Posti dove vendono il fumo a bologna
Pubblicato il 20 novembre 2014
E mentre negli U.S.A gli stati dell’Alaska, dell’Oregon e di Washington DC hanno votato (e vinto al 67%) il referendum sulla legalizzazione della cannabis per uso personale, in Italia siamo ancora molto indietro nonostante il consumo per scopo ricreativo sia molto diffuso e la vendita, specie in una città universitaria come Bologna, capillare come la rete di alimentari del centro. Se prendi uno straniero, lo fai girare una sera per Bologna e poi gli chiedi “secondo te in Italia fumare marijuana è legale” ti dice di sì.
E il mio amico che soffre d’insonnia e che ha trovato in quello che lui chiama “il solitario della buonanotte” il rimedio giusto per farsi almeno quelle 4/5 ore di sonno addormentandosi prima che faccia giorno dice che davvero è come andare in farmacia (anzi meglio visto che sono più pusher che farmacie di turno).
Secondo lui la “piazza” per eccellenza dove acquistare fumo a Bologna è Piazza Verdi. Nel bel mezzo della zona Universitaria, dove si riversano gli studenti dalla mattina alla sera, 7 giorni su 7 e 24 ore su 24 (non ci sono stagioni, non ci sono orari), magari dopo una serata in una bella bettola o vecchia osteria economica, è praticamente impossibile non incappare nella famosissima proposta (tipicamente bolognese?) “Fumo? Bici?”
Eh sì, perché a Bologna la bicicletta e la cannetta sembrano andare di pari passo, anche se è sempre meglio evitare di acquistare velocipedi rubati visto che l’oggi a te e domani a me (scaramanzia? senso civico) significa che sempre troppo presto si è ricambiati con la stessa medaglia.
Tornando al mercato bolognese del fumo, il mio amico G. dice che è praticamente impossibile non trovare una sentinella all’angolo fra Piazza Verdi e via Petroni, lungo la quale non manca mai qualche venditore, di solito con cappellino da baseball e abbigliamento sportivo. Un po’ più in là, lungo via Zamboni e giù fino a Piazza Puntoni, altre “postazioni” utili allo scopo. Meglio non addentrarsi però nella buissima e sporchissima Via del Guasto, dice G. Piuttosto una puntatina sulle panchine di Largo Respighi e vicino al cancello dei giardini.
Altra zona, altri venditori di fumo. G. al Pratello non ci va spessissimo per il suo sonnifero illegale, dice che è leggermente meno facile e più a rischio sòla. A questo punto della serata, forse anche ipotizzando di cominciare con una birretta al Macondo e poi su, verso il Piratello e la Birreria del Pratello, la domanda e l’offerta convergono all’altezza dell’Osteria Osvaldo.
Per non restare senza
A volte il mio amico G. va in letargo. Non nel senso letterale (visto che è insonne non ce la farebbe mai), ma nel senso che non esce e non si fa vedere per settimane. La scusa è quella di un esame, ma non sempre gli credo. Ecco, poco prima del letargo esce a far scorta.
E dove va in pieno giorno? Lui trova che il Parco della Montagnola resti uno dei luoghi cult. Non solo perché ha tutti i vantaggi dell’essere un piccolo parco che sovrasta la città (un po’ di romanticismo in certi momenti non guasta…) con i profumi stagionali e le panchine lungo i sentieri, ma anche perché il venerdì e il sabato, sia la mattina che il pomeriggio (in concomitanza con il mercatino della Montagnola) ci sono almeno due o tre bancarelle in stile “coffee shop”: cartine personalizzate, filtri, cyloom e tutto quello che può essere utile in certe occasioni. E per la “fame chimica” no problem, lui ha la soluzione, la cucina tipica bolognese risolve sempre tutto!
scritto da:
"V" come Vanes, come Venturi e, soprattutto, come Viveur. La mia vocazione è vivere la notte e fare l'alba senza pensieri, spesso aspettando la luce del giorno passeggiando sotto i portici del centro storico. Come si dice a Bologna, un vero "biassanot": uno di quei tiratardi della notte che (dicono) non esistono più.