesto così azzeccato che, anche se è bellissimo, non vi fa sentire a disagio. Difficile che l'arredo sia uno dei motivi per cui andare in un locale, qui è così.

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