Pickles: la nuova burgeria di Mestre tra sapori e fermentati

Pubblicato il 28 marzo 2025

Pickles: la nuova burgeria di Mestre tra sapori e fermentati

A Mestre, l'ultimo arrivato sulla scena gastronomica è Pickles, un locale che, a partire da inizio marzo, ha trovato casa in Calle Legrenzi 31, in pieno centro. Un progetto che nasce dalla passione di Mattia Beninati, Nicolò Bertelli e Alessandro Zampieri, già dietro altre realtà veneziane come il Mercante e il Chet Bar, e che si distingue per una cucina incentrata su piatti vegetariani e di pesce, rigorosamente homemade.


La proposta gastronomica è ambiziosa: un rinnovo della classica burgeria, ma con un tocco contemporaneo. A fianco dei tradizionali burger, Pickles offre piatti espressi come zuppe, snack e una selezione di giardiniere, sottaceti e fermentati, tra cui la kombucha prodotta in loco. L'idea è chiara: puntare su ingredienti freschi, provenienti dal mercato locale, mescolando tradizione e innovazione.

Il menu si distingue anche per un'attenzione particolare alle esigenze alimentari e alle scelte etiche. Sensibile alle intolleranze, il locale propone piatti senza glutine (le fritture, per esempio, sono fatte con farina di riso), alternative senza lattosio e diverse opzioni vegane. Il tutto in un ambiente accogliente, che sembra voler diventare un punto di riferimento per tutti, dalle famiglie ai giovani, senza rinunciare alla qualità. L’intenzione è anche quella di integrarsi con le altre attività della zona, contribuendo a una sinergia virtuosa che pian piano coinvolge Mestre sempre di più.


Per quanto riguarda le bevande, l’offerta spazia dalle birre artigianali, anche senza glutine, a cocktail originali e vini naturali. Pickles non è solo un ristorante, ma uno spazio che vuole offrire un’esperienza culinaria sana e creativa, in grado di adattarsi a ogni tipo occasione.

Pickles
Calle Giovanni Legrenzi, 31 - Mestre, Venezia 

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scritto da:

Damiano Fantuz

Amo la musica alternativa e trovo che negli anni Ottanta tutto fosse più bello. E amo Venezia e le sue osterie. Forse quello che mi piacerebbe di più sarebbe frequentare quelle stesse osterie, ma negli anni Ottanta

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