A Porta Venezia (ri)nasce il wine bar alla francese che punta sulla convivialità

Pubblicato il 21 ottobre 2025

A Porta Venezia (ri)nasce il wine bar alla francese che punta sulla convivialità

A Milano, tra Piazza Oberdan e i Caselli di Porta Venezia, ha aperto Oasi, un “nuovo” bar à vin che che va a sostituire il precedente locale Oasy, della stessa proprietà. Il progetto segna un cambio di direzione per la proprietaria Martina Lucattelli, già attiva in città con Gesto e Ultramarino. L’obiettivo dichiarato è trasformare lo spazio in un luogo dedicato alla convivialità, con attenzione al vino e a una proposta gastronomica essenziale.

Gli interni, ridisegnati da Oooh Studio, riprendono l’estetica dei bistrot francesi contemporanei. Pareti color terra, soffitto blu e dettagli ocra definiscono l’ambiente, in cui un bancone in legno e acciaio occupa la parte centrale. L’ingresso è stato spostato su Piazza Oberdan, dove un dehors con tavoli alti e sedute informali prolunga l’attività anche all’esterno.

La cantina è affidata alla sommelier Alessia Taffarel, con esperienze precedenti al ristorante Contraste. La carta dei vini comprende circa 500 etichette, in gran parte francesi — tra Champagne, Borgogna e Loira — ma non mancano i produttori italiani e scelte meno note. L’offerta varia da calici a partire da 7 euro a bottiglie di fascia più alta.

In cucina, la linea segue la stessa impostazione: piatti semplici e pensati per la condivisione. Il menu propone crostoni con creme e conserve, salumi, formaggi e sardine francesi, oltre a preparazioni calde come la terrina di faraona con pistacchi, il gateau di patate e la tartare di fassona. Alcune incursioni italiane completano la carta, come l’insalata di radicchio con sarde e il bun con prosciutto cotto e kren.

Oasi è il posto giusto per un incontro informale tra una chiacchiera e un brindisi e vino e cibo diventano strumenti di socialità quotidiana.

📌 Oasi, Piazza Oberdan 2A - Milano

Foto dalla pagina Instagram di Oasi.

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scritto da:

Annalisa Toniolo

Abitudinaria e noiosa, a tratti eccentrica e briosa: bipolare, forse. Quella dell’aperitivo delle 18.30 spaccate nel solito posto, ma anche quella che, nel cenare due volte nello stesso locale, ci vede un’occasione sprecata. A dieta, sempre, ma solo dal lunedì al venerdì.

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