Nel cuore del centro storico di Verona, affacciato sulla Corte delle Sgarzerie – sotto alla quale si nasconde il tempio romano dedicato alla Triade Capitolina – si trova quello che è un locale storico di Verona. Celebre per i suoi piatti, per l’atmosfera della sua location, per la qualità e la varietà dei suoi ingredienti: è l’Osteria Sgarzarie. A gestirla, sono il titolare Alessandro e la direttrice Greta: il primo è qui dal 1991 (anno durante il quale, con la madre, ha rilevato la tavola calda che occupava questo luogo prima del loro arrivo), la seconda da una decina d’anni abbondante. Insieme scelgono i piatti del menù, che cambia ogni tre mesi, per seguire la stagionalità degli ingredienti. Ad aiutarli, lo staff gentilissimo e competente, che mette tutti a proprio agio.


Quello all’Osteria Sgarzarie è un viaggio enogastronomico che attraversa la Valpolicella, toccando però anche altre regioni d’Italia. Dalle 12.00 alle 15.00 e dalle 18.30 alle 23.00 di ogni giorno dell’estate, l’Osteria è aperta e accoglie i suoi ospiti in un’atmosfera magica, tra sapori altrettanto speciali, nel rispetto dei protocolli sanitari.

Gli antipasti

Il polpo


Porta il profumo del mare e delle giornate estive anche nel centro di Verona, lontana da ogni litorale. Si tratta del polpo alla griglia con rucolaradicchiopomodorini olive taggiasche. È un antipasto fresco, che sa di estate, sicuramente tra i più amati qui all’Osteria.

Il tagliere di salumi


Direttamente dalla produzione Corrado Benetti, Alessandro e Greta portano in tavola una selezione di salumi che cambia in maniera giornaliera, in base alla fantasia dello chef. Coppa, pancetta, soppressa, culatello (al posto del prosciutto crudo), mortadella, lardo, insieme all’insalata giardiniera e alle olive taggiasche. Molti salumi sono della zona e altri sono tipici di altre regioni, in linea con il resto del menù.

I primi

Le pappardelle


I primi piatti sono il maggiore – e giustificatissimo – motivo di vanto del locale. Sono buoni, studiati nel dettaglio. La pasta, da questo settembre, è fatta in casa, come il pane, con i grani biologici macinati a pietra.

In foto, le pappardelle all’uovo fresche con il ragù di lepre all’Amarone e le bacche di ginepro, un piatto nato da ingredienti tanto tipici quanto ricchi di sapore. Consigliato e molto, molto apprezzato.

I maccheroncini


maccheroncini all’uovo con ragù di manzomelanzane mozzarella sorprendono, non appena si legge la loro descrizione sul listino. Ma l’unione di carne, verdura e formaggio viene da una ricetta di trenta anni fa, quando la madre di Alessandro, Luisanna, ha creato questo piatto, che da allora è sempre rimasto fisso nel listino. Diversi avventori affezionati del locale vengono qui solo per ordinare loro e non ne restano mai delusi.

I ravioli


Si torna al mare non solo con il polpo, ma anche con i ravioli al branzino con burro ed erbette, spadellati con pomodorini. Questa portata è particolarmente estetica: bella da vedere, soddisfacente da mangiare. Con un calice di Lugana, ancora di più.

Il risotto


E non un risotto qualunque, ma quello all’Amarone. È il cavallo di battaglia dell’Osteria, l’emblema della tradizione locale; si contraddistingue per il suo colore vivo, il suo profumo, il suo gusto deciso. Se si portano, a pranzo o a cena, nella Loggia amici non provenienti da queste zone, ordinare il risotto all’Amarone è un obbligo morale (al quale si adempie felicemente).

I secondi

La picaña


Un taglio di carne importante per una cena importante: la picaña di Scottona pesa 1,2kg e va divisa tra più fortunati commensali. Si serve con le patate saltate al rosmarino; in foto, è cruda, freschissima ed è accompagnata da un piatto di verdure di stagione miste, bollite e grigliate.

La fiorentina


Questo è un grande classico, la fiorentina. Qui, è di Scottona della Lessinia e viene servita con verdure e patate. La carne che si porta in tavola, all’Osteria, è selezionatissima e di grande qualità. Così come l’olio, con il quale si possono condire i contorni o ciò che si preferisce, che viene dal Garda.

La pastisada


Qui si toccano nuovamente gli apici della tradizione veneta. La pastisada de caval (realizzata con carne di cavallo prodotta dall’azienda storica Avesani) è accompagnata da polenta gialla e conquista tutti. Da ordinare anche un calice di rosso, in questo caso. I vini, come le proposte sul listino e gli ingredienti, sono tendenzialmente locali (non mancano, però, le etichette internazionali e quelle proprie di altre zone d’Italia).

I dessert

Il tortino


Una descrizione, una garanzia: tortino caldo al cioccolato extra fondente con gelato artigianale salsa ai frutti di bosco, tutto fatto in casa. Il cuore, all’interno, rimane cremoso grazie a una doppia cottura, che passa prima dal forno e poi – per pochissimi secondi – dal microonde. Il gelato, alla vaniglia o al caramello salato, si sposa perfettamente con il fondente del cioccolato, creando un contrasto tra gusti particolarmente piacevole.

Il tiramisù


Questo è bello, bellissimo. E anche buono, buonissimo. Si tratta di un tiramisù che riesce ad essere tradizionale e innovativo al tempo stesso. Viene fatto al momento, quindi la crema già montata viene assemblata ai savoiardi al momento dell’ordine. Quello che stupisce, è il “contenitore” del dessert, ovvero una crepe passata al forno, che diventa un cestino croccante. Il tutto si decora con scaglie di cioccolato, zucchero a velo e fragoline di bosco. Da gustare con il Recioto di Soave.

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